Questione meridionale: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera DA Don Ciotti.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
(22 versioni intermedie di 8 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Il Dittatore Sacha Baron Cohen.jpg|right|thumb|350px|[[Francesco II di Borbone|Re Franceschiello II di Napoli]] dopo che [[Garibaldi]] gli ebbe scippato il regno. Sorride perché adesso la ''questione meridionale'' non è più un suo problema.]]
{{altamente_terrone}}
[[File:Regno delle due Sicilie con personaggi sparsi.jpg|right|thumb|350px|Rappresentazione socio-culturale dell'ex [[Regno delle Due Sicilie]] nel 1870, secondo gli insegnamenti delle scuole piemontesi.]]
[[File:Il-dittatore-sacha-baron-cohen.jpg|right|thumb|350px|Re Franceschiello II di Napoli appena dopo lo scippo del suo regno. Sorride perché adesso la ''questione meridionale'' non è più un suo problema.]]
La '''questione meridionale''' è un [[falso problema]], come l’[[agibilità politica]] di Berlusconi o la [[disoccupazione]]. Si tratta di un [[paradosso]] logico irrisolvibile, sollevato a seguito <del>dell’espansione a sud dell’Impero Piemontese</del> dell’[[Unità d’Italia]] dai politicanti [[Benpensante|benpensanti]] di <del>Torino</del> Roma nella storica formulazione:
[[File:Regno delle due Sicilie con personaggi sparsi.jpg|right|thumb|350px|Rappresentazione socio-culturale del [[Regno delle Due Sicilie]] nel 1870, secondo gli insegnamenti nelle scuole piemontesi.]]
La '''questione meridionale''' è un falso problema, come l’[[agibilità politica]] di Berlusconi o la disoccupazione. Si tratta di un [[paradosso]] logico irrisolvibile, sollevato a seguito {{s|dell’espansione a sud dell’Impero Piemontese}} dell’[[Risorgimento|Unità d’Italia]] dai politicanti [[Benpensante|benpensanti]] di {{s|Torino}} Roma nella storica formulazione:
{{Cit2|Bon, maraman adess nojàutri soma diventèis tut italian, bon neh, nòrd e sud unì, ma anlora bon, përché les meridionalèis restè tut patiss e cuncc teron? Neh?|[[Vittorio Emanuele II]] nel 1873}}
{{Cit2|Bon, maraman adess nojàutri soma diventèis tut italian, bon neh, nòrd e sud unì, ma anlora bon, përché les meridionalèis restè tut patiss e cuncc teron? Neh?|[[Vittorio Emanuele II]] nel 1873}}
Ossia, riformulato in una lingua meno andicappata<ref>e non finta come il [[Lingua piemontese|piemontese]]</ref> il paradosso si può esprimere così:
Ossia, riformulato in una lingua meno andicappata<ref>e non finta come il [[Lingua piemontese|piemontese]]</ref> il paradosso si può esprimere così:
{{Cit2|Ma se adesso tutti noi siamo diventati italiani, unendo nord e sud, perché i meridionali sono restati dei pezzenti terroni?| [[Borghezio|Un europarlamentare]] ripropone la questione nel 2013 a Bruxelles}}
{{Cit2|Ma se adesso tutti noi siamo diventati italiani, unendo nord e sud, perché i meridionali sono restati dei pezzenti terroni?| [[Borghezio|Un europarlamentare]] ripropone la questione nel 2013 a [[Bruxelles]]}}


==Spiegazione del paradosso==
==Spiegazione del paradosso==
Il paradosso si evidenzia scienziologicamente ricorrendo alla legge della bipolarità geografica che, come per i magneti, impone la distinzione di un nord e di un sud in ogni territorio. Se il territorio viene diviso in parti, o se più territori sono uniti, nei territori risultati si riformeranno automaticamente un nord e un sud ben separati. Gli abitanti dei due poli si respingeranno con eguale repulsione, come i poli di un magnete appunto. Questo non è di per se un male, a meno che tu non viva nella parte sud, in questo caso sei nella merda. Nonostante ciò molti [[statista|statisti]] hanno tentato di annullare le differenze tra nord e sud, mossi probabilmente da spirito sportivo o da demenza, l’importante è provarci.
Il paradosso si evidenzia scienziologicamente ricorrendo alla legge della bipolarità geografica che, come per i [[magnete|magneti]], impone la distinzione di un nord e di un sud in ogni territorio unificato. Gli abitanti dei due poli si respingeranno con eguale repulsione, come nordisti e sudici-sti in USA, o in Italia come [[Polentone|polentoni]] e [[Umanità|esseri umani normali]]. Questo non è di per se un male, a meno che tu non viva nella parte sud, in questo caso sei nella merda. Nonostante ciò molti [[statista|statisti]] hanno tentato di annullare le differenze tra nord e sud, mossi probabilmente da spirito sportivo, più probabilmente da demenza, l’importante è provarci.


== Soluzioni proposte alla questione ==
== Soluzioni proposte per <del>la disinfest...</del> lo sviluppo del meridione ==
=== I° tentativo di soluzione: sterminio ===
=== I° tentativo di soluzione: sterminio ===
La prima sventurata vittima della questione meridionale fu nel 1862 <del>l’imperatore sabaudo</del> il re d’Italia [[Vittorio Emanuele II]]. Non sappiamo cosa gli accadde di preciso, ma tutto ebbe inizio quando sbirciò dentro al forziere contenente tutte le tasse versate dai meridionali. Subito sbiancò ed entrò in stato confusionale, vagando di sala in sala con attacchi di persecuzioni paranoidi tipo furto, sentendo crescere dentro di se l'insana idea di essere stato infinocchiato. Non poteva tollerare questo affronto e ordinò di risolvere la questione con la più rapida, dignitosa e indolore delle procedure chirurgiche: la [[Soluzione finale|soluzione finale del problema meridionale]]. Per recuperare i soldi fu inviata un'armata di carabinieri comandata dal generale Cialdini, a cui era stata data carta bianca, che fu soprattutto usata come carta igienica dato che in pochi dell'arma sapevano leggere o scrivere (come anche oggi, del resto). L'armata dei carabinieri non fece più ritorno. Non se ne seppe più nulla per anni finché il generale Cialdini non ricomparve a corte indossando coppola e lupara a tracolla e dicendo ''Re Vittorio, sono molto onorato e gratissimo che mi avete voluto inviare nelle belle terre di Sicilia, dove la mia vera famiglia ritrovai. Sono tornato per fare a vossignoria un'offerta che non potrà rifiutare''. Misteriosamente, il giorno dopo Vittorio Emanuele II perì in un incidente di pesca saltando accidentalmente in aria assieme alla sua barca.
Già nel 1860 {{s|l’imperatore sabaudo}} il re d’Italia propose di risolvere la questione con la più rapida, dignitosa e indolore delle procedure mediche: la [[Soluzione finale|soluzione finale del problema terrone]]. Il governo incaricò del delicato compito il generale Cialdini, affiancato {{s|nell’occupazione dei territori invasi da 120.000 soldati piemontesi, che si macchiarono di saccheggi ed eccidi}} nella lotta al [[brigantaggio]] da 120.000 patrioti italiani, che seppero dare esempio di [[Pulizia etnica|civiltà nordica]]. Ma purtroppo i meridionali erano tanti, troppi, sbucavano dalle fottute pareti e i carabinieri {{s|savoiardi}} italiani finirono accerchiati, poi contagiati e meridionalizzati definitivamente, deponendo le armi, ingozzandosi di [[cannolo|cannoli]] ripieni di ricotta ed imparando a convivere con la mafia.
[[File:Pistolero con mutandoni e stivali.jpg|left|thumb|250px|Un brigante terrone sfoggia con orgoglio il buon gusto del sud, ribellandosi contro lo stato e la pubblica decenza.]]


