Utente:CC uomo del 1993/Scetticismo

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« Puoi dire che è dolce, puoi dire che è irresistibile e dorato, ma non puoi dire che è Miele »
(Timone che mette in discussione ciò che c'era nei Cheerios)
« Questo libro contiene conoscenza? è vero e certo ciò che dice? Allora buttiamolo nel fuoco, tanto non ci serve a nulla »
(Hume dopo aver letto un libro difficile e fa della scepsi)

Lo scetticismo è un assetto mentale che molti studenti fanno in maniera passiva durante le lezioni, ma pochi lo fanno per sapere la vera verità (ma c'è qualcosa di vero? Per ora rimango scettico). Uno scettico è solito farsi tre domande sul mondo : Cosa sono , sono commestibili oppure no ? Posso farne qualcosa ? Ma so davvero usarlo, o devo fargli fare questa cogitazione a qualcun altro? Ma andiamo un passo alla volta. Di certo sappiamo che questo fenomeno cominciò nell'Antica Grecia quando alcuni abitanti, non volendo pagare le tasse ai templi divini, iniziarono a essere scettici sull'esistenza degli Dei a fine di bere più vino non annacquato e più feta ai banchetti. Per altri è una semplice fusione del Schwepps con la Pepsi

Lo Scetticismo nell'antichità

Già dai tempi di Socrate l'uomo dubitava della sua πσυκηε (se l'ha mai avuta), l'unica sicurezza che aveva era "Sapere di non sapere", ma alcuni si chiesero se in realtà "non sapeva di sapere" o in realtà se a quel Simposio aveva bevuto troppo e a causa della vecchiaia anch'egli perdeva colpi! Ed è da questo momento che nell'antica grecia tutti guardavano con malo occhio i filosofi fino a che arrivò l'Accademia di Platone. Molti platonici erano soliti farsi di idee guardando il cielo finché un certo Pirrone davanti a tutti, facendo la prima domanda scettica, disse :

«  Ma invece di guardare il cielo e leccare rospi per conoscere il mondo, non possiamo viaggiarci intorno ? »

Così nacque lo scetticismo, un nuovo di conoscere il mondo (dello sballo) dubitando del mondo stesso. Pirrone viaggiò e conobbe tribù come quelle dei Medi (soliti mandare a quel paese chiunque osi chiedere di qualcosa), e i gimnosofisti , tizi nudi che dopo essersi strafatti di narghilé iniziarono a vedere il cibo come sostanza impura e i vestiti come gabbia tentatrice del corpo, che preferivano respirare la "purezza del pensiero" (che dopo studi chimicofisici si sono rivelati peti dei cavalli di Persepoli).

Purtroppo l'unica persona , anzi l'unico oggetto, che lo ascoltò era un pezzo di nave proveniente da Fliunte che divenne umano solamente per dirgli che sta mentendo. Costui da allora fu e si conosce come Timone di Fliunte. Un giorno mentre passeggiava nel bosco Timone era alla ricerca di una soluzione al dubbio di un suo maestro: Qual'è il miele più buono di tutto L'ecumene conosciuto? (Ecumene non è una parolaccia , era il mondo abitato dalla genia greca del tempo). La risposta non pervenne finchè non incontrò un'ape con un po' di cereali all'irresistibile miele dorato: Timone li assaggiò, e qui venne la folgorazione! le chiese di assaggiarlo e l'ape rispose che non ha mai assaggiato un miele così buono e lui ribatté: -pensi che il vero miele abbia questo sapore?- allora prese un'altra cucchiaiata ed espresse la celebre massima:

« Che il miele sia dolce, mi rifiuto di affermarlo, ma che a me sembri dolce, lo posso garantire »

L'Ape da quel giorno non ruppe più il cavolo a nessuno e attraversò le Colonne D'Ercole, di lei non si è saputo più nulla. Poiché era più scettico del suo maestro e non era certo dei suoi giudizi, o forse