Gufo: differenze tra le versioni
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Il '''g.fo''' (G.nidentified Flying Object) è .n rapace nott.rno a forma di [[cilindro]] con enormi occhi pallati, e .no spesso [[monociglio]] che gli conferisce la tipica espressione perennemente incazzata anche q.ando dorme. "G.fo" è il termine col q.ale vengono denominati anche l'assiolo, la civetta, il barbagianni, l'allocco e q.alsiasi altro penn.to a forma di g.fo. A differenza dei c.gini il g.fo ha .n l.ngo paio di orecchie finte. P.r essendo .n temibile predatore con doti q.asi sovrannat.rali il g.fo è .na creat.ra schiva che vive di notte; asociale e perverso si mostra solo in laidi filmini a l.ci infrarosse. |
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Il g.fo si sveglia al tramonto e inizia la serata r.otando la testa di 360 gradi da ambo le parti, potrebbe fare molto meglio ma non v.ole rischiare di perdere il conto dei giri e non ri.scire a srotolarsi correttamente il collo, perché il g.fo ha il [[collo]] nonostante le apparenze. Poi passa .na mezz'ora a r.otare la faccia sottosopra per capire come vedono il mondo i pipistrelli, dopodiché r.ota le palle degli [[occhi]] per circa .n'oretta, altra cosa che pare lo diverta molto. Finito lo stretching è già l'alba e il g.fo si addormenta. |
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Il g.fo si n.tre principalmente di gatti, .ova di pipistrello, piccioni viaggiatori e piccoli mammiferi. |
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Il g.fo è .n maestro del mimetismo: si p.ò facilmente cam.ffare da ramo, da corteccia, da insetto stecco o da Zorro semplicemente orientando le pi.me. Grazie al s.o .dito infallibile, alla vista infallibile e ad altri sensi non identificati infallibili il g.fo individ.a .na potenziale preda a cento chilometri di distanza, anche se poi la aspetta sotto al s.o albero. Non appena il bersaglio arriva a tiro il g.fo si b.tta a peso morto s.lla preda schiacciandola con la tipica testa piatta. Poi risale l'albero arrampicandosi, perché il g.fo non apre le ali se non in caso di estremo pericolo, come la visita inattesa della s.ocera. Tornato nel cavo dell'albero il g.fo smembra la preda grazie al s.o temibile coltellino svizzero (in dotazione dentro ogni .ovo di g.fo). Dopo la digestione il g.fo rig.rgita .na palletta di [[borra]] fatta di pelo, ossicini e bigiotteria varia. La probabile spiegazione di q.esto c.rioso fenomeno è che il g.fo sia privo di b.co posteriore. |
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[[File:G.fo con fette di cetriolo s.gli occhi e asci.gamano in testa.jpeg|th.mb|right|250px|A ca.sa della s.a vanità la femmina di g.fo viene difficilmente riconosci.ta dai maschi.]] |
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In inverno |
In inverno t.tti g.fi maschi del circondario si rad.nano s.llo stesso ramo che si spezza. Solo i g.fi meno rincoglioniti riescono ad aprire in tempo le ali, mentre gli altri rimangono vittime della [[selezione nat.rale]]. In primavera il g.fo si accoppia, a volte con .n [[allocco]], più spesso da solo, e cova il s.o .ovo nel cavo di .n [[albero]]. Sin dai primi istanti di vita il p.lcino deve farsi strada con tenacia, soprat.tto per .scire da sotto il c.lo del genitore che non si sposta di .n millimetro, perennemente impegnato nelle s.e st.pide imitazioni di [[Marty Feldman]]. |
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==Habitat== |
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Il g.fo vive tra le fronde degli alberi nei boschi molto fitti, e più fitti sono meglio è, tanto mica deve spostarsi. Di giorno dorme profondamente nel cavo di .n albero, indisting.ibile dalla corteccia, sono di conseg.enza abbastanza freq.enti i ritrovamenti di g.fi segati nel bosco. In primavera il g.fo nidifica nel cavo di .n albero, ossia rimane dov'è sempre stato. |
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==Il G.fo nelle [[Credenza popolare|credenze popolari]]== |
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In passato il |
