Antonio Pigafetta

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« Imbarcati con Magellano, dicevano! Sole, gnocca e soldi facili, dicevano! »
(Antonio Pigafetta dopo aver rischiato la vita a causa di cannibali, bestie feroci, fame, sete, malattie tropicali, tempeste e bonaccia)

Antonio Pigafetta (Vicenza, 1492 - peggior bar di Caracas, forse) è stato un navigatore, geografo e scrittore italiano, noto per aver fondato TripAdvisor.
È infatti ricordato soprattutto per la sua Relazione del primo viaggio intorno al mondo, un dettagliato resoconto della prima circumnavigazione del globo agli ordini del capitano Ferdinando Magellano in cui non fa altro che lamentarsi di quanto all'estero gli ostelli siano sporchi, il cibo scadente e il wi-fi assente.

Biografia

  • 1492: data di nascita indicativa di Antonio Pigafetta. Della sua famiglia si hanno notizie scarne e frammentarie: di sicuro si sa che il padre era un uomo, tesi confermata dal fatto che si chiamasse Giovanni.
    Nei suoi viaggi Pigafetta vide proprio di tutto.
  • 1505-10: Antonio Pigafetta frequenta con profitto il liceo classico Antonio Pigafetta, intitolatogli sulla fiducia.
  • 1519: stanco di mangiare gatti tre volte al giorno, Pigafetta emigra in Spagna al seguito del concittadino Francesco Chiericati, nunzio apostolico presso la corte imperiale. Da bravo paraculo trova subito impiego sulla nave Trinidad di Ferdinando Magellano, un rude uomo di mare che lo accoglie a bordo con una testata al setto nasale.
  • 20 settembre 1519: la flotta di Magellano, partita da Siviglia, lascia il porto di Sanlucar de Barrameda e fa rotta verso il Brasile. Pigafetta ricopre l'incarico di sobresaliente, vale a dire uomo d'arme, timoniere, tesoriere, aiutocuoco, shampista e sollazzo sessuale della ciurma.
  • 26 settembre 1519: le navi raggiungono Tenerife, nelle Isole Canarie, e fanno scorte di viveri freschi. A pagarli è Pigafetta perché Magellano ha dimenticato il portafoglio. "Oh, appena torniamo a casa ti ridò i soldi, giuro!" afferma il capitano portoghese.
  • 13 dicembre 1519: le navi raggiungono la baia di Rio de Janeiro.
  • 26 dicembre: le navi lasciano la baia di Rio de Janeiro. All'appello mancano quindici marinai, stroncati dalle malattie veneree. Pigafetta stesso contrae l'orchite a un testicolo, che verrà ribattezzato dalla ciurma Paolone a causa delle sue dimensioni.
  • 10 gennaio 1520: la flotta raggiunge il Rio de la Plata, l'enorme estuario del fiume Uruguay. Magellano cerca invano il passaggio verso il Pacifico chiedendo ai passanti. "E comprati un cazzo di navigatore, taccagno di merda!" è il criptico commento di Pigafetta nel suo diario.
  • 2 febbraio 1520: si riprende il viaggio in direzione sud dopo aver consultato un nuovo strumento di navigazione: la monetina.
  • 2 aprile 1520: a San Julian, in Patagonia, parte della ciurma si ammutina contro Magellano e Pigafetta e li rinchiude in un barile di acciughe marinate che poi getta fuori bordo.
  • 7 aprile 1520: i marinai rimasti fedeli a Magellano riescono a sedare la rivolta e a ripescare il barile. A causa della forzata intimità, tra Magellano e Pigafetta scatta la scintilla e i due allacciano una sordida ancorché appagante relazione carnale. "Mi piace tutto di lui", scriverà Pigafetta infatuato, "soprattutto il suo alito che sa di sgombro."
  • 22 maggio 1520: perdita della Santiago, naufragata in una tempesta. Rimangono quattro navi.
  • 25 ottobre 1520: la flotta entra nello Stretto di Magellano, allora chiamato Stretto Emporio Armani per motivi di sponsorizzazione.
    La spedizione si rivelò subito irta di difficoltà.
  • 8 novembre 1520: perdita della San Antonio, irrimediabilente danneggiata durante un parcheggio in retromarcia. Rimangono tre navi.
  • 28 novembre 1520: la flotta entra nell'Oceano Pacifico, facilmente riconoscibile dall'omonimo cartello apposto all'entrata.
  • 6 marzo 1521: la flotta sbarca sull'isola di Guam. La popolazione locale, scrive Pigafetta, è avvezza a pratiche barbare come tatuarsi il corpo e mettere il formaggio sulla pasta col pesce.
  • 16 marzo 1521: la flotta raggiunge l'isola di Samar, Filippine. Pigafetta, incaricato di gestire le relazioni con le popolazioni autoctone, vende ai selvaggi l'intera discografia degli Oliver Onions in cambio di oro e pietre preziose.
  • 7 aprile 1521: Pigafetta urla "MOLLA IL PAPPAFICO!" Così, perche gli andava.
  • 27 aprile 1521: Magellano viene catturato, impanato e fritto dagli abitanti dell'isola di Mactan. Nonostante l'infausta condizione, il bastoncino - comandante riesce a liberarsi, tornare a bordo e organizzare un vittorioso contrattacco.
  • 1 maggio 1521: Magellano sembra essere scomparso. Colto da un terribile sospetto, Pigafetta convoca il mozzo, noto ghiottone, e sulle sue labbra trova inequivocabili briciole di bastoncino impanato. Il mozzo viene abbandonato a terra con la terribile accusa di capitanofagismo. Pigafetta dedica all'amico e amante la struggente poesia In morte di Ferdinando Magellano, che fa:
Oh Capitano, mio Capitano,

