Maurizio Crozza

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« In certi momenti, dicono, ci vorrebbe il Berlusconi del '94. Ma per me sa di tappo. »
(Un'esilarante battuta di Maurizio Crozza)

Maurizio Crozza è un pruriginoso personaggio televisivo, specializzato nell'imitazione di un comico, nonché predicatore televisivo considerato unanimemente un artista poliedrico e innovativo; è noto soprattutto per essere stato il primo uomo di spettacolo a utilizzare la comicità e la fama raggiunta come mezzo di diffusione delle proprie idee personali.

I sordidi inizi

Crozza mentre ride a una propria battuta. Anche se non l'ha capita.

Nel 1980 si iscrive alla Scuola di recitazione del Teatro Instabile di Genova, sotto l'egida di insegnanti quali Gian Maria Volonté, Pino Insegno e un estintore (con quest'ultimo intrattiene ancor oggi un fitto rapporto epistolare). Purtroppo non consegue il diploma a causa del crollo dell'edificio.
Nel 1989 è tra i fondatori dei Broncoviz, di cui fanno parte il pupazzo Uan, un allora sconosciuto Jean Claude e quella che diventerà sua moglie: Ugo Dighero.

Partecipa poi a Tunnel, Avanzi e Quelli che... il calcio, tutte esperienze che lo aiutano a maturare come uomo e come professionista. Peccato che la professione sia quella di aiuto-visagista.
A Mai dire gol si esibisce nell'imitazione di un Arrigo Sacchi che stranamente parla con accento ligure. Per questa prestazione viene premiato da sé stesso (e quindi all'unanimità, visto che la sala è vuota) come miglior interprete maschile alla Fiera dell'Umorismo di Sant'Iracondo. Visto il successo della formula, Crozza proporrà poi:

Il sordido prosieguo

Nella seconda metà degli anni '90 Crozza aggiunge al suo repertorio una sferzante imitazione di Matteo Renzi, che però riscuote solo un tiepido successo, dato che Renzi deve ancora nascere.

Raggiunge la fama definitiva grazie a Ballarò dove, durante i dibattiti più animati, distende gli animi pigliando per il culo i partecipanti.
Passato a LA7, diventa uno dei volti di punta dell'emittente grazie a trasmissioni come Crozza Italia, Crozza Alive, Ancora Crozza, Sempre Crozza e Vi libererete di me solo pagando.
Nel 2006 la sua imitazione di Ratzinger vestito da SS che frusta i chierichetti viene criticata dal mondo cattolico. Crozza si giustifica dicendo:

« Ehi, è solo satira! »

Ciononostante la Chiesa lo scomunica e Dio gli brucia la villa a Pegli.
Due anni dopo viene arrestato mentre, imbottito di metanfetamine e armato di fucile a canne mozze, rapina un bar. Crozza si giustifica dicendo:

« Ehi, è solo satira! »

E viene rilasciato.
Nel 2013 sale sul palco del Festival di Sanremo con una bambola gonfiabile e si produce in un'imitazione di Berlusconi che amoreggia con una prostituta minorenne. Gli spettatori di fede pidiellina, riconoscibili per via delle vistose cicatrici da lobotomia sul cranio, lo contestano lanciandogli contro ortaggi, seggiolini e Luciana Littizzetto. Crozza è costretto a interrompere l'imitazione ma riesce a riconquistare la platea con un classico: l'Inno di Mameli suonato a peti ascellari.

Il crozzismo

Prende il nome di crozzismo il fenomeno di quei politici che, presi di mira dalla pungente ironia del comico ligure, si trasformano in fungirl di Crozza e imparano a memoria tutti i suoi monologhi.
Il più famoso politico affetto da crozzismo è Pierluigi Bersani. Si dice che quando Crozza lo ha invitato a Italialand Bersani sia venuto nei pantaloni.

Imitazioni

« Ehi, è solo satira! »
(Crozza dopo aver dato alla Santanchè della zoccola arrivista.)

Tra i personaggi famosi imitati da Crozza si ricordano: