Antonio Pigafetta

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  • 1492: data di nascita indicativa di Antonio Pigafetta. Della sua famiglia si hanno notizie scarne e frammentarie: di sicuro si sa che il padre era un uomo, tesi confermata dal fatto che si chiamasse Giovanni.
  • 1505-10: Antonio Pigafetta frequenta con profitto il liceo classico Antonio Pigafetta, intitolatogli sulla fiducia.
  • 1519: stanco di mangiare gatti tre volte al giorno, Pigafetta emigra in Spagna al seguito del concittadino Francesco Chiericati, nunzio apostolico presso la corte imperiale. Da bravo paraculato trova subito impiego sulla nave Trinidad di Ferdinando Magellano, un rude uomo di mare che lo accoglie a bordo con una testata al setto nasale.
  • 20 settembre 1519: la flotta di Magellano, partita da Siviglia, lascia il porto di Sanlucar de Barrameda e fa rotta verso il Brasile. Pigafetta ricopre l'incarico di sobresaliente, vale a dire uomo d'arme, timoniere, tesoriere, aiutocuoco, shampista e sollazzo sessuale della ciurma.
  • 26 settembre 1519: le navi raggiungono Tenerife, nelle Isole Canarie, e fanno scorte di viveri freschi. A pagarli è Pigafetta perchè Magellano ha dimenticato il portafoglio. "Oh, appena torniamo a casa ti ridò i soldi, giuro!" afferma il comandante portoghese.
  • 13 dicembre 1519: le navi raggiungono la baia di Rio de Janeiro.
  • 26 dicembre: le navi lasciano la baia di Rio de Janeiro. All'appello mancano quindici marinai, stroncati dalle malattie veneree. Pigafetta stesso contrae l'orchite a un testicolo, che verrà ribattezzato dalla ciurma Paolone a causa delle sue dimensioni.
  • 10 gennaio 1520: la flotta raggiunge il Rio de la Plata, l'enorme estuario del fiume Uruguay. Magellano cerca invano il passaggio verso il Pacifico chiedendo ai passanti. "E comprati un cazzo di navigatore, taccagno di merda!" è il criptico commento di Pigafetta nella sua Relazione.
  • 2 febbraio 1520: si riprende il viaggio in direzione sud dopo aver consultato un nuovo strumento di navigazione: la monetina.
  • 2 aprile 1520: a San Julian, in Patagonia, parte della ciurma si ammutina contro Magellano e Pigafetta e li rinchiude in un barile di acciughe marinate che poi getta fuori bordo.
  • 7 aprile 1520: i marinai rimasti fedeli a Magellano riescono a sedare la rivolta e a ripescare il barile. A causa della forzata intimità, tra Magellano e Pigafetta scatta la scintilla e i due allacciano una sordida ancorché appagante relazione carnale. "Mi piace tutto di lui", scriverà Pigafetta infatuato, "soprattutto il suo alito che sa di sgombro."
  • 22 maggio 1520: perdita della Santiago, naufragata in una tempesta. Rimangono quattro navi.
  • 8 novembre 1520: perdita della San Antonio, irrimediabilente danneggiata durante un parcheggio in retromarcia. Rimangono tre navi.
  • 4 maggio 1521: perdita della Concepcion, tradita da un guasto allo spinterogeno. Rimangono due navi. "Se non bastemio, varda!" scrive nella Relazione Pigafetta, citando l'amato Mosconi.
  • 21 dicembre 1521: la Trinidad viene sequestrata dai vigili per una banale storia di multe non pagate. Pigafetta inizia a sospettare che qualcuno a bordo porti sfiga. Un'accurata perlustrazione della stiva della Victoria, unica nave superstite, porta al rinvenimento di Marco Masini, che viene prontamente gettato in pasto ai pescecani tra il tripudio generale.