senza di te

chi mi fodera l'ano?
  • 4 maggio 1521: perdita della Concepcion, tradita da un guasto allo spinterogeno. Rimangono due navi. "Se non bastemio, varda!" scrive Pigafetta citando Mosconi.
    Mappa del Borneo disegnata da Pigafetta. La sua autenticità è stata messa in dubbio di recente da alcuni studiosi.
  • 6 maggio 1521: scontro armato con un brigantino portoghese. Tra i caduti c'è Paolone, colpito da un colpo di moschetto. "Ho perduto una parte di me" scrive Pigafetta nel suo diario.
  • 21 dicembre 1521: la Trinidad viene sequestrata dai vigili per una banale storia di multe non pagate. Pigafetta inizia a sospettare che qualcuno a bordo porti sfiga. Un'accurata perlustrazione della stiva della Victoria, unica nave superstite, porta al rinvenimento di Marco Masini, che viene prontamente gettato in pasto ai pescecani tra il tripudio generale.
  • 25 gennaio 1522: la Victoria attraversa lo Stretto di Ombai, all'estremità sud-orientale dell'Indonesia. In quelle acque Pigafetta racconta di aver visto "un animale di grossa mole e di colore grigio-biancastro, dalla struttura fisica tozza e compatta: una pinna caudale orizzontale divisa in due lobi simile a quella dei cetacei si associa infatti ad un corpo estremamente massiccio provvisto di due ghiandole mammarie toraciche e di due grosse pinne anteriori appiattite, a forma di spatola". Non specifica però se si tratta di un dugongo o di una donna locale.
  • 18 maggio 1522: l'equipaggio della Victoria, a corto di acqua e cibo, è costretto a bere piscio e mangiare cuoio. Pigafetta, per sollevare il morale della truppa, inventa quello che diventerà successivamente noto come gioco erotico dell'allegro marinaretto.
  • 9 luglio 1522: per evitare che la fame spinga l'equipaggio ad un altro ammutinamento, Pigafetta fa giustiziare e cucinare il primo sottufficiale, il Tonno Nostromo.
  • 6 settembre 1522: la Victoria entra nel porto di Sanlucar con a bordo soltanto 18 uomini, stremati e in preda alle allucinazioni. Pigafetta, che crede di essere un'abat-jour, viene sedato dai paramedici.
  • 8 settembre 1522: Tornato in sé, Pigafetta porta la Victoria fino a Siviglia. Il viaggio è durato tre anni, come testimonia l'indecoroso stato delle mutande dell'equipaggio.
  • 10 novembre 1522: Pigafetta dona il proprio diario al re di Spagna Carlo V, che lo accetta con la stessa gioia con cui uno si infila le pantofole alla fine di una giornata stressante e scopre che il cane ci ha vomitato dentro.
  • 1523: la corte spagnola, essendo molto determinata a cancellare i meriti del portoghese Magellano nella prima circumnavigazione del globo, emette un mandato di cattura nei confronti di Pigafetta, che erra ramingo per tutta Europa. Viene avvistato alla corte dei Gonzaga a Mantova, in un malfamato pub di Glasgow, alla festa di compleanno di Lapo Elkann.
  • 7 novembre 1523: Pigafetta compare nella sala del Gran Consiglio di Venezia, dove per più di tre ore relaziona sulla sua navigazione attorno al mondo il boccione dell'acqua.
    Facciata di casa Pigafetta a Vicenza. Il portale è decorato da una criptica incisione in francese antico: No pubblicità, grazie.
  • Febbraio 1524: Pigafetta è a Viterbo, dove ha il quartier generale l'Ordine dei Cavalieri Ospedalieri di San Giovanni, detti di Rodi e poi di Malta, un ordine cavalleresco accompagnato nei secoli da sfighe agghiaccianti e sciagure inenarrabili. Pigafetta, manco a dirlo, ne è socio onorario.
  • Agosto 1524: Il Doge assegna a Pigafetta il permesso di pubblicare la sua Relazione e di goderne per vent'anni i diritti d'autore, ma si riserva il diritto di inserire una sottotrama gialla e un finale in cui si scopre che l'assassino è l'insospettabile medico di bordo.
  • Ottobre 1524: Pigafetta torna a servire l'ordine dei Cavalieri Ospedialieri. Si assicura ben presto l'odio di tutti i confratelli ripetendo in continuazione: "La mia nave è stata la prima a circumnavigare la Terra!"
  • Febbraio 1526: il Gran Maestro dei Cavalieri Ospedalieri Philippe Villiers de l'Isle-Adam usa le sue conoscenze per far stampare in Francia una versione riveduta e corretta della Relazione di Pigafetta. L'opera ottiene uno straordinario successo di pubblico, grazie anche all'entusiastica prefazione di Fabio Volo.
  • 30 ottobre 1530: i Cavalieri Ospedalieri prendono possesso di Malta. Seguono nell'ordine: terremoti, incendi, invasioni di locuste, scioperi dei netturbini e piogge di meteoriti.
  • 3 settembre 1531: durante l'assalto di Modone, una città greca contesa tra veneziani e turchi, Antonio Pigafetta scompare. Le teorie del complotto si sprecano: c'è chi lo vuole eliminato dal governo spagnolo, chi messo a tacere dalle lobby del petrolio, chi ancora mandato a far compagnia ai pesci da un iracondo marinaio della Tirrenia.

