Piero Manzoni

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Il gatto di Piero Manzoni impegnato nella creazione di una rivoluzionaria opera d'arte.
« Dai diamanti non nasce niente, da Manzoni nascono i fior. »
(Fabrizio De André su Piero Manzoni)
« Questo sapevo farlo anch'io! »
(Tutti su opere di Piero Manzoni)
« Bella merda! »
(Pier Paolo Pasolini su opere di Piero Manzoni)
« Fra i Manzoni preferisco quello vero, Piero. »

Piero Manzoni è stato un noto truffatore italiano. La sua opera più famosa e controversa è la famigerata Merda d'artista, e per tale ragione Manzoni viene ricordato come un artista di merda.

Biografia

Manzoni fu il primo a far spogliare le sue ammiratrici usando la scusa di voler fare loro un autografo sul fianco.

Piero Manzoni nacque nel 1933 a Soncino, paesino della provincia cremonese, da madre pittrice e padre titolare di una ditta di spurghi fognari: come sappiamo entrambe le attività segnarono indelebilmente la formazione del futuro artista, e saranno da lui omaggiate nelle sue opere.
La famiglia Manzoni si trasferì poi a Milano, dove il giovane cremonese venne sbeffeggiato ed emarginato dai compagni di classe perché si chiama come uno scrittore palloso: Piero si rifugiò pertanto nel dorato mondo dell'arte, unica valvola di sfogo che gli permettesse di esprimere appieno le sue emozioni e il suo innegabile talento[citazione necessaria].
Quando un pomeriggio però la madre rientrò in casa e trovò le pareti della sala da pranzo ricoperte di impronte delle mani fatte con la merda, non ne fu particolarmente felice. Anzi, vietò espressamente a Piero di dedicarsi ai suoi attacchi d'arti.
Dimostrando una sfrontatezza seconda sola alla sua panza da birra, Piero decise di non rispettare le pesanti imposizioni materne e, dopo essersi fatto mantenere per altri quindici anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera. All'esame d'ingresso stupì la commissione con la sua opera inneggiante alla lotta di classe, un collage costituito da peli del naso, strutto e pagine dei necrologi del Corriere della Sera.
È interessante notare che la traccia dell'esame era un semplice ritratto femminile con tecnica tradizionale a matita.
L'Accademia di Belle Arti di Brera, dopo averlo ammesso, fu costretta a ribattezzarsi Accademia delle Arti Orribili.

Nel fervido clima culturale di Brera Manzoni non tardò a stringere rapporti confidenziali con Lucio Fontana, con cui andò sempre d'accordo fino al 1954, quando gli prestò una maglietta e Fontana gliela restituì tutta sbrindellata.
Nel 1955 Manzoni espose per la prima volta proprio a Soncino, dando così inizio a una carriera artistica che, seppur non arricchendolo mai, gli garantì comunque una sana alimentazione in quanto il pubblico dopo aver visto le sue mostre soleva tirargli addosso pomodori, cespi d'insalata e uova marce (che Manzoni firmava e rivendeva a peso d'oro).
Negli anni successivi prese parte alle maggiori tamarrate culturali italiane: si schierò con il Gruppo Nucleare firmando il Manifesto contro lo stile (Manzoni infatti ne era totalmente sprovvisto), fondò la rivista Azimuth e raggiunse il suo apice creando la mostra-performance Consumazione dell'arte dinamica del pubblico divorare l'arte, nella quale, in barba a tutte le leggi igienico-sanitarie, isi divertiva a infilare il proprio pene nella zuppiera del punch offerto agli spettatori.
Piero Manzoni morì infine a Milano nel 1963, stroncato da un infarto occorsogli mentre si ostinava a soffiare dentro a dei palloncini per creare un'ultima, leggendaria opera: il Fiato d'artista.

Le innumerevoli truffe

Manzoni era solito nascondere il suo latente analfabetismo firmando con le impronte digitali qualunque cosa gli capitasse sotto mano: a volte firmava direttamente la gallina.

Achrome

Gli Achrome sono tele spalmate accuratamente di gesso e poi dipinte, con brillante spirito ironico, di bianco.
Sì, avete capito bene: bianco su bianco.
Per non lasciare niente di intentato Manzoni arricchì queste superfici con una collezione di paccottiglia da far invidia a un barbone: tappi di bottiglia, cotton fioc usati, siringhe infette, mutande col doblone.

Basi magiche

Questa si può considerare senza dubbio alcuno la nuova frontiera della fraudolenza: un piedistallo firmato da Manzoni stesso che permetteva a chiunque ci salisse sopra di sentirsi un'opera d'arte. Ovviamente per salire bisognava pagare.
Non furono rari i casi di persone che, inebriate dalla sensazione di potere data dall'evidente altitudine della base magica, si lanciarono in comizi patriottici di mussoliniana memoria.

Uova scultura

Delle squisite uova sode la cui unica particolarità è quella di presentare l'impronta digitale di Manzoni, perché, come ci insegna il maestro Beppe Bigazzi:

« Se il huoco non ci mette dentro il dito, la pietanza non l'è bona! »

Merda d'artista

   La stessa cosa ma di più: Merda d'artista.
Piero Manzoni mentre si appresta a fare merenda.

Data alla luce dopo un'abbondante cena a base di cozze, questa creazione racchiude al suo interno tutta la carica artistica del Manzoni (stimabile attorno ai 30 gr) ed è altresì l'opera che lo ha consacrato agli occhi del mondo come il Re Mida dell'Arte Concettuale: Piero Manzoni è stato infatti l'unico a riuscire a trasformare la merda in oro (guardare il prezzo di uno dei suoi barattoli per capire).

Corpi d'aria

I Corpi d'aria sono dei palloncini gonfiati da Manzoni a forza di peti e fissati a un supporto ligneo. L'artista era così orgoglioso e geloso di tale creazione da arrivare a bucare con uno spillo i palloncini dei bambini che incontrava per strada, rei secondo lui di "esibire delle vili imitazioni".

Opere d'arte viventi

Manzoni si limitò a proporre in una mostra due piacenti ragazze completamente nude, probabilmente prese dalla strada e arruolate con la promessa di dar loro gli avanzi del rinfresco: l'unico intervento dell'artista fu la firma apposta sui corpi delle donzelle, un gesto d'accusa alla progressiva mercificazione dell'arte.
Gli spettatori più bavosi, invece, protestarono perché le modelle nude non erano in vendita.

Scatole-linee

Questo sensazionale genialata consiste nell'introdurre in astucci cilindrici dei lunghi rotoli di carta a mo' di antico papiro sopra i quali era stata tracciata una linea. I soliti sprovveduti, com'è naturale, fecero a gara per accaparrarsi dei questi manufatti, nella speranza di far morire d'invidia gli amici.
Gli amici, spendendo la stessa cifra, andarono invece in ferie per quindici anni.

Curiosità

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