===II° tentativo: deportazione ===
===II° tentativo: deportazione ===
Il fallimento della prima soluzione fu attribuito all’afa tropicale della savana pugliese, alla tarantella, ma anche al fatto che i meridionali erano compatti nella loro inerzia, uniti come un sol uomo ozioso e inamovibile che si era già fagocitando l’arma dei carabinieri ed un pezzo di stato. Dopo aver castigato Cialdini, decapitandolo, il re [[Umberto I]] decise di mettere via il bastone attuando una subdola strategia di decostruzione psicologica. Egli offrì ai [[terrone|terroni]] una carota che non potevano rifiutare: la promessa di una vita migliore altrove<ref>poveri fessi</ref>, allo scopo di deportarli, disgregando la società meridionale per poterla annullare per sempre. Viene sparsa così la voce che al nord e oltre oceano evadere le tasse è legale e si dorme 25 ore al giorno. Subito molti partono, troppi partono, tutti insieme partono, portando al risultato opposto, invece di disintegrarsi si autodeportano in blocco, installandosi con pizza e malavita in tutte le nazioni che vanno ad infestare. A peggiorare le cose, i terroni rimasti nel sud si riproducono come i conigli di [[Successione di Fibonacci|Fibonacci]], così da rimpiazzare le perdite ed alimentare nuove ondate pestilenziali.
Il fallimento della prima soluzione fu attribuito all’afa tropicale della savana pugliese, alla [[tarantella]], ma più in generale al fatto che il meridione era abitato. Il nuovo re [[Umberto I]] decise di mettere via il bastone per passare alla [[carota]]. Egli fece spargere la voce che oltre oceano evadere le tasse è legale e si dorme 25 ore al giorno. In realtà si trattava di un'astuta balla governativa per istigare i [[terrone|terroni]] a deportarsi da soli in America, facendogli pure credere che fosse stata una loro idea e senza doversi sporcare le mani come [[Hitler|baffetto]]. Subito molti partono, ma per una deprecabile svista dell'agenzia di viaggio i terroni invece che in America vengono sbarcati nel Nord Italia, ispirando subito negli aperti e moderni abitanti locali lo stesso sentimento di affetto e di ospitalità che si può avere verso i [[gremlin|gremlins]].


