Scusa ma ti chiamo amore (film)

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Scusa ma ti chiamo amore (film).
« EH?! Quanti anni hai detto che hai?? »
(Alex comprende che la galera è ormai vicina)
« I ragazzi vanno presi e lasciati! Sesso, solo sano sesso! »
(Amica di Niki un po' zoccola grida al mondo il suo lodevole stile di vita)
« Scusa, ma rivoglio i miei soldi! »
(Spettatore dopo aver visto questo film)
« Scusa, ma t'attacchi al cazzo. »
(Moccia allo spettatore)
« I ragazzi vanno presi e lasciati: sesso! solo sano sesso! »
(Ninfomane protagonista di Scusa ma ti chiamo amore)

Scusa ma ti chiamo amore è un film, tratto da un libro, a sua volta tratto da una storia vera, a sua volta tratta da un film. Questo lungometraggio affronta il mostruoso crimine della pedofilia (scherzo, dell'efebofilia), in chiave ironica e bimbominkiosa.

Genesi

Paperone non perdonerà mai Moccia per quello che ha fatto.

Dopo aver distrutto la mente di milioni di bambine e ragazze italiane, con il suo bestseller Scusa ma ti chiamo amore, Federico Moccia, non contento, decide di comunicarne il messaggio anche attraverso lo schermo cinematografico, d'allora in poi classificato dall'ONU come P.A.D.M. di 3° grado (Potenziale Arma di Distruzione di Massa).

È davvero semplice convincere il sempre alla ricerca di soldi facili a finanziare il progetto: vengono stanziati 666 milioni di euro (cifra del tutto casuale) dei quali circa 665 spesi per ingaggiare il figlio di Vasco Rossi, travestito da Tokio Hotel, e il restante per drogare le giovani attrici e convincerle a concedersi a dei vecchi pervertiti (questo non faceva parte del film: i vecchi pervertiti sono Federico Moccia e i suoi fratelli).

Messaggio

Il messaggio, chiarissimo e inequivocabile, che il simpatico Moccioso vuole trasmettere è il seguente, ora conosciuto come Legge di Moccia:

Non c'è niente di male, per un uomo di 65 anni, nel voler sverginare una (legale) sedicenne. No, sul serio, sennò dovrebbe essere ugualmente oltraggioso e scandaloso anche a parti e sessi invertiti. Insomma, là fuori e molto probabilmente anche qui è pieno di gerontofili/e, e noi non siamo certo ageisti, i gusti sono gusti. Dopotutto, al cuore non si comanda, e al pene meno che mai.

Questo ci porta alle formulazione dei Dieci Comandamenti di Moccia:

  • Sei più matura dei ragazzi della tua età: lo hai sempre saputo e te lo dirà anche la mamma se glielo chiedi. Non mi credi? prova!
  • Disdegna i ragazzi della tua età e prendili continuamente in giro per la loro immaturità, ma allo stesso tempo disdegna anche il secchione della classe, che, nonostante mostri più maturità di te avendo a cuore il suo futuro non è certo figo come un quarantenne.
  • Poiché sei più matura dei ragazzi della tua età, lo sei sicuramente anche per frequentare un uomo di 40 anni.
  • Un uomo di 40 anni che ti investe con la macchina non è un ubriacone, ma una persona affidabile da cui puoi farti accompagnare a scuola con tranquillità.
  • Dai retta alla tua amica puttanella: gli uomini vanno presi e lasciati. Sesso, solo sano sesso. Però, che amiche zoccole che c'hai!
  • Hai tutto il diritto di camminare nuda davanti a un uomo sposato che ti piace: è risaputo che se è veramente fedele a sua moglie, non la tradirà mai per una ragazza di 18 anni.
  • Nella tua immensa maturità, devi sapere che una volta che un uomo sposato ha fatto sesso con te sarà obbligato ad abbandonare la sua famiglia, il suo lavoro stressante e a seguirti in un viaggio avventuroso sull'Isola Che Non C'è
  • Fatti mettere incinta: così è davvero obbligato a lasciare la moglie per te.
  • Tu e un uomo di 40 anni avete molto in comune, potete entrambi ricordare la Guerra del Vietnam: tu l'hai letta su un libro di storia e lui l'ha vissuta in trincea.
  • Tuo padre acconsentirà a una tua relazione con un uomo più vecchio di lui: dopotutto la maturità di quest'ultimo lo fa sentire al sicuro, anzi sono sicuro che lo chiamerà fratellone e chiamerà te sorellina.
  • Se dopo aver rivelato la tua gravidanza al tuo uomo sposato con figli di 40 anni, un giorno ti ritrovi seguita da personaggi loschi vestiti tipo Matrix e alla prima svolta in un vicolo buio vedi scintillare nelle mani di uno di questi una cosa che sembra un pugnale stile Rambo ( in realtà una bottiglia di birra Moretti rotta) forse ti conviene iniziare a correre, meglio se in direzione di una clinica ad abortire.

D'altronde che ti aspettavi da un quarantenne sposato con figli che si fotte una diciottenne?

Trama

Niki ha quasi diciott'anni, ma solo anagraficamente. Come esperienze sessuali potrebbe insegnare il Kamasutra a Cicciolina, questo perché i ragazzi vanno presi e lasciati e bisogna fare sesso e solo sano sesso, stando almeno alle parole di Olly, l'amica più zoccola che ha Niki, e che la ragazza segue come il Vangelo. Il gruppo di amiche (Niki, Olly, Pepy e Ciappi) si muove per le strade della capitale mietendo vittime di sesso maschile. Un giorno Alex (Raoul Bovino) vede Niki da lontano e, non sopportando le ragazzine in motorino vestite come mignotte sulla tangenziale la investe volontariamente con il suo SUV. Dopo l'incidente l'uomo non cerca scuse, dicendo che era esattamente quello che voleva fare e che Niki a pelle già le sta sul cazzo. Niki è contentissima di questa dichiarazione d'amore, perché era proprio quello il luogo dove voleva arrivare a stare, magari al chiuso di una camera da letto, perché lei tutto sommato è una ragazza timida e che crede in certi valori.
Dopo aver copulato dodici volte ben mezz'ora dopo l'incidente, Niki scopre che il suo compagno si chiama Alex. Alex scopre che la ragazza si chiama Niki e che ha 44 anni, come lei ci tiene a precisare mostrando la carta d'identità di sua madre. Certo, è strano che una ragazza di 44 anni vada ancora al liceo, ma Alex è un bonaccione e si fida tanto delle persone, specie delle ragazzine che girano coi diaframmi bucati nella borsetta.
Le cose procedono bene per circa tre quarti di film, almeno finché non irrompe in casa la buoncostume dopo una denuncia anonima fatta dal padre della ragazza, che tanto anonima non doveva essere. Alex viene colto in flagranza di reato, nonostante lui cerchi sul momento di farsi passare per un ginecologo che sta effettuando una visita domiciliare, spacciando il suo pene per una sonda vaginale indispensabile alla compilazione del suo referto medico. Viene così a scoprire che Niki ha solo diciassette anni e che va bene l'amore, va bene i sentimenti, ma fottersi una minorenne è un reato lo stesso, specie con tutta la fregna maggiorenne che gira per Roma.
Il film si conclude con Niki che viene inviata dal padre furibondo in un colleggio svizzero al confine con le Alpi apuane, dove la ragazza indossa il burqa anche per farsi la doccia, e con Alex che sconta una pena detentiva di cinque anni e tre mesi nel carcere di Rebibbia.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Questo video su Youtube vi chiarirà eventuali dubbi residui: Scusa ti pozzo conoscere?