Polpi volanti

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Un polpo volante, differente dai polpi comuni perché sta in cielo e non in mare.
« Non li toccherei neanche con un palo da clown lungo tre metri! »
(Krusty il Clown sui polpi volanti.)

I polpi volanti sono l'ennesima razza di creature mostruose partorite dallo scrittore e consumatore di LSD Howard Phillips Lovecraft. Non è chiaro come l'uomo abbia ideato questa razza aliena, ma sappiamo per certo che c'entrano una cena a base di fritto misto, una serata solitaria e almeno due litri di Tavernello.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Polpi volanti

Storia

Un polpo volante frega il parcheggio ad un Yithiano; così, tanto per ridere.

750 milioni di anni fa, su Nettuno, i polpi volanti si dimenticarono di pagare la bolletta del gas; essendo troppo orgogliosi per ammettere l'errore, preferirono dirigersi verso un pianeta più caldo, la Terra, che all'epoca si chiamava ancora "Palla di pietra che gira nello spazio". Qui tentarono di conquistare gli oceani, ma trovarono ad attenderli i potentissimi Grandi Antichi, che li respinsero semplicemente guardandoli storto. I polpi decisero quindi di concentrarsi sulla terraferma, edificando grandiose città di basalto e aprendo villaggi turistici a Riccione. Non passò molto che i polipastri si accorsero di confinare con il territorio della Grande Razza di Yith, così, visto che avevano pescato l'obiettivo dei 24 territori, dichiararono guerra ai turisti mentali. I polpi avevano lo straordinario potere di combattere utilizzando il vento, ma ai rappresentanti della Grande Razza non sembravano dare troppo fastidio le persiane che sbattevano, così ben presto i totani fluttuanti vennero sconfitti e deportati nei gulag sotterranei della Grande Razza. La Grande Razza sigillò dunque tutti i passaggi con delle tremende trappole, come delle enormi tagliole ACME alla Wile Coyote e dei complicati meccanismi che, se attivati, facevano partire canzoni di Gigi D'Alessio a tutto volume, che portavano le vittime alla pazzia. Ma i polpi non si diedero per vinti: si comprarono dei tappi per le orecchie e uscirono alla luce del sole, preparando la vendetta sfregandosi i tentacoli. Si scontrarono così ancora una volta con gli Yithiani, e riuscirono a sconfiggerli e a distruggerli tutti durante un violentissimo match a eliminazione al cardiopalma commentato da un esordiente Dan Peterson, mmmm mmm!
Dopo ritornarono nel sottosuolo, dove avevano trovato un habitat ideale e avevano edificato grandiose città con tanto di cinema e discoteche, e festeggiarono tracannando cocktail fino a dieci minuti fa.

Caratteristiche

Lovecraft li descrive come segue:

L'ingloriosa fine di un polpo volante per mano di un ythiano.
« I polpi volanti erano un'orribile razza antica dalle sembianze di polpi, entità totalmente aliene... Erano fatti solo in parte di materia e potevano fluttuare nell'aria, sebbene privi di ali... Esibivano una mostruosa plasticità... alle volte diventavano invisibili. »

Da ciò possiamo dedurre che il solitario di Providence avesse una sfrenata passione per la vodka.
L'aspetto di un polpo volante è quello tipico di una creatura lovecraftiana: una sorta di massa tumorale munita di così tanti tentacoli che neanche la creatura in questione aveva idea di quanti erano. Caratteristica comune di queste creature è il potere di manovrare l'aria pur non essendo nomadi dell'aria, potere usato per scherzi innocenti come l'alzare la gonna alle donzelle o creare onde marine leggermente più grandi del normale. Oltre al potere di manipolare l'aria queste creature sono pure in grado di volare senza essere dotate di ali, novità assoluta per una creatura amorfa lovecraftiana[citazione necessaria]. Ultimo loro potere è quello di potersi rendere invisibili, potere che gli permise di continuare a lungo a mettere in atto i loro scherzi senza avere guai con la legge.

Abbozzo iniziale dei polpi volanti

Come detto prima, la nascita di queste creature si deve ad un abuso di Tavernello durante una serata solitaria e particolarmente noiosa, abuso che fece fare allo scrittore uno strano sogno, raccontato per filo e per segno all'amico Derleth:

- Lovecraft: “...e in questo sogno era pure presente un gigantesco polpo antropomorfo alato. Credo userò questa creatura per uno dei miei racconti e ne chiamerò la razza "polpi volanti", cosa ne pensi?”
- Derleth: “Penso che ti sei addormentato leggendo "Il Richiamo di Cthulhu", brutto sbevazzone!”

Per non sembrare ripetitivo lo scrittore di Providence decise pertanto di modificarne l'aspetto in quello attuale (i tentacoli, secondo Lovecraft, avrebbero dato l'idea del polpo). Purtroppo, come è ben noto, l'abuso di vino causa perdite di memoria.

Voci correlate


Tutti gli amici immaginari dello scrittore di Providence