===III° tentativo: delocalizzazione ===
===III° tentativo: delocalizzazione ===
Agli inizi del ‘900 il meridione si stava diffondendo inesorabilmente verso nord. Le prime avvisaglie del dilagare della peste terronica si ebbero a Milano quando la [[classe operaia]] cominciò a lamentarsi del lavoro troppo faticoso, pretendendo prima l’istituzione delle ferie, poi la malattia a casa, arrivando a chiedere addirittura la pausa pranzo per poter mangiare i maccheroni. La situazione era preoccupante, di questo passo sarebbero arrivati a chiedere persino la pensione. Fu a questo punto che i {{s|neocapitalisti imperialisti di Torino}} politici italiani ebbero un’idea elegante. Se non potevano risolvere la questione del meridione, potevano almeno spostare il meridione più a sud, allontanando la minaccia. E fu così che nel 1911, senza nessun motivo, ma proprio zero, il {{s|Reichstag Lombardo}} il Regno d’Italia mosse guerra all’[[Impero Ottomano]] spedendo i meridionali a invadere la [[Libia]],<ref>e a morire scannandosi coi turchi, meglio</ref> annettendo così all’Italia il più inutile buco di beduini sabbiosi del mondo dopo la [[Calabria]], ma comunque più a sud. La questione meridionale fu delocalizzata in Africa, sulla [[quarta sponda]]. Ora il problema era quello di italianizzare i terroni libici, che avevano sempre fatto parte della [[Grande Italia]] solo che non lo sapevano, mentre i napoletani, in base alla legge della bipolarità geografica si smeridionizzarono diventavano [[Centro Italia]]. Di conseguenza da questo momento in poi il {{s|regime austro-piemontese}} governo riuscì a contrastare con successo la mafia ed ad imporre l’uso della [[Lingua italiana|vera lingua]], deterronizzando quasi del tutto la penisola.
Agli inizi del ‘900 il meridione si stava diffondendo inesorabilmente verso nord. Le prime avvisaglie del dilagare della peste terronica si ebbero a Milano quando la [[classe operaia]] cominciò a lamentarsi del lavoro troppo faticoso, pretendendo prima l’istituzione delle [[ferie]], poi la malattia a casa, arrivando a chiedere addirittura la pausa pranzo per poter mangiare i [[maccheroni]]. La situazione era preoccupante, di questo passo sarebbero arrivati a chiedere persino la pensione. Fu a questo punto che i <del>neocapitalisti imperialisti di Torino</del> politici italiani ebbero un’idea elegante. Se non potevano risolvere la questione del meridione, potevano almeno spostare il meridione più a sud, allontanando la minaccia. E fu così che nel [[1911]], senza nessun motivo, ma proprio zero, il <del>Reichstag Lombardo</del> il Regno d’Italia mosse guerra all’[[Impero Ottomano]] spedendo i meridionali a invadere la [[Libia]],<ref>e a morire scannandosi coi turchi, meglio</ref> annettendo così all’Italia il più inutile buco di [[beduini]] sabbiosi del mondo dopo la [[Calabria]], ma comunque più a sud. La questione meridionale fu delocalizzata in Africa, sulla [[quarta sponda]]. Ora il problema era quello di italianizzare i terroni libici, che avevano sempre fatto parte della [[Grande Italia]] solo che non lo sapevano.
[[File:Nero in moto con un secchio al posto del casco.jpg|left|thumb|250px|Per quanto tu possa essere meridionale, ci sarà sempre qualcuno più a sud di te. Rincuorati.]]


===IV° tentativo: appioppamento===
===IV° tentativo: appioppamento===
Purtroppo la brillante soluzione ebbe fine con la [[seconda guerra mondiale]]. Fu in questo periodo che i meridionali deportati negli [[USA]] a fine ‘800 tornarono nel sud vestendo i panni dei marines, avendo l’occasione di insediarsi di nuovo in [[Terronia|Italia del sud]] e ripristinare {{s|il potere mafioso}} le [[Regno di Sicilia|ideologie patriottiche]]. In un colpo di genio il [[regime fascista]] non si oppose, ma incoraggiò la transizione verso lo {{s|sbolognamento}} l’autodeterminazione della Sicilia. Per questo nel 43’ le truppe italiane si ritirarono dal sud senza opporre la minima resistenza. Con l’occupazione americana in Sicilia nacquero subito movimenti profondamente terroni, addirittura fu proposto dalla {{s|mafia italoamericana}} da patrioti siciliani di annette la Sicilia agli USA come 49° stato.<ref> è accaduto sul serio, studia ignorante!</ref> Nel ‘45 [[Pietro Badoglio]] annunciò fiero che la questione meridionale sarebbe stata finalmente risolta, accollando i terroni agli USA. Fu allora che gli americani scapparono dall’Italia, asserendo che già avevano da risolvere in casa la questione dei messicani, dei negri e dei pellerossa, insomma avevano già le palle troppo svuotate.
Purtroppo la brillante soluzione ebbe fine con la [[seconda guerra mondiale]]. Fu in questo periodo che i meridionali deportati negli [[USA]] a fine ‘800 tornarono nel sud vestendo i panni dei [[Marines]], riportando in [[Terronia|Italia del sud]] <del>il potere mafioso</del> le [[Regno di Sicilia|ideologie patriottiche]]. In un colpo di genio il [[regime fascista]] non si oppose, ma incoraggiò la transizione verso lo <del>sbolognamento</del> l’autodeterminazione della Sicilia. Nel '43 le truppe italiane si ritirarono dal sud senza opporre la minima resistenza. Con l’occupazione americana in Sicilia nacquero subito movimenti profondamente terroni, fu anche proposto <del>dalla mafia italoamericana</del> da patrioti siciliani di annettere la Sicilia agli USA come 49° stato.<ref> è accaduto sul serio, studia ignorante!</ref> Nel ‘45 [[Pietro Badoglio]] annunciò fiero che la questione meridionale sarebbe stata finalmente risolta, accollando i terroni agli USA. Inspiegabilmente lo stesso giorno i Marines si disimpegnarono dall'Italia e tornarono a casa. In vano Badoglio gli telefonò per avvertirli che nella fretta si erano dimenticati il Meridione, pronto per l'asporto, già incartato e con la ricevuta fatta, senza però ottenere mai risposta.
Al ritiro delle truppe alleate la Libia fu lasciata indipendente, il meridione fu lasciato all’Italia e per di più riempito di nuovo di siculoamericani ritornati dopo l’esilio in America. L’Italia era un paese devastato.


