Carriola

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La carriola, bandita nel '79 dalla convenzione di Ginevra per le armi non convenzionali.

La carriola (o cariuola) è una attrezzatura che permette di trasportare a mano, per corte distanze, materiali sfusi oppure oggetti pesanti ed ingombranti.
A seconda della forma la carriola assume varie denominazioni: francese, olandese, tedesca, italiana, eccetera.
Dal punto di vista tecnico la carriola è una leva di secondo tipo.
Dal punto di vista edile è un attrezzo col quale ti fai un culo tanto.
Dal punto di vista comune è la fida compagna di tua nonna.

« Chi piglia la pala, chi la sacca, a me la carriola porca vacca! »
( Ignazio Sifone (poeta manovale) nuovamente gabbato al cantiere.)

Storia

"A Robespiè, oggi la capoccia la piglio io e il corpo te. M'è tornata la sciatica."

Non è ancora stato chiarito dove e quando la carriola sia stata ideata, ma vi sono diversi pareri che porrebbero le prime apparizioni di questo strumento in Egitto ai tempi della Seconda Dinastia.
Il faraone Betonietris II ordinò costruzioni imponenti (come il tempio di INdhollè) e, grazie al suo fido architetto e inventore Immhobil (trisnonno materno del più famoso Imhotep), poté realizzarle.
La carriola egizia serviva a spostare i grossi sassoni lungo i pendii, era di circa 18 mq e servivano 14 schiavi per alzarla.

«  §ᶲ ‖ ﮙ בּ ﬢ ךּ ∏ ☼ ♀ᶑ ؂ / "Porca Iside! Se non alzate tutti assieme spiomba!!" »
(Trad. di Aziz Chedid, Dir. Museo di Giza)

Nel tempo, dall'enorme blocco di pietra egizio, fino ad arrivare al mattone forato attuale, la dimensione della carriola si è ridotta di conseguenza.

Nella Grecia antica, intorno al 400 a.C., Diogene di Sinope[1] usava regolarmente una carriola in legno. Gli serviva per spostare il barile nel quale viveva, per questo a lui è riconosciuta l'invenzione del camper.

Intorno al 100 a.C. era utilizzata sia da Romani che Giapponesi, è possibile che entrambe le culture fossero giunte a sviluppare lo strumento indipendentemente. Ad avvalorare questa ipotesi è l'uso molto diverso che ne facevano. I figli del Sol Levante la usavano come risciò per scaricare i lottatori di sumo sul dohyo.
Gli Antichi Romani se ne servivano per ▓▓▓▓▓▓▓▓▓▓▓▓▓[2].

Per alcuni studiosi pare che sia stato Leonardo da Vinci ad inventarla, per altri pare assurdo che ogni volta che si parla di invenzione salti fuori sempre Leonardo da Vinci. Ai manovali dell'odierno cantiere non frega una mazza di Leonardo e nemmeno degli studiosi, usano la carriola a prescindere.

Descrizione e tipi

Dal punto di vista tecnico la carriola è generalmente costituita da:

  • una ruota centrale o due ruote laterali, solitamente gommate e molto gonfie, altrimenti scatta il bestemmione.
  • due manici, che sono il prolungamento delle stanghe collegate all'asse della ruota. Servono a mantenere un certo distacco dalla fatica.
  • Piedistalli, servono a permettere di appoggiare la carriola senza che questa si ribalti e ti faccia saltare l'alluce[3].
  • il cassone, un contenitore atto a ricevere il carico. Da non confondere col cassonetto (atto a ricevere l'infante abbandonato).

Carriola francese

La tipica "escarriol" francese.

La carriola francese, come tutte le boiate fatte in quel paese, è assolutamente diversa e meno efficiente di quelle del resto del mondo. Sicuramente mooolto più lenta.
La maneggevolezza è ulteriormente compromessa dal fatto che gli ex-Galli si ostinano ad usarla al contrario, convinti come sempre di essere nel giusto.
Occupa il 4° posto nella classifica delle stronz grandi idee realizzate in Francia, subito dopo:

  1. "aver messo la Nazionale dei Mondiali di Calcio 2006 in mano a Raymond Domenech (mondiale vinto dall'Italia)[citazione necessaria]"
  2. "la capocciata di Zidane a Materazzi nel medesimo mondiale (così ve imparate a fregacce l'europeo! tiè!)[citazione necessaria]"
  3. "aver mandato via Rosa Fumetto dal Moulin Rouge"

Carriola olandese

La ruffiana "kruiwagen" olandese.

La carriola olandese non viene impiegata, come avviene negli altri paesi, quale attrezzatura da cantiere. Secondo un'usanza che risale agli inizi del 1800, è usata come dono di riconciliazione tra coniugi. Guglielmo I, gran sottaniere dei Paesi Bassi, era uso avvalersi delle cortigiane più volte al giorno, generalmente prima dei pasti. Ogni giorno, per scaricare la propria coscienza, faceva recapitare alla reale consorte una carriola in legno piena di tulipani.

