Nonbooks:Alcolismo

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Essere alcolizzati è un modo di pensare.
« Bevete sempre moltissimo in pubblico. Avrete una scusa formidabile per tutte le cazzate che dite. »
« Da giovane bevevo molto. Ce ne si accorge perché camminavo come Elephant Man in un autolavaggio... Ho smesso quando mi sono ritrovato in autostrada, nudo e con le chiavi dell'auto nel culo. »


Hai finalmente deciso di dare il peggior spettacolo possibile di te stesso?

Vuoi essere progressivamente allontanato da parenti, amici e chiunque ti conosca?

Vuoi essere emarginato con ribrezzo da chiunque altro?

Vuoi distruggerti completamente la vita, il fegato e il cervello?

Vuoi annaspare e logorarti nell’ansia, nella depressione e nei sensi di colpa?

Bravo coglione !

Se seguirai scrupolosamente le istruzioni di questo manuale diventerai senza dubbio un alcolizzato di successo.

Le basi

Iniziare presto è essenziale per ottenere i migliori risultati.

Va precisato sin da subito che alcolizzati non ci si improvvisa. È frutto di vocazione, costante impegno e ferrea disciplina[citazione necessaria]. Per questo, se si vogliono raggiungere successi di livello assoluto, è necessario iniziare sin dalla prima infanzia.

Come prima cosa procuratevi un’infanzia infelice. L’ideale sarebbe farsi stuprare e/o pestare continuativamente sin dalla più tenera età da genitori, fratelli, parenti di qualsiasi grado, amici, vicini, passanti. Ma non spaventatevi, non è strettamente necessario. È più che sufficiente vivere i primi anni nell’abbandono, badando bene a farsi ignorare dal contesto familiare come una povera merda. A ciò sarebbe bene aggiungere una buona dose di inettitudine, affinché i vostri genitori, quando non vi ignorano, vi umilino e vi castrino quanto più possibile, meglio se in pubblico. Questo punto è di fondamentale importanza, affinché il futuro alcolizzato abbia gravissime carenze affettive e non sviluppi alcuna forma di autostima, in modo da sentirsi perennemente impotente dinanzi alla vita e garantendo così il suo continuo ricorso all’Alcool[1]. Quanto più fragile sarà la vostra personalità, tanto maggiori saranno le garanzie di successo.

Un altro buon accorgimento è quello di procurarsi almeno un parente prossimo che sia già alcolizzato e che viva sotto il vostro stesso tetto. L’esempio è infatti il miglior veicolo di apprendimento: non ascolterete lezioni da lui (non sarà mai abbastanza lucido da fare un ragionamento sensato), ma imparerete tanti piccoli trucchi del mestiere che vi si riveleranno di grande aiuto più avanti.

Utile ma non indispensabile, infine, sarebbe vivere in un contesto sociale di emarginazione e degrado, in modo da avere la possibilità di frequentare quanti più personaggi abietti anche al di fuori del focolare domestico.

La disciplina

Il procacciamento

Parte fondamentale della vita di ogni alcolizzato che si rispetti è dedicata al procacciamento del Sacro Alcool. Ecco alcune regole da tenere a mente:

La disperazione di un alcolizzato.
  1. Contrariamente a quanto si possa pensare, è inutile fare grandi scorte di alcolici da tenere in casa. Un vero alcolizzato è infatti in grado di finire tutto l’alcool che ha a tiro, indipendentemente dalla straordinaria quantità disponibile, per poi collassare nel cimitero di bottiglie vuote e vomito[2].
  2. Individuate piuttosto una rivendita di alcolici vicino a casa vostra, aperta ventiquattr’ore su ventiquattro. L’ideale sarebbe un luogo raggiungibile a piedi, di modo che la vostra morte a seguito di un incidente automobilistico causato dallo stato di ubriachezza non interrompa anzitempo la vostra carriera di alcolizzato. Sarà una fonte inesauribile per la vostra depravazione.
  3. Bevete ogni volta che ne avete l’occasione, qualsiasi scusa è buona. Splendide occasioni, ad esempio, sono le serate in compagnia o le occasioni mondane, in cui potrete bere come tombini con il pretesto dell’allegria o della semplice disponibilità di alcolici.
  4. Bevete qualsiasi cosa. Non ci sarà Tavernello troppo acido o distillato troppo rivoltante che possa fermarvi. D’altronde voi non bevete perché vi piace farlo, ma perché ne avete assoluto bisogno. Il sapore non conta, basta che abbia una decente gradazione alcolica, fosse anche antigelo per il radiatore dell’auto.
  5. Bevete ad oltranza, finché non vi addormentate/collassate/crepate. La vostra coscienza e la vostra capacità di provare dolore non saranno mai abbastanza sopite.

