Viareggio

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Carnevale

Un gigantesco Burlamacco si aggira per le strade con l'intenzione di divorare i mezzosangue.

Il Carnevale è l'unico motivo dell'esistenza di Viareggio, che altrimenti sarebbe solo la-città-del-treno-che-esplose. Durante queste settimane per la città girano dei carri giganteschi rappresentanti perlopiù Berlusconi che sorride e lancia denaro, taglia denaro, mangia denaro o roba del genere. Molto più interessante del carnevale stesso è la reazione dei viareggini alla sua esistenza: ben dodici mesi prima che inizi, la gente comincia a parlarne. Undici mesi prima, in città vengono messe le decorazioni. Quando si arriva nelle settimane del carnevale (che si svolge rigorosamente di domenica, approfittando del riposo di Dio) i viareggini non vanno a scuola in nome del "Santo Burlamacco". Cantano motti viareggini (che poi non esistono mica davvero, neh) e imprecano a tutto spiano. Le ragazze, durante i giorni del carnevale, si ubriacano e diventano tutte troie[assolutamente veritiero]. La percentuale dei Becchi a carnevale tocca picchi dell'80-90%, gli unici a salvarsi sono quelli che si vestono in mascherata con la fidanzata, instaurando il legame più sacro per una viareggiana e un viareggino, anche più sacro del matrimonio.

Il Burlamacco

Disambiguazione – Oops! Forse cercavi l'originale, vedi Arlecchino.
Il Burlamacco sbuca dal bidet di casa tua per invitarti al carnevale.

Ferdinando Burlamak' Gemignani Ottavio, Conte di Sfiga Suprema, Granduca di Plagio e amante in giovine età della Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare, fu un galeotto rinchiuso nella prigione di Viareggio per aver dato vita, con la sua persona, al Carnevale di Milano. Quest'ultimo ha tirato avanti per molti anni, poi quando gli incassi sono scesi il Burlamacco ha dato fuoco ai carri e cancellato ogni prova della sua esistenza da quella bella città. A Viareggio vuole fare più o meno la stessa cosa, tranne che non è una bella città.

Evaso ma poi in seguito ricatturato e liberato, una volta uscito di prigione evase tornando all'interno di quest'ultima, destando scalpore e dubbi sulla sua sanità mentale. Probabilmente impazzito a causa del lungo soggiorno in cella, ha iniziato a tingersi di rosso, nero e bianco e a fare un sorriso falsissimo che non può mai interrompere. Si è mostrato alla gente come il dio del carnevale, e ha iniziato ad apparire sui carri e a sponsorizzare l'evento. Sicuramente non è un caso che i bilanci del Carnevale siano sempre più in rosso, che ogni anno si buttino nel cesso milioni di euro per un'iniziativa squallida spacciata per grande attrattiva culturale.

Nel 1867 viene consacrato e diviene patrono della città, ancora prima di morire.

Muore nel 1878 pestato a sangue da un gruppo di fortemarmini armati di spranghe di ferro, e la sua testa viene esposta in cima al fortino di tale città. Aveva 105 anni, nonché un'ernia incredibile.

Oggi vanta di una statua, svariate bandiere e compassate varie sulle cartoline. Occasionalmente, durante il carnevale viene elevato a divinità, simbolo del carnevale, icona della viaregginità e role model per stuoli di falliti senza identità che restano altrimenti grigi e tristi per 11 mesi l'anno.

Compagna storica di Burlamacco è Ondina, bimbaminkia ante litteram e corrispettivo femminile di Burlamacco per le viareggine: sa solo sorridere, ballare con il suo padrone e sculettare discinta. Si dice morta di sifilide, tra le braccia del cognato.