Zenone di Elea: differenze tra le versioni
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Zenone l'eleate, o Zenone di Elea era un pastore di scarabei stercorari che seguì la moda dell'epoca e divenne filosofo. Giusto per complicare la vita ai contemporanei, nonché agli studenti e far loro studiare argomenti inultili, cercò di scardinare le idee dei cosiddetti drogati movimentalisti con dei paradossi dal senso assolutamente inutile, paradossi del tipo "[[Berlusconi]] [[Berlusconi e la tartaruga|e la tartaruga]]" e "La freccia", tentando anche di dissuadere [[Guglielmo Tell]] e il figlio dal fatto che la freccia non avrebbe mai raggiunto quest'ultimo. Morì, per la gioia di tutti, facendo volontariarmente il bersaglio durante una gara di tiro con l'arco. |
Zenone l'eleate, o Zenone di Elea era un pastore di scarabei stercorari che seguì la moda dell'epoca e divenne filosofo. Giusto per complicare la vita ai contemporanei, nonché agli studenti e far loro studiare argomenti inultili, cercò di scardinare le idee dei cosiddetti drogati movimentalisti con dei paradossi dal senso assolutamente inutile, paradossi del tipo "[[Berlusconi]] [[Berlusconi e la tartaruga|e la tartaruga]]" e "La freccia", tentando anche di dissuadere [[Guglielmo Tell]] e il figlio dal fatto che la freccia non avrebbe mai raggiunto quest'ultimo. Morì, per la gioia di tutti, facendo volontariarmente il bersaglio durante una gara di tiro con l'arco. |
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==Collegamenti Esterni== |
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[http://www.mclink.it/personal/MC5834/anpag90.htm Il vero paradosso di Achille e la tartaruga] |
[http://www.mclink.it/personal/MC5834/anpag90.htm Il vero paradosso di Achille e la tartaruga] |
Versione delle 17:44, 15 apr 2007
Zenone l'eleate, o Zenone di Elea era un pastore di scarabei stercorari che seguì la moda dell'epoca e divenne filosofo. Giusto per complicare la vita ai contemporanei, nonché agli studenti e far loro studiare argomenti inultili, cercò di scardinare le idee dei cosiddetti drogati movimentalisti con dei paradossi dal senso assolutamente inutile, paradossi del tipo "Berlusconi e la tartaruga" e "La freccia", tentando anche di dissuadere Guglielmo Tell e il figlio dal fatto che la freccia non avrebbe mai raggiunto quest'ultimo. Morì, per la gioia di tutti, facendo volontariarmente il bersaglio durante una gara di tiro con l'arco.