Lingua piemontese: differenze tra le versioni

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*[[1000 d.C.]]= I romani se ne vanno e lasciano il Piemonte al destino dei barbari. Nascono imperi enormi quali il marchesato del monferrato, la contea d'Asti, il ducato di Savoia e il marchesato di Saluzzo.
*[[1000 d.C.]]= I romani se ne vanno e lasciano il Piemonte al destino dei barbari. Nascono imperi enormi quali il marchesato del monferrato, la contea d'Asti, il ducato di Savoia e il marchesato di Saluzzo.
*[[600 d.C.]]= I sardi invadono il territorio e fondano il Regno di Sardegna, conosciuto anche come Regno del Casteddu.
*[[600 d.C.]]= I sardi invadono il territorio e fondano il Regno di Sardegna, conosciuto anche come Regno del Casteddu.
*[[800 d.C.]]= Il cosiddetto Grande Piemonte inizia la conquista della penisola italica, al fine di diffondere la bagna cauda e gli agnolotti a tutti gli [[Terronia|stati terroni]].
*[[800 d.C.]]= Il cosiddetto Grande Piemonte inizia la conquista della penisola italica, al fine di diffondere la bagna cauda e gli agnolotti in tutti gli [[Terronia|stati terroni]].


==Varietà locali==
==Varietà locali==

Versione delle 19:41, 19 lug 2011

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« Ël piemontèis a l'é na lenga meravijosa! »
(Detto tipico piemontese)
« Piemontèis faus e cortèis, italian faus e vilan. »
(Proverbio patriottico italiano)
« Boia faus! »
(I piemontardi su tutto.)
« Neh? »
(Idem come sopra)
« Citu, terùn, turnate 'ndua tses vegnù, 'gnurant d'un piciu! »
(Esclamazione di un autoctono alla vista di uno sfortunato malcapitato nel territorio.)


Si narra che la lenga piemontèisa sia stata inventata da Asterix per scacciare gli acerrimi rivali Romani a suon di "Piciu!" dall' amata Gallia Cisalpina (conosciuta ai giorni nostri come Padania). C'è chi sostiene che sia una specie di ibrido del frocese e dell' italiano, altri addirittura che sia un dialetto dell'italiano, come dimostrano le italianissime parole cadrega, bìcer, feu, arsort, travaj e via dicendo.

« MA PORCU DIAU, MA SEVE FOL! EL PIEMUNTEIS A L' É NA LENGA, PA UN DIALET, TESTE DI PICIU!! »
(vostra reazione pacifica quando avete letto che qualche cuiunasu dice che il piemontese è un dialetto)

Storia

Il Grande Piemonte prima della definitiva espansione verso l'Italia.
  • 3500 a.C.= Avvistata una mosca che passava per caso nelle collinette del monferrato.
  • 3000 a.C.= Vedo qualcuno...potrebbero essere i famosi Celti! Pròpi gent laboriosa, neh!
  • 2000 a.C.= Oh no! Sti lader dei romani hanno spazzato tutto! Poveri Celti! Speriamo che qualcuno gli faccia vedere di che pasta son fatti i Celti!
  • 0 d.C. = Mentre nasce Gesù 'sti romani hanno fondato Augusta Taurinorum, Hasta Pompeia, Derthona, e Calciopoli.
  • 1000 d.C.= I romani se ne vanno e lasciano il Piemonte al destino dei barbari. Nascono imperi enormi quali il marchesato del monferrato, la contea d'Asti, il ducato di Savoia e il marchesato di Saluzzo.
  • 600 d.C.= I sardi invadono il territorio e fondano il Regno di Sardegna, conosciuto anche come Regno del Casteddu.
  • 800 d.C.= Il cosiddetto Grande Piemonte inizia la conquista della penisola italica, al fine di diffondere la bagna cauda e gli agnolotti in tutti gli stati terroni.

Varietà locali

Il piemontese è tutto sommato una lingua unitaria. Noi ci capiamo tutti, contacc, non come quegli antipatici dei cugini lombardi o i coloni liguri, che per capirsi tra di loro devono parlare pian pianin, adasi.

Nonostante ciò, persino questa splendida lingua presenta delle differenze locali, come illustreremo sui prossimi teleschermi.

Dialèt torinèis

File:Torino e la Mole Antonelliana.jpg
Uarda che bela la Mòle 'd Turin!

È il piemontese classico, quello d.o.c. da cui derivano le altre varianti paisanòte. È parlato dal 98% della popolazione torinese, cioè da immigrati, terroni e operai della Fiat. Il restante 2%, essendo torinesi d.o.c., non lo sanno parlare. Questo dialetto è spesso incomprensibile dai non piemontofoni per via delle troppe consonanti.

Dialèt astesan

È il dialetto parlato nelle collinette astigiane. Presenta un vocabolario ricchissimo di parole e di sinonimi incomprensibili dai torinesi, tutte per indicare il vino e insultare gli odiati cugini alessandrini.

Dialèt lissandrin

Viene parlato ad Alessandria d'Egitto. A differenza del vicino astigiano tutte le à vanno sostituite con ò.

Detto tipico:

  • Trat' an Tani! Modo simpatico per mandare a quel paese i terùn, i barbùn, i rumpebàl e i pirlotti milanesi.

Dialèt bielèis

Dialetto parlato dagli amanti della Menabrea.

Filastrocca tipica:

  • S'i veuiri gnì, gnì. S'i veuri gni gnì, gnì gni. Gni dì dë gnì e peui gnì gni! Eh?