Bue che dice cornuto all'asino

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« O corvo dixe a o merlo: "cumme t'è neigru!"
(Il corvo dice al merlo: "Come sei nero!") »
(Equivalente genovese)
« The pot calling the kettle black!
(La pentola dice al bollitore che e` nero!) »
(Equivalente inglese[1])
« A une fesse qui dit merde à l'autre!
(Una chiappa che dice merda all'altra) »
(Equivalente francese[2])

Il bue che dice cornuto all'asino è un modo di dire diffuso in tutte le regioni d'Italia, soprattutto in Campan campagna. È riferito a chi vede i difetti degli altri senza rendersi conto dei propri, attività prediletta dalle donne che sfocia nell'immancabile: "Quanto se la tira! Ma che avrà più di me?!"
In effetti, non sono tanto le due taglie di reggiseno in più dell'altra a fare la differenza, quanto i 35 kg che ha in meno.

Origini

C'è forse un malinteso all'origine del modo di dire?

Il detto è antichissimo, compare già nel settordici a.C. sui papiri di Skuffiah, raccolta delle leggi che prevedevano le punizioni corporali sotto il faraone Integerrimis III. In una parte del testo si fa riferimento ad un procedimento giudiziario a carico di Ahmed El-Bueht, reo di aver dato del cornuto al suo vicino di casa Abdelaziz Hassani, chiamato dagli amici "la terza gamba di Allah", nonché infaticabile sollazzatore della moglie del primo.

« ൠ෴ப ฎ ↣Ѿ »
(L'episodio rinvenuto sui papiri.)

A causa di una traduzione frettolosa, eseguita da una guida turistica di origini catanesi operante a Luxor, El-Bueht divenne Bue, mentre Hassani fu tradotto in Asino, dando così vita all'attuale modo di dire.
Di ben altro parere sembra essere il teologo tedesco Klaus Allofspieß, docente presso la Kakkientruppen Universität di Dresda ed autore del best seller Virginali bojate. Secondo il crucco, nell'iconografia classica della sacra Natività (descritta nei vangeli secondo Matteo, terzo Luca e Giovanni a pari merito) le figure del bue e dell'asinello non erano inizialmente previste. È del tutto plausibile che siano state introdotte in seguito ad opera di alcuni miscredenti, che volevano insinuare il dubbio sulla sacra paternità tramite l'utilizzo di elementi ad alto contenuto simbolico, quali corna, gambe di asino e bestiali respiri affannati. Si profilava il reato di vilipendio alla religione, per questo è probabile che la versione sia stata edulcorata, rendendo l'asino il destinatario finale dell'epiteto di "cornuto". Pur restando affascinati dalla logica irreprensibile, e dal repentino ricorso alla paraculata, è d'uopo dissociarsi da tali biechi individui.

Caratteristiche del soggetto

Puttana è chi la puttana fa!
(Forrest Gump)

La figura del bue che dice cornuto all'asino appartiene fondamentalmente a quattro categorie, in genere ad una sola di esse, ma esistono individui che possono vantare anche una presenza multipla.

  • Il simpatico: non lo fa con cattiveria, è una necessità. Il suo è un tentativo di risultare divertente, quindi produrrà battute tipo "Quello è così brutto ch'er battesimo je l'ha dato 'n esorcista", o anche "Quello è talmente grasso che se finisce 'n galera deve scappà da du' finestre". Ovviamente lui assomiglia ad una camera iperbarica munita di arti, senza contare che tra i mammiferi è più vicino all'orca che ad un essere umano. Ne è consapevole, ma se non risultasse almeno simpatico si sarebbe già impiccato ad un salice piangente.
  • Il frustrato: lo fa con cattiveria, ed anche per lui è una necessità. Vive da mediocre, con un passato da sei striminzito in pagella e medaglie alle gare di nuoto date a tutti i partecipanti. L'unico modo che conosce per ergersi al di sopra degli altri è cercare di abbassarli, parecchio. Non potendo giocarsela sul piano sportivo, visto il fisico da attaccapanni, darà spesso dell'idiota a qualcuno (ovviamente alle sue spalle), consapevole che nessuno saprà mai il valore del suo QI, che lo colloca di poco sopra il melograno.
  • L'inconsapevole: quello per cui il modo di dire sembra essere stato scritto. A questa categoria appartengono fondamentalmente i cornuti, inseriti a loro insaputa in quella che raccoglie un buon 30% della popolazione adulta. Ad un amico fidato potrebbero confidare: "Tienilo per te! Mi scopo la moglie del mio capo, e non penso di essere l'unico." In compenso è l'unico in città a non scoparsi la propria moglie, escludendo quelli sotto i sedici anni.
  • Il politico: merita una categoria a parte, perché mente sapendo di mentire. C'è stato un tempo, quando ha iniziato a frequentare la sede del partito, in cui aveva degli ideali ed era incazzato come un giaguaro per le ruberie della casta. Dopo meno di un anno, forse per colpa delle muffe che assediano lo scantinato in cui è ubicata la sezione, ha in mente una cosa sola: ingozzarsi come un ippopotamo quando sarà il suo turno. In tutte le interviste, i comizi e le riunioni politiche, ha sempre additato gli avversari come "ladri, corrotti e opportunisti", ma nel frattempo partecipa ad un corso serale di Sperpero dei soldi pubblici senza farsene accorgere troppo, tenuto da uno di essi.

Alcuni esemplari odierni

Note

  1. ^ in cui non poteva mancare un riferimento al
  2. ^ in cui il culo è d'obbligo

Voci correlate