Utente:Lo Spartano: differenze tra le versioni

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== Ed ecco a voi... ==
== Ed ecco a voi... ==
Lo Spartano. Sì, sono io. Un giorno sono nato. Lì per lì non me ne ero accorto, poi me l'hanno fatto notare.
Lo Spartano. Sì, sono io. Un giorno sono nato. Lì per lì non me ne ero accorto, poi me l'hanno fatto notare.

Versione delle 14:30, 1 mar 2009

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Template:Rock

« C'è una linea molto sottile tra non ascoltare, e non fare attenzione. E' evidente che Lo Spartano fa avanti e indietro su quella linea ogni giorno della sua vita. »
(Leonard Church su Lo Spartano)
« Lo Spartano è morto »
(Nietzsche su Lo Spartano)
« Ah, sì? News dell'ultima ora: anche tu, baffetto del cazzo. »
(Lo Spartano su Dichiarazione precedente)


Cazzate dette e fatte dallo Spartano oggi:


Ed ecco a voi...

Lo Spartano. Sì, sono io. Un giorno sono nato. Lì per lì non me ne ero accorto, poi me l'hanno fatto notare.

Ho vissuto un' infanzia disagiata. Mia madre aveva una doppia vita estremamente stressante per lei: mentre di giorno era un'insospettabile lavapavimenti in una tavola calda, di notte indossava la tuta e diventava... una lavapiatti. Nella stessa tavola calda. Ma per fortuna il proprietario non ha mai rivelato a nessuno la sua identità segreta. Mio padre era un ex marinaio olandese diventato malavitoso che mi pestava ogni volta che provava a smettere di fumare oppio.

Mio padre (è quello a destra) con il suo inseparabile compagno di furti con scasso Leonzio.

Vivevamo a Caracas, nel quartiere dei peggiori bar: era un posto estremamente malfamato, la media di scontri a fuoco era di quattro al giorno (prego notare che a Caracas, per essere considerato tale, uno scontro a fuoco deve fare almeno cinque vittime). Un giorno sembrò apparirci una via per scrollarci di dosso la povertà: grazie alle sue sfolgoranti credenziali, mio padre fu assunto da Mediaset per condurre Matrix, ma purtroppo, essendo fatto come una scimmia quando ricevette la lettera di Mediaset, ingoiò la pillola rossa e morì dopo due giorni passati a delirare sulla tana del Bianconiglio.

Io intanto mi ero comprato una sei colpi con i soldi che mi dava Padre Cristoforo in cambio dei giochi che facevo con lui dopo la lezione di catechismo, e con quella ero riuscito a tenere lontano il bullo di quartiere, Sancio detto "Faccia-da-scimmia", che voleva il dieci per cento su ogni oggetto di valore che noi ragazzi di strada rapinavamo ai turisti. Una volta provai a spiegargli che non avevo idea di come cazzo si calcolasse il dieci per cento di un Rolex, ma fui pestato e appeso per le mutande all'asta della bandiera che c'era nella piazza grande.

File:Sancio faccia da scimmia.jpg
Questo è Sancio, a sette anni. Ricordo che una volta ha rapinato un ferramenta perchè aveva bisogno di una motosega. Doveva radersi.

Dopo aver sbudellato Sancio a revolverate, divenni il nuovo capo della banda del quartiere, ma ben presto un malefico impresario europeo ci tese un'imboscata, anestetizzò tutti i membri, li lobotomizzò e trasformò in una acclamata boy band. Io sono l'unico sopravvissuto: mi scambiarono per la mascotte del gruppo (sapete come sono i disturbi della crescita) e mi lasciarono libero. A quel punto mi ero grandemente sfrangiato le balle di Caracas, e pertanto decisi di abbandonare quella topaia, che tuttavia per me era il romantico simulacro di tanti meravigliosi ricordi, a cui ero inscindibilmente unito da un legame che sarebbe durato negli anni... Comunque, visto che i miei erano crepati in un incidente di monopattino (che vuoi farci, mio padre guidava strafatto), svaligiai la casa, la tomba di famiglia e per buona misura anche la parrocchia di quartiere, che altro non era che il meno peggio dei peggiori bar di Caracas, per intenderci, quello dove se ordinavi una qualsiasi bevanda non alcolica il barman si limitava a inchiodarti la mano al bancone con una coltellata.

Lasciai così la città attaccato sotto al rapido delle 17.20: volevo andare a nord! Gli Stati Uniti, gente! Quella terra dove non sei mai troppo strambo o troppo normale, quel Paese dove chiunque può diventare ricco sfondato e nessuno rompe il cazzo chiedendo "Ma come li ha fatti tutti questi soldi?". Comunque, quando mi scollai dal vagone, il cartello della stazione recitava "Benvenuti nella Terra del Fuoco" e c'era un pinguino vestito da facchino che mi beccava i maroni per avere la mancia. Dedussi che avevo sbagliato strada.