===V° tentativo: corruzione===
===V° tentativo: corruzione===
Nel dopoguerra lo [[stato]] intervenne di nuovo, questa volta corrompendo i meridionali con soldi e benessere. Furono subito investiti notevoli quantità di capitali, ammodernate le infrastrutture, istituita la Cassa del Mezzogiorno. Si pensava che se il sud si fosse riempito di soldi, si sarebbe sviluppata una primordiale forma di imprenditoria locale, capace addirittura di reinvestire i capitali in qualcosa che producesse altra ricchezza instaurando un circolo virtuoso. Mai idea fu più idiota di questa. I reinvestimenti consistevano tutti nel costruire palazzi abusivi, subito demoliti per poterli rimpiazzare con altri palazzi abusivi, a ruota infinita.
Nel [[dopoguerra]] lo [[stato]] intervenne di nuovo, investendo per lo sviluppo del sud notevoli quantità di capitali, ammodernando le [[infrastrutture]], istituendo la [[Cassa del Mezzogiorno]]. Anche questa era una raffinata mossa massonica per corrompere con la ricchezza i meridionali. Si pensava che se il sud si fosse riempito di soldi, si sarebbe sviluppata una primordiale forma di [[imprenditoria]] locale, capace di reinvestire i capitali in qualcosa che producesse altra ricchezza instaurando un circolo virtuoso. Malauguratamente, per una inspiegabile sfortuna, proprio in quel periodo il sud fu colpito da una calamità naturale permanente, risucchiato da una variante meno nota del [[buco nero]], ma altrettanto temibile perché invece della materia risucchia la liquidità finanziaria, ovvero da un [[pozzo senza fondo]]. Quale mistero si cela dietro questa enigmatica entità priva di fondo? Lo scoprirete alla prossima puntata di [[Voyager - Ai confini della conoscenza]].<ref>Inspiegabilmente prima di andare in onda Giacobbo fu rapito da un disco volante dal forte accento siciliano</ref>


===VI° tentativo: adattamento===
===VI° tentativo: adattamento===
Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze da nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si può sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto [[Renzo Bossi|risultati tanto evidenti quanto inquietanti]]. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia senso civico è resa possibile da molti mezzi, dalla Mediaset, da Berlusconi, dai sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la [[Lega Nord]], dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio terrone e anche di più, [[Calderoli|così ottusi]], così [[Bossi|ignoranti]], così [[Maroni|grotteschi]], che al confronto anche un guarda boschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella [[celti|celtica]], che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe [[Roberto Maroni]],si sono autoterronizzati.
Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze tra nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si possono sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto [[Renzo Bossi|risultati tanto evidenti quanto inquietanti]]. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia [[senso civico]] è resa possibile da molti mezzi: le reti [[Mediaset]], Berlusconi, i sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la [[Lega Nord]], dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio agrigentino e anche di più, [[Calderoli|così ottusi]], così [[Bossi|ignoranti]], così [[Maroni|grotteschi]], che al confronto anche un guardaboschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella [[celti|celtica]], che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe [[Roberto Maroni]], si sono autoterronizzati.