«  Kruiwagen van Tulpen / "Ti ho messo una carriolata di corna ma sono abbastanza pentito!" »
(Dal linguaggio internazionale dei fiori.)

Carriola caraibica

Il forziere del sanguinario Edward Teach detto "Barbanera".

La carriola caraibica, oramai in disuso, sostituiva molto spesso il forziere dei pirati della Tortuga per motivi di praticità. John Rackham (detto "Calico Jack") soleva trasportare la sua refurtiva da solo, era molto geloso dei suoi tesori ed amava appartarsi in luoghi isolati per rimirarli a lungo. Tramite questa invenzione, poteva farlo senza la seccatura di dover uccidere i due portatori ogni volta.

Carriola musulmana

Locandina di "Suda, Prega, Fuma" film di Zuhayr al-Hamdānī, remake di un film degli infedeli.
« « Guidaci sulla palanca, affinché il nostro passo non sia incerto e la tua moschea senza spifferi » »
( Preghiera del buon muratore (Corano, Sura 91, vv. 6-7).)

La carriola musulmana (o "Cariolè") è molto diffusa nei paesi arabi e assolutamente consigliata dal Corano al manovale credente. Essa consente un adeguato diversivo, necessario a sollevare la mente dalla fatica per poter pregare degnamente. L'uso di droghe è assolutamente vietato dal sacro testo ma, nel corso di tutto il mese lunare di Ramadan, è consentito aggiungere qualche "variante" all'uso del solo tabacco. Il capomastro pakistano Muhammad Mashriq, durante il Ramadan del '76, era incaricato della costruzione del Palazzo del Governo di Rawalpindi.
Dopo aver miscelato nella sua "Cariolè" tabacco e 30 grammi di strane erbette essiccate, commise alcune leggerezze:

  • invertì le finestre e le porte, per entrare in una stanza ci si doveva saltare dentro, per affacciarsi occorreva indossare un'imbracatura,
  • al terzo piano si poteva accedere comodamente dal quarto, tramite un buco con annessa pertica da vigile del fuoco,
  • al quarto piano si arrivava con una scaletta in corda (del tipo usato nelle golette corsare) e 5 bestemmie ad Allāh,
  • inserì un cartone industriale di lievito per dolci nell'impasto del cemento, dopo 6 ore sotto il sole l'edificio assomigliava molto ad un muffin gigante,

Muhammad Mashriq fu lapidato sul posto a colpi di foratini.

Carriola tedesca

La "Schubkarre Z6" in dotazione alla 3ª armata Panzer-Division della Wehrmacht.

La "Schubkarre Z6" è uno strumento semi-bellico utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale dalle truppe tedesche. Fu un'invenzione dell'ultima ora, ideata dal feldmaresciallo Albert Kesselring durante l'assedio di Berlino. Permetteva ai manovali, incaricati di ricostruire immediatamente i palazzi abbattuti dai bombardamenti, di difendersi dall'invasore russo grazie all'annesso cannoncino da 16 mm.

Carriola a motore

La motocarriola Jordan PX5, utilizzata in allenamento da Michael Schumacher.

Dall'esperienza "Schubkarre Z6" del periodo bellico, gli ingegneri della Volkswagen brevettarono nel 1958 la prima carriola a motore. Oggi molto usata nei grossi cantieri che, tuttavia, non assorbono l'intera produzione. Per ovviare al problema la FIGC (Federazione Internazionale Gare da Cantiere) ha creato un circuito di competizioni in ogni Paese e, ogni anno, organizza il Gran Premio della Motocarriola che si svolge in 12 stati.
Negli ultimi dieci anni, la sempre crescente folla di appassionati, ha attirato le attenzioni dei grandi sponsor. Grazie ai loro investimenti, oggi i piloti competono per fama e ingaggio con quelli della Formula 1. L'edizione 2011 è stata vinta dall'ex campione di Formula 1 Michael Schumacher, passato alle motocarriole nel 2009. Era appena tornato dal grave incidente del 2010, causato da uno scherzo fattogli durante l'allenamento. I meccanici gli avevano sostituito il motore con quello di una Ferrari 599 GTO. Sulle scale del 4° piano del cantiere di Göppingen (dove si corre l'omonimo Gran Premio tedesco), l'eccessiva spinta lo catapultò fuori dell'edificio e finisce in una grande impastatrice assieme a 3 m³ di breccia e 7 m³ di cemento e sabbia.

« "Die Seele deines besten tot! Lustige Komödie!" (L'anima de li mejo mortacci vostri! Che simpatici burloni!) »
( Commento di Michael Schumacher appena estratto, col martello pneumatico, dal pilastro 14 del 6° piano.)

Carriola romana

La "carriola romana", conosciuta anche come posizione del "Fagiano Ripieno" nel Kāma Sūtra.