La motivazione

Anche se avrete costruito con successo le basi del vostro alcolismo, ci sono alcune regole che dovranno far parte della vostra disciplina per tutta la vita:

  1. Affrontate ogni giorno, ogni evento con lo spirito peggiore di cui siete capaci. Vivete qualsiasi emozione nel modo più straziante possibile. Deprimetevi, fustigatevi, commiseratevi: dovrete raggiungere un tale livello di disperazione e schifo di voi stessi in cui solo l’alcool vi sembrerà capace di annebbiarvi la mente e soffocarvi il cuore.
  2. Il motivato disgusto verso voi stessi.
    Siate spietati con voi stessi. Addossatevi la colpa di tutto, sentitevi inetti, disadattati, orrendi, un aborto che non avrebbe mai dovuto nascere. Stroncate sul nascere qualsiasi fantasia di serenità o – Dio non voglia – felicità, a voi non succederà mai niente del genere perché siete delle merde. A questo scopo può essere utile il ricorso ad una feroce autoironia, un insano sarcasmo verso voi stessi che stigmatizzi come sciocco e inutile qualsiasi vostro pensiero, emozione, iniziativa.
  3. Cercate di mettervi nella merda ogni volta che potete. Ficcatevi in situazioni in cui avrete la certezza di prenderlo nel culo, in ogni ambito della vostra miserevole esistenza. L’amore è in questo caso il migliore degli alleati. Da un lato potrete infatti innamorarvi perdutamente di chi non vi si cagherà mai, o di chi vi ci farà credere e poi vi prenderà per il culo. Dall’altro potrete invece instaurare una bella relazione[citazione necessaria] con una persona che rimpiangerete per sempre, perché l’avete persa proprio grazie al vostro alcolismo[3]. Questo vi garantirà sia i tanto agognati sensi di colpa per aver fatto soffrire chi più amavate, sia i sempiterni rimpianti per aver perso l’occasione della Felicità. In entrambe le situazioni avrete comunque il pretesto per annegare il dolore lancinante nell’alcool.

Le dinamiche sociali

Dare spettacolo vi permetterà di esprimervi in tutta la vostra creatività.

Oltre al vostro continuo training interiore, dovrete osservare altre fondamentali regole inerenti al vostro rapporto con il resto del consorzio umano (di cui non illudetevi di far parte, ubriaconi di merda):

  1. Mentite. Mentite sempre, spudoratamente, negate l’evidenza, con chiunque, a cominciare da voi stessi. Inventatevi palle colossali per continuare a bere; farfugliate scuse inverosimili per mancare agli appuntamenti quando siete semplicemente troppo ubriachi per uscire di casa. E soprattutto, quando vi chiedono se avete bevuto, la vostra indignata negazione sia di intensità direttamente proporzionale all’eroica quantità di alcool ingerito ed al puzzo di distilleria clandestina che emanate, e inversamente proporzionale al vostro equilibrio e alla vostra capacità di articolare frasi compiute in una qualche lingua conosciuta ().
  2. Esponetevi al pubblico ludibrio. Non mancate di dare spettacolo di voi stessi quando avete fatto il pieno, specialmente alla presenza di vostri cari che possano morire d’imbarazzo per il vostro inqualificabile comportamento. Questo alimenterà i sensi di colpa e la vergogna verso voi stessi di cui abbiamo già parlato.
  3. Fate cazzate. Fate cazzate a ripetizione, cercate di essere ubriachi nei momenti più inopportuni, quando più ci si attende da voi affidabilità e senso di responsabilità[citazione necessaria]. Presentatevi stravolti a colloqui di lavoro, impegni importanti, appuntamenti galanti. La consapevolezza di aver fallito per colpa vostra e di essere gli artefici unici della vostra miseria sarà un carburante strepitoso per il vostro alcolismo.
  4. Trascuratevi. Dimenticate di mangiare o ingrassate a dismisura, uscite di casa fetenti come la peste, con la barba incolta, gli occhi pesti e cisposi, i vestiti sudici. Riducete il vostro appartamento ad un porcile, disseminando in ogni angolo le prove tangibili della vostra dipendenza dall’alcool. Di sublime eleganza stilistica sono i puerili tentativi di occultamento, come nascondere una bottiglia vuota in fondo a un armadio e lasciare sei tappi orfani in bella vista sul tavolo.