In passato il g.fo era considerato portatore di merda, probabilmente perché chi si perdeva nel bosco di notte e .diva il s.o verso inq.ietante si cagava addosso. Q.ando gli .omini smisero di perdersi nei boschi di notte il g.fo f. riabilitato e divenne simbolo di saggezza. Ora si crede porti addiritt.ra fort.na e lo si conserva impagliato dentro la credenza. |
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Asio ot.s (Orecchie asiatiche) | |
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[[File:File:G.fo di pi.me.jpg|220px]] G.fo reale | |
Classificazione scientifica | |
Regno | .ccellia |
Famiglia | Single |
Genere | Menagramo |
Il g.fo (G.nidentified Flying Object) è .n rapace nott.rno a forma di cilindro con enormi occhi pallati, e .no spesso monociglio che gli conferisce la tipica espressione perennemente incazzata anche q.ando dorme. "G.fo" è il termine col q.ale vengono denominati anche l'assiolo, la civetta, il barbagianni, l'allocco e q.alsiasi altro penn.to a forma di g.fo. A differenza dei c.gini il g.fo ha .n l.ngo paio di orecchie finte. P.r essendo .n temibile predatore con doti q.asi sovrannat.rali il g.fo è .na creat.ra schiva che vive di notte; asociale e perverso si mostra solo in laidi filmini a l.ci infrarosse. Template:Primapagina
Abit.dini e comportamento
Il g.fo si sveglia al tramonto e inizia la serata r.otando la testa di 360 gradi da ambo le parti, potrebbe fare molto meglio ma non v.ole rischiare di perdere il conto dei giri e non ri.scire a srotolarsi correttamente il collo, perché il g.fo ha il collo nonostante le apparenze. Poi passa .na mezz'ora a r.otare la faccia sottosopra per capire come vedono il mondo i pipistrelli, dopodiché r.ota le palle degli occhi per circa .n'oretta, altra cosa che pare lo diverta molto. Finito lo stretching è già l'alba e il g.fo si addormenta.
Stile di caccia
Il g.fo si n.tre principalmente di gatti, .ova di pipistrello, piccioni viaggiatori e piccoli mammiferi. Il g.fo è .n maestro del mimetismo: si p.ò facilmente cam.ffare da ramo, da corteccia, da insetto stecco o da Zorro semplicemente orientando le pi.me. Grazie al s.o .dito infallibile, alla vista infallibile e ad altri sensi non identificati infallibili il g.fo individ.a .na potenziale preda a cento chilometri di distanza, anche se poi la aspetta sotto al s.o albero. Non appena il bersaglio arriva a tiro il g.fo si b.tta a peso morto s.lla preda schiacciandola con la tipica testa piatta. Poi risale l'albero arrampicandosi, perché il g.fo non apre le ali se non in caso di estremo pericolo, come la visita inattesa della s.ocera. Tornato nel cavo dell'albero il g.fo smembra la preda grazie al s.o temibile coltellino svizzero (in dotazione dentro ogni .ovo di g.fo). Dopo la digestione il g.fo rig.rgita .na palletta di borra fatta di pelo, ossicini e bigiotteria varia. La probabile spiegazione di q.esto c.rioso fenomeno è che il g.fo sia privo di b.co posteriore.
Stagione degli amori
In inverno t.tti g.fi maschi del circondario si rad.nano s.llo stesso ramo che si spezza. Solo i g.fi meno rincoglioniti riescono ad aprire in tempo le ali, mentre gli altri rimangono vittime della selezione nat.rale. In primavera il g.fo si accoppia, a volte con .n allocco, più spesso da solo, e cova il s.o .ovo nel cavo di .n albero. Sin dai primi istanti di vita il p.lcino deve farsi strada con tenacia, soprat.tto per .scire da sotto il c.lo del genitore che non si sposta di .n millimetro, perennemente impegnato nelle s.e st.pide imitazioni di Marty Feldman.
Habitat
Il g.fo vive tra le fronde degli alberi nei boschi molto fitti, e più fitti sono meglio è, tanto mica deve spostarsi. Di giorno dorme profondamente nel cavo di .n albero, indisting.ibile dalla corteccia, sono di conseg.enza abbastanza freq.enti i ritrovamenti di g.fi segati nel bosco. In primavera il g.fo nidifica nel cavo di .n albero, ossia rimane dov'è sempre stato.
Il G.fo nelle credenze popolari
In passato il g.fo era considerato portatore di merda, probabilmente perché chi si perdeva nel bosco di notte e .diva il s.o verso inq.ietante si cagava addosso. Q.ando gli .omini smisero di perdersi nei boschi di notte il g.fo f. riabilitato e divenne simbolo di saggezza. Ora si crede porti addiritt.ra fort.na e lo si conserva impagliato dentro la credenza.