Atti scemi in luogo pubblico: differenze tra le versioni

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Il reato di '''atti scemi in luogo pubblico''' è previsto e punito dall'articolo 547¾ del [[Diritto|codice penale]] il quale prevede che "''chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, o esposto all'aperto, o aperto al pubblico o pubblico all'esposto o aperto al luogo, compie atti scemi è punito con la reclusione da tre mesi a trent'anni''".
Il reato di '''atti scemi in luogo pubblico''' è previsto e punito dall'articolo 547¾ del [[Diritto|codice penale]] il quale prevede che "''chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, o esposto all'aperto, o aperto al pubblico o pubblico all'esposto o aperto al luogo, compie atti scemi è punito con la reclusione da tre mesi a trent'anni''".


== Definizione di atto scemo ==
La definizione di atto scemo è contenuta nell'articolo 547&3/4, scritto in Comic Sans verde, e recita: "Agli effetti della legge penale si considerano scemi gli atti, gli oggetti e i gatti che, secondo il comune sentimento che varia a seconda dei programmi che danno in TV, offendono l'intelligenza". Questa definizione è molto ambigua e lascia a varie interpretazioni, anche perché è risaputo che l'intelligenza non è un sentimento comune in Italia.

==Storia==
==Storia==
Gli atti scemi in luogo pubblico nascono quando sulla terra ci furono abbastanza persone da potersi definire pubblico. Il concetto stesso è controverso, ad esempio quando uno dei primi ominidi disse che col fuoco ci si sarebbe potuti evolvere, tutti gli altri lo presero per il culo dichiarando che quello era un'atto scemo in luogo pubblico. L'ominide però, si corresse affermando che era stato il dio viscnù ad illuminarlo, in sogno. Così stando le cose si conviene che gli atti scemi in luogo pubblico nascono insieme alla religione.
Gli atti scemi in luogo pubblico nascono quando sulla terra ci furono abbastanza persone da potersi definire pubblico. Il concetto stesso è controverso, ad esempio quando uno dei primi ominidi disse che col fuoco ci si sarebbe potuti evolvere, tutti gli altri lo presero per il culo dichiarando che quello era un'atto scemo in luogo pubblico. L'ominide però, si corresse affermando che era stato il dio viscnù ad illuminarlo, in sogno. Così stando le cose si conviene che gli atti scemi in luogo pubblico nascono insieme alla religione.

Versione delle 02:56, 10 feb 2015

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Il reato di atti scemi in luogo pubblico è previsto e punito dall'articolo 547¾ del codice penale il quale prevede che "chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, o esposto all'aperto, o aperto al pubblico o pubblico all'esposto o aperto al luogo, compie atti scemi è punito con la reclusione da tre mesi a trent'anni".


Definizione di atto scemo

La definizione di atto scemo è contenuta nell'articolo 547&3/4, scritto in Comic Sans verde, e recita: "Agli effetti della legge penale si considerano scemi gli atti, gli oggetti e i gatti che, secondo il comune sentimento che varia a seconda dei programmi che danno in TV, offendono l'intelligenza". Questa definizione è molto ambigua e lascia a varie interpretazioni, anche perché è risaputo che l'intelligenza non è un sentimento comune in Italia.

Storia

Gli atti scemi in luogo pubblico nascono quando sulla terra ci furono abbastanza persone da potersi definire pubblico. Il concetto stesso è controverso, ad esempio quando uno dei primi ominidi disse che col fuoco ci si sarebbe potuti evolvere, tutti gli altri lo presero per il culo dichiarando che quello era un'atto scemo in luogo pubblico. L'ominide però, si corresse affermando che era stato il dio viscnù ad illuminarlo, in sogno. Così stando le cose si conviene che gli atti scemi in luogo pubblico nascono insieme alla religione.