La questione del "giorno perduto"

Giunto all'isola di Capo Verde al termine della circumnavigazione del globo, Pigafetta chiese agli abitanti locali che giorno fosse e la risposta fu che era giovedì 10 luglio. Il Pigafetta e gli altri dell'equipaggio rimasero molto meravigliati dalla risposta risultando a loro che fosse mercoledì 9 luglio. Lo stesso errore si ripresentò una volta approdati finalmente a Sanlucar il giorno 6 settembre, mentre al Pigafetta risultava invece essere il 5 settembre.
Pigafetta era uomo curioso e votato all'approfondimento e decise quindi di andare a fondo della questione. Non prima però di essersi sbronzato ammerda per tre giorni. Smaltita la sbornia, si chiuse quindi nella Biblioteca di Cordova assieme all'astronomo Giovan Battista Amico per cercare una spiegazione al busillis. Il tentativo di spiegare la perdita di un giorno occupò molti giorni e, alla fine di un lungo percorso di studi che comprendevano Tommaso d'Aquino, Platone, Sant'Agostino e Playboy, i due decisero di accusare del furto del giorno gli ebrei, che tanto erano già odiati da mezza Europa.
Così il Pigafetta osservò e risolse il problema del "tempo perduto", in seguito noto come la differenza fra fusi orari nel mondo.

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Pigafetta non sapeva nuotare.
  • Ma sapeva comunque fare l'inchino meglio di Schettino.
  • Gli sono stati dedicati un cacciatorpediniere affondato durante la seconda guerra mondiale e un aereo schiantatosi nel 1972 durante un atterraggio. Poi, stranamente, più nulla.
  • Come tutti i marinai, aveva il tatuaggio di un'ancora su ambo le braccia.
  • Leggenda vuole che il suo fantasma appaia nelle notti di luna piena nei pressi del bordello di Via Zamenhof.
  • Se mai verrà girata una fiction RAI su di lui la sua parte sarà assegnata a Beppe Fiorello.

Voci correlate