== La soluzione ==
== La soluzione ==
[[File:Mappa questione meridionale della terronia in europa.jpg|right|thumb|350px|La nuova questione meridionale, nell'ambito geopolitico dell'[[Unione Europea]].]]
[[File:Mappa questione meridionale della terronia in europa.jpg|right|thumb|350px|La nuova questione meridionale, nell'ambito geopolitico dell'[[Unione Europea]].]]
Con l’ingresso progressivo in Europa, tutta l’Italia è a sud, quindi tutti gli italiani indistintamente sono ora i {{s|negri d’Europa}} meridionali d’Europa. La questione meridionale non esiste più, ora a Bruxelles si parla infatti solo di questione italiana. Finalmente con l’Europa, con la Lega Nord e con il Cavaliere, a 150 anni dall’unità d’Italia, le differenze si sono colmate e tutti gli italiani affondano nella stessa merda egualmente.
Con l’ingresso progressivo in Europa, tutta l’Italia è a sud, quindi tutti gli italiani indistintamente sono ora i <del>negri d’Europa</del> meridionali d’Europa. La questione meridionale non esiste più, ora a Bruxelles si parla infatti solo di questione italiana. Finalmente con l’Europa, con la Lega Nord e con il Cavaliere, a 150 anni dall’unità d’Italia, le differenze si sono colmate e tutti gli italiani affondano nella stessa merda egualmente.


==Note==
==Note==
Riga 50: Riga 46:
*[[Discarica]]
*[[Discarica]]
*[[Brigantaggio]]
*[[Brigantaggio]]
*[[Fronte Combattente Siculo]]


{{Terronia}}
{{Terronia}}


[[Categoria:Meridione d'Italia]]
[[Categoria:Cose di cui non si sentiva affatto il bisogno]]
[[Categoria:Cose di cui non si sentiva affatto il bisogno]]
[[Categoria:Problemi]]
[[Categoria:Problemi]]

Versione delle 08:27, 10 mag 2021

Re Franceschiello II di Napoli dopo che Garibaldi gli ebbe scippato il regno. Sorride perché adesso la questione meridionale non è più un suo problema.
Rappresentazione socio-culturale dell'ex Regno delle Due Sicilie nel 1870, secondo gli insegnamenti delle scuole piemontesi.

La questione meridionale è un falso problema, come l’agibilità politica di Berlusconi o la disoccupazione. Si tratta di un paradosso logico irrisolvibile, sollevato a seguito dell’espansione a sud dell’Impero Piemontese dell’Unità d’Italia dai politicanti benpensanti di Torino Roma nella storica formulazione:

« Bon, maraman adess nojàutri soma diventèis tut italian, bon neh, nòrd e sud unì, ma anlora bon, përché les meridionalèis restè tut patiss e cuncc teron? Neh? »

Ossia, riformulato in una lingua meno andicappata[1] il paradosso si può esprimere così:

« Ma se adesso tutti noi siamo diventati italiani, unendo nord e sud, perché i meridionali sono restati dei pezzenti terroni? »
( Un europarlamentare ripropone la questione nel 2013 a Bruxelles)

Spiegazione del paradosso

Il paradosso si evidenzia scienziologicamente ricorrendo alla legge della bipolarità geografica che, come per i magneti, impone la distinzione di un nord e di un sud in ogni territorio unificato. Gli abitanti dei due poli si respingeranno con eguale repulsione, come nordisti e sudici-sti in USA, o in Italia come polentoni e esseri umani normali. Questo non è di per se un male, a meno che tu non viva nella parte sud, in questo caso sei nella merda. Nonostante ciò molti statisti hanno tentato di annullare le differenze tra nord e sud, mossi probabilmente da spirito sportivo, più probabilmente da demenza, l’importante è provarci.

Soluzioni proposte per la disinfest... lo sviluppo del meridione

I° tentativo di soluzione: sterminio

La prima sventurata vittima della questione meridionale fu nel 1862 l’imperatore sabaudo il re d’Italia Vittorio Emanuele II. Non sappiamo cosa gli accadde di preciso, ma tutto ebbe inizio quando sbirciò dentro al forziere contenente tutte le tasse versate dai meridionali. Subito sbiancò ed entrò in stato confusionale, vagando di sala in sala con attacchi di persecuzioni paranoidi tipo furto, sentendo crescere dentro di se l'insana idea di essere stato infinocchiato. Non poteva tollerare questo affronto e ordinò di risolvere la questione con la più rapida, dignitosa e indolore delle procedure chirurgiche: la soluzione finale del problema meridionale. Per recuperare i soldi fu inviata un'armata di carabinieri comandata dal generale Cialdini, a cui era stata data carta bianca, che fu soprattutto usata come carta igienica dato che in pochi dell'arma sapevano leggere o scrivere (come anche oggi, del resto). L'armata dei carabinieri non fece più ritorno. Non se ne seppe più nulla per anni finché il generale Cialdini non ricomparve a corte indossando coppola e lupara a tracolla e dicendo Re Vittorio, sono molto onorato e gratissimo che mi avete voluto inviare nelle belle terre di Sicilia, dove la mia vera famiglia ritrovai. Sono tornato per fare a vossignoria un'offerta che non potrà rifiutare. Misteriosamente, il giorno dopo Vittorio Emanuele II perì in un incidente di pesca saltando accidentalmente in aria assieme alla sua barca.

II° tentativo: deportazione

Il fallimento della prima soluzione fu attribuito all’afa tropicale della savana pugliese, alla tarantella, ma più in generale al fatto che il meridione era abitato. Il nuovo re Umberto I decise di mettere via il bastone per passare alla carota. Egli fece spargere la voce che oltre oceano evadere le tasse è legale e si dorme 25 ore al giorno. In realtà si trattava di un'astuta balla governativa per istigare i terroni a deportarsi da soli in America, facendogli pure credere che fosse stata una loro idea e senza doversi sporcare le mani come baffetto. Subito molti partono, ma per una deprecabile svista dell'agenzia di viaggio i terroni invece che in America vengono sbarcati nel Nord Italia, ispirando subito negli aperti e moderni abitanti locali lo stesso sentimento di affetto e di ospitalità che si può avere verso i gremlins.

III° tentativo: delocalizzazione

Agli inizi del ‘900 il meridione si stava diffondendo inesorabilmente verso nord. Le prime avvisaglie del dilagare della peste terronica si ebbero a Milano quando la classe operaia cominciò a lamentarsi del lavoro troppo faticoso, pretendendo prima l’istituzione delle ferie, poi la malattia a casa, arrivando a chiedere addirittura la pausa pranzo per poter mangiare i maccheroni. La situazione era preoccupante, di questo passo sarebbero arrivati a chiedere persino la pensione. Fu a questo punto che i neocapitalisti imperialisti di Torino politici italiani ebbero un’idea elegante. Se non potevano risolvere la questione del meridione, potevano almeno spostare il meridione più a sud, allontanando la minaccia. E fu così che nel 1911, senza nessun motivo, ma proprio zero, il Reichstag Lombardo il Regno d’Italia mosse guerra all’Impero Ottomano spedendo i meridionali a invadere la Libia,[2] annettendo così all’Italia il più inutile buco di beduini sabbiosi del mondo dopo la Calabria, ma comunque più a sud. La questione meridionale fu delocalizzata in Africa, sulla quarta sponda. Ora il problema era quello di italianizzare i terroni libici, che avevano sempre fatto parte della Grande Italia solo che non lo sapevano.

IV° tentativo: appioppamento

Purtroppo la brillante soluzione ebbe fine con la seconda guerra mondiale. Fu in questo periodo che i meridionali deportati negli USA a fine ‘800 tornarono nel sud vestendo i panni dei Marines, riportando in Italia del sud il potere mafioso le ideologie patriottiche. In un colpo di genio il regime fascista non si oppose, ma incoraggiò la transizione verso lo sbolognamento l’autodeterminazione della Sicilia. Nel '43 le truppe italiane si ritirarono dal sud senza opporre la minima resistenza. Con l’occupazione americana in Sicilia nacquero subito movimenti profondamente terroni, fu anche proposto dalla mafia italoamericana da patrioti siciliani di annettere la Sicilia agli USA come 49° stato.[3] Nel ‘45 Pietro Badoglio annunciò fiero che la questione meridionale sarebbe stata finalmente risolta, accollando i terroni agli USA. Inspiegabilmente lo stesso giorno i Marines si disimpegnarono dall'Italia e tornarono a casa. In vano Badoglio gli telefonò per avvertirli che nella fretta si erano dimenticati il Meridione, pronto per l'asporto, già incartato e con la ricevuta fatta, senza però ottenere mai risposta.

V° tentativo: corruzione

Nel dopoguerra lo stato intervenne di nuovo, investendo per lo sviluppo del sud notevoli quantità di capitali, ammodernando le infrastrutture, istituendo la Cassa del Mezzogiorno. Anche questa era una raffinata mossa massonica per corrompere con la ricchezza i meridionali. Si pensava che se il sud si fosse riempito di soldi, si sarebbe sviluppata una primordiale forma di imprenditoria locale, capace di reinvestire i capitali in qualcosa che producesse altra ricchezza instaurando un circolo virtuoso. Malauguratamente, per una inspiegabile sfortuna, proprio in quel periodo il sud fu colpito da una calamità naturale permanente, risucchiato da una variante meno nota del buco nero, ma altrettanto temibile perché invece della materia risucchia la liquidità finanziaria, ovvero da un pozzo senza fondo. Quale mistero si cela dietro questa enigmatica entità priva di fondo? Lo scoprirete alla prossima puntata di Voyager - Ai confini della conoscenza.[4]

VI° tentativo: adattamento

Assumendo che i meridionali sono (e resteranno) irrevocabilmente terroni, le differenze tra nord e sud saranno per sempre incolmabili, giusto? Sbagliato! Si possono sempre terronizzare i settentrionali, strategia molto più pratica, ideata durante gli ultimi decenni e che ha già ottenuto risultati tanto evidenti quanto inquietanti. L’impresa di ripulire la società del nord da qualsivoglia senso civico è resa possibile da molti mezzi: le reti Mediaset, Berlusconi, i sindacati. Ma come è noto i risultati migliori li ha ottenuti la Lega Nord, dimostrando una volta per tutte, e senza alcun dubbio, che anche i cittadini del nord possono essere pessimi come un capraio agrigentino e anche di più, così ottusi, così ignoranti, così grotteschi, che al confronto anche un guardaboschi analfabeta catanzarese si può ritenere un raffinato gentiluomo. I leghisti sono giunti a questo risultato ricorrendo proprio alla legge bipolare geografica: identificando la loro stirpe con quella celtica, che sta al nord, si sono automaticamente posti a sud, quindi, come direbbe Roberto Maroni, si sono autoterronizzati.

La soluzione

La nuova questione meridionale, nell'ambito geopolitico dell'Unione Europea.

Con l’ingresso progressivo in Europa, tutta l’Italia è a sud, quindi tutti gli italiani indistintamente sono ora i negri d’Europa meridionali d’Europa. La questione meridionale non esiste più, ora a Bruxelles si parla infatti solo di questione italiana. Finalmente con l’Europa, con la Lega Nord e con il Cavaliere, a 150 anni dall’unità d’Italia, le differenze si sono colmate e tutti gli italiani affondano nella stessa merda egualmente.

Note

  1. ^ e non finta come il piemontese
  2. ^ e a morire scannandosi coi turchi, meglio
  3. ^ è accaduto sul serio, studia ignorante!
  4. ^ Inspiegabilmente prima di andare in onda Giacobbo fu rapito da un disco volante dal forte accento siciliano

Voci correlate