Secondo lo storico romano Flavio Postumio Albino, quella che oggi è considerata una "leccornia erotica" non era nata come tale. Nel suo "Gladiatorum recepit" (gladiatori in pensione), descrive una pratica diffusa nelle arene del primo secolo d.C. dove, per recuperare i corpi dei caduti nei combattimenti circensi, veniva usata una carriola in legno. L'imperatore Caligola, nel 45 d.C., aveva organizzato all'anfiteatro "Statilio Tauro" uno spettacolo. L'occasione erano le nozze del cugino di sua madre Claudio (futuro imperatore) con l'allora quindicenne Valeria Messalina.
La giovinetta fu molto turbata dalla rimozione dei corpi, ma ancor più dal vedere il gladiatore Massenzio Virgulto detto "Tripode", trasportare con la carriola un suo amico morto. Per lo sforzo aveva "tutti" i muscoli gonfi e questo scatenò la fantasia della ragazza. Suo marito Claudio era un uomo più grande di lei di trent'anni, balbuziente, zoppo e al terzo matrimonio. La notte stessa fece condurre nelle sue stanze Massenzio e iniziò con lui una "duratura" amicizia.

Giovane ed inquieta, Messalina non amava molto la vita di corte; conduceva invece un'esistenza trasgressiva e sregolata. Di lei si racconta che si prostituisse nottetempo nei bordelli (postriboli) sotto il falso nome di Licisca dove, completamente depilata, i capezzoli dorati, gli occhi segnati da una mistura di antimonio e nerofumo, si offriva a marinai e gladiatori per qualche ora al giorno. Secondo il racconto di Plinio il Vecchio una volta sfidò in gara la celebre prostituta dell’epoca Fulvia Latrinia, vinse nell’avere 25 concubitus (rapporti) in 24 ore. A detta dell'amico Massenzio: “lassata viris, nondum satiata, recessit” (stanca, ma non sazia, smise). La sconfitta Latrinia, per difendere la sua fama di gran puttanone, sfidò nuovamente Messalina:

Latrinia : Scegli tu il quando e il come.
Messalina : Non c'è problema, però facciamo qualcosa di divertente?!
Latrinia : Ti vanno bene otto Namibiani in contemporanea?
Messalina : Banale!
Latrinia : La Quarta Legione Partica in fila?
Messalina : Uffa!! Che noia... le solite cose!
Latrinia : Allora dimmi tu, cosa proponi?
Messalina : Facciamo una gara di resistenza con un gioco inventato da me e Massenzio, l'ho chiamato "Carriola"!
Latrinia : Ok, andata!

Le due contendenti si incontrarono tre giorni dopo sull'Appia Antica, nei pressi di Porta Capena. Fissarono le regole della competizione:

  1. procedendo con andatura regolare sulle braccia, le donne dovevano avere almeno 4 orgasmi tra un miglio e l'altro.
  2. raggiunta la pietra miliare, l'uomo doveva godere a sua volta senza lasciare le gambe della donna.
  3. la vittoria sarebbe andata a chi percorreva la maggiore distanza rispettando le regole precedenti.

Messalina era accompagnata come al solito dal fido Massenzio. Latrinia aveva scelto come partner Kanalelo, un colosso d'ebano dotato di ragguardevole muscolatura. La coppia Latrinia-Kanalelo cadde stremata a terra nei pressi del quarto miglio, vicino all'attuale Ippodromo di Capannelle. Messalina e Massenzio proseguirono. Dopo 2 giorni giunsero all’Acropoli di Terracina e resero omaggio a Giove Anxur sulla cima del monte Sant'Angelo.

Forse la storica tradizione, che vede l'Appia Antica frequentata da prostitute, è dovuta a questo episodio[4].

Oggi la Carriola Romana non è molto praticata, il tentativo di inserirla come disciplina ufficiale nella XVII Olimpiade di Roma 1960 è naufragato dopo l'ostile opposizione del Vaticano.

Carriola turca

Gli atleti Nazım Kemet e Onat Lopya durante l'allenamento.

La carriola turca, conosciuta come posizione "Oggi a te domani a me" del Kāma Sūtra, è la variante orientale della carriola Romana. Dopo anni di studi, i ricercatori della "İstanbul Teknik Üniversitesi" hanno concluso che l'eccessivo sforzo sulle braccia, richiesto dalla posizione, è decisamente più sostenibile da un uomo. Grazie a questa avvilen gaia scoperta, in Turchia è diventato uno sport molto praticato e sarà inserito tra le discipline olimpiche nel 2022, nell'edizione dei Giochi prevista a Istanbul. Il "nihil obstat" del Vaticano è giunto dopo che nel regolamento, è stato previsto l'uso obbligatorio di Chierichetti minorenni.

« "Magna laetitia, lorem ipsum cariuola!" (Che gioia, possiamo giocare alla carriola!) »
( Dichiarazione di Monsignor Poppamanza all'uscita del collegio cardinalizio.)

Voci correlate

Note

  1. ^ Detto Diogene il cinico.
  2. ^ Censurato in base all'Art.69 della legge Merlin (V. Carriola Romana).
  3. ^ Motivo per cui fu bandita nel '79 dalla convenzione di Ginevra per le armi non convenzionali.
  4. ^ E non facciamo finta di non sapere di cosa sto parlando... maialacci!!