Zone of the Enders

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera... finché non ci beccano!
Vai alla navigazione Vai alla ricerca


A dare una mano a Kojima ci pensarono anche i suoi collaboratori, che quel giorno si sentivano particolarmente creativi.
« No! Io non voglio uccidere nessuno! Siete dei mostri e dovete soffrire per questo. »
(Leo affetto da sindrome del paladino non appena sale a bordo di Jehuty.)
« Uh, che figata questo pulsante! Guarda quello lì come è esploso, ah ah ah! Vediamo questo cosa fa... »
(Dingo non appena sale a bordo di Jehuty.)
« Mi spiace Leo. Purtroppo non posso farlo. »
(ADA durante il suo periodo ribelle.)
« Porta le chiappe su Marte! »
(Douglas Quaid a Cage.)

La serie di Zone of the Enders è una collana di videgiochi futuristici della Konami e creati da Hideo Kojima. Tutto iniziò durante le pause di riflessione dalla creazione tra un Metal Gear e un altro che il sommo si prendeva guardandosi tutte le stagioni di Goldrake e Jeeg robot d'acciaio, assieme ad alcune puntate di SuperQuark e Passaggio a Nord Ovest riguardanti l'antico Egitto; un giorno, ispirato da tutto questo, il boss visionario prese la bella decisione di dar vita nel tempo libero una sua personale serie di robottoni e adolescenti complessati a pilotarli, senza neanche chiedere aiuto a Hideaki Anno, sperando che sfondasse nel mercato videoludico come le sue altre opere. Il risultato è che ora perfino i fan della serie faticano a ricordare che esiste.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Zone of the Enders

Un'Intelligenza Artificiale deve portare un robottone supertecnologico[1] di nome Jehuty fuori da una colonia spaziale che ruota attorno a Giove e che è stata scelta da un gruppo di terrestri leghisti come bersaglio per le esercitazioni dello sport intergalattico di "tiro allo straniero". L'IA sembra cavarsela nell'andarsene indisturbata, ma sfortunatamente un bambino complessato e pieno di traumi finisce nella cabina di guida e ritarda le procedure di circa 4 ore[2]

Zone of the Enders: The 2nd Runner
L'epico modo con cui viene sconfitto il boss finale.

Liberatasi del marmocchio, l'IA si rifugia nei resti del set di Hoth de L'impero colpisce ancora, nella speranza di non essere individuata da altri adolescenti complessati. Quando qualcuno la trova, fortunatamente per lei si tratta di un incrocio tra un minatore venezuelano e Dante; purtroppo arrivano di nuovo i terrestri leghisti e il nuovo pilota deve portare le metalliche chiappe di Jehuty al sicuro, rimanendo tuttavia incollato alla poltrona del posto di guida nel processo.

Visto che è bloccata con l'albino, l'IA decide di voler tagliare la testa al toro e caricare a testa bassa i capi del partito, i quali nel frattempo stanno assemblando la classica superarma antica spiegabile solo con linguaggio scientifico alla Star Trek: l'operazione ha un successo tale che sia il pilota che l'IA rimangono costretti in ospedale per almeno quattro mesi, felici tuttavia di aver debellato per sempre la minaccia[3].

Zone of the Enders: The Fist of Mars

Uno spin-off essenziale per i giocatori, visto che il peso del suo contributo al resto della trama principale si può calcolare solo dividendo per zero. Di fatto parla di un'allegra compagnia di ribelli un po' culattoni in lotta contro le multinazionali di Marte per il grave crimine di creare robottoni fighissimi da far usare alla popolazione. La cosa peggiore è che il gruppo ribelle vince pure, trasformando il rosso pianeta in un posto ancora più desolato della Grecia nel finale di God of War III e in qualche modo, favorendo i leghisti della Terra. Evidentemente gli happy ending stanno passando di moda.

Il futuro della serie


La trama è finita, leggete in pace.


Gruppi e personaggi

U.N.S.F.

Ovvero la polizia spaziale: sfortunatamente nei vari titoli della serie viene fatta passare come un gruppo di emeriti incapaci che non sa neanche affibbiare una multa per eccesso di velocità di curvatura, figurarsi respingere gli assalti dei leghisti terrestri. Le sue forze comprendono:

  • Leo Stenbuck, il bambino frignone del primo capitolo. Non si sa bene con quale criterio Kojima lo abbia scelto come protagonista invece che come vittima casuale dell'attacco, ma qualcuno pensa sia dovuto a uno scambio di fogli nello script. Da allora, Leo ha guadagnato così tanta popolarità tra i fan e tra i produttori che nel secondo capitolo non solo ha un ruolo paragonabile a quello di un inserviente per le pulizie, ma quasi rimane ucciso; i fan sperano che nel terzo capitolo riceva il colpo di grazia.
  • ADA, l'I.A. che comanda Jehuty ma che viene costantemente soppiantata da piloti umanoidi; col tempo ha sviluppato una sua personalità con tanto di rosa di emozioni e libertà di scelta, visto che a quanto pare Kojima non sa cosa siano le leggi della robotica di Asimov. Invece di diventare come HAL 9000 e cercare di uccidere Leo nei modi più creativi possibili, ADA diventa l'equivalente virtuale della cameriera dei Jetsons, lasciando fare tutto ai piloti.
Dingo posa per il calendario aziendale Konami 2012-2013 in occasione delle versioni HD della serie.
  • Elena Weinberg, la bionda e arrapante capa poliziotta. Per metà del primo titolo passa il suo tempo a parlare con Leo e ADA, dando loro istruzioni via Chatroulette, mentre nel secondo si stufa e cerca di fare tutto quello che può per disintegrare l'Orbital Frame e quindi concludere la trama prima. Durante lo spin-off invece si era presa un mese di malattia ed è stata sostituita da gente ancora più incapace.
  • Dingo Egret, il secondo incidentale pilota di Jehuty dopo il calciorotamento di Leo; a differenza di lui però, Dingo se la spassa alla grande in quanto fino ad allora aveva fatto il pilota di mecha da estrazione in miniera, e il passaggio è stato come quello di una persona che dopo aver guidato per tutta la vita una Fiat Panda viene messo al volante di una Lamborghini nuova di zecca. Inutile dire che è grazie a questo che la serie è riuscita a sopravvivere fino ad ora.
B.I.S.

Il gruppo di ribelli in conflitto aperto contro tutto e tutti per far regnare il caos su Marte, fondato in tempi antichi da Kratos in persona. I componenti con più personalità sarebbero:

  • Deckson Geyse , un vecchietto in piena crisi di mezza età che passa il suo tempo a reclutare giovani adolescenti per la sua crociata contro i marziani malvagi; il suo picco lo raggiunge quando si fa saltare in aria con un Orbital Frame per la sua causa, sperando di salvare Marte quando invece lo consegna in mano ai leghisti terrestri.
  • Cage Midwell , protagonista dello spin-off e incrocio tra Leo e Dingo, nel senso che frigna ma non troppo; per evitare di creare problemi di continuità, invece di avere una scusa per pilotare Jehuty anche lui, Cage si è preso un Orbital Frame personale con tanto di IA con emozioni integrata. Dopo aver seminato il caos su Marte, si è ritirato in vacanza su una delle due lune e non si è più fatto sentire.
  • Myona Alderan, ragazza smemorata e ovvio interesse amoroso di Cage; per buona parte della rivolta su Marte si limita a dare supporto al protagonista e agli altri maschietti del gruppo, ma ogni tanto decide anche lei di avere un qualche tipo di caratterizzazione, anche se l'unica cosa che se ne ricava è la luna di miele con Cage dopo aver annichilito Marte.
BAHRAM
Il potentissimo Orbital Frame usato da Nohman.

L'allegro gruppo di leghisti terrestri che vede la gente di Marte e Giove come i classici sporchi immigrati che rubano il lavoro e le donne ai poveri operai del pianeta blu. Sventolando reliquie del vecchio partito assieme a foto della famiglia Bossi, usano i loro robottoni per spargere il verde verbo ai loro nemici. I membri di nota sono:

  • Viola Gyune, la "vacca" ufficiale del partito nordico, visto che ha un ruolo multifunzione come scudo per i compagni, proiettile umano e batteria per accumulare energia; ogni tanto qualcuno cerca di darle un qualche tipo di caratterizzazione, ma sempre con pessimi risultati, al punto che per il sequel viene recuperata come IA senza emozioni[4].
  • Ken Marinaris, topa di prima categoria e ovvio interesse amoroso di Dingo, anche se tende a fare fin troppo la tsundere con lui. Si è unita a BAHRAM solo perché aveva il padre di Bergamo Nord, ma di fatto manca di disciplina con i marziani abbronzati stranieri, dando così molte delusioni ai superiori.
  • Ares Enduwa, amico/nemesi personale di Cage che non fa altro che dire quanto sia bello fare cose cattive, ridendo malignamente nel processo. Quando il membro B.I.S. gli fa notare che sta diventando ripetitivo, invece di andare a una scuola per diventare cattivi Ares si suicida con un attacco missilistico. Pazienza.
  • Ridley "Nohman" Hardiman, il capo dell'intero movimento: nativo di PontediLegno, porta avanti con orgoglio e fierezza i nobili ideali del partito. Come ad esempio rubare un Orbital Frame gemello di Jehuty e usarlo per cercare di distruggere i terroni dello spazio assieme all'universo intero e i suoi stessi commiltoni. 2 volte di fila. Inutile dire che è arrivato a mani basse primo nella competizione "Cattivo più stupido" dell'era PlayStation 2.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Curiosa la funzionalità del Konami Code per questa serie: se inserito, farà apparire pubblicità di giochi migliori Konami sullo schermo, bloccando la visuale.
  • Si sospetta che dietro la creazione di Pacific Rim ci sia Kojima stesso che ha usato Guillermo del Toro come suo burattino tutto il tempo.
  • Voci di corridoio affermano che dietro la mancanza di un terzo Zone of the Enders si nasconda la presenza oscura di Gabe Newell.

Voci correlate

Note

  1. ^ Definito Oribital Frame per avere un termine figo e pomposo da utilizzare.
  2. ^ Ovvero la durata media di una partita: il sogno di tutti gli sfidanti delle speedrun.
  3. ^ Questo almeno finché non saranno smerdati da una contraddizione legata a un terzo titolo.
  4. ^ Nessuno ha ovviamente notato differenze.