I traguardi

Anche se i non alcolizzati vi eviteranno come il colera, lungo il cammino incontrerete tanti compagni di giochi.

Se avrete seguito scrupolosamente le indicazioni contenute in questo manuale, raggiungerete senza dubbio le mete più ambite da ogni aspirante alcolizzato:

L’emarginazione

Col passar del tempo vi abbandoneranno tutti. E non per scelta loro, ma semplicemente perché siete voi ad allontanarli, rendendo più che mai palese in ogni istante quanto per voi la bottiglia sia abbondantemente più importante di qualsiasi altra cosa. In breve tempo vi ritroverete nella più cupa solitudine, e compiangendovi al proposito troverete nuovi stimoli per la vostra missione.

L’indigenza

Non crederete sul serio di riuscire a tenervi un lavoro da alcolizzati, vero?

Un grande artista alcolizzato.

Dapprima comincerete ad arrivare in ritardo ed in condizioni impresentabili sul luogo di lavoro, poi comincerete ad abusare della malattia per non andarci affatto. Anche quando ci andrete sarete talmente rincoglioniti da non essere in grado di eseguire le mansioni più semplici, anche perché l’unico vostro pensiero sarà rivolto al momento in cui potrete uscire da lì e riprendere ad ubriacarvi. In breve tempo verrete quindi licenziati, con meritato biasimo, e sarete sempre più nella merda, anche perché spenderete qualsiasi cifra per procurarvi dell'alcool.

Esistono, è vero, alcune eccezioni costituite da alcolizzati ricchi, solitamente nel mondo dell’arte o dello spettacolo. Ma non illudetevi: se state leggendo questo manuale non siete grandi artisti, ma solo grossi pirla.

L’inesorabile decadimento

Gli ambiti successi sopra descritti, naturalmente, non bastano a motivare gli straordinari e permanenti danni fisici che vi state procurando con tanta fatica. Tralascio per ovvietà la clamorosa probabilità di incidenti automobilistici, in cui se siete fortunati vi ammazzate, se lo siete meno ammazzate qualcun altro o rimanete invalidi, magari incapaci di procurarvi da bere. È forse altrettanto inutile parlare dei danni al fegato (si consideri quella simpatica patologia nota come cirrosi epatica); ci tengo piuttosto a rinfrancare l’aspirante alcolista con la prospettiva di invalidità fisiche e mentali meno note. Va infatti tenuto anche conto delle patologie indirette collegate all’abuso di alcool: solo per fare un esempio, se riuscirete a vivere in totale dipendenza del perfido ossidrile,

Un vero alcolizzato si riconosce anche da come parcheggia.

ignorando la vostra alimentazione, potreste maturare una drammatica carenza di vitamina B fino al punto di causare un danno irreversibile al vostro ipotalamo e/o ippocampo. Detta avitaminosi potrebbe condurvi fino all'ambita sindrome di Korsakoff, che, distruggendo la memoria a breve termine, vi impedirà di acquisire nuove informazioni dal mondo esterno. Per voi sarà sempre il giorno della vostra lesione, ricorderete perfettamente tutto ciò che è successo prima, ma sarete incapaci di acquisire nuove informazioni, a cominciare dal trascorrere del tempo. Se avete visto il film Memento sapete di che parlo.

Ma per fortuna c’è di più. Se avrete seguito scrupolosamente le indicazioni del presente manuale, non dubito che non avrete atteso i danni da voi procurati al vostro organismo per spegnervi: l’insopprimibile senso di disgusto e inutilità verso voi stessi e verso la vostra vita di merda vi avrà condotto ad un meritato suicidio quanto prima.


Cosa aspettate, allora? Correte a comprarvi da bere, stronzi!

Voci correlate

...cazzo che allegria...

Note

  1. ^ In questo contesto l’iniziale maiuscola è d’obbligo.
  2. ^ Riuscire anche a cagarsi addosso è un fine virtuosismo.
  3. ^ Nessuna persona sana di mente resta a lungo accanto a un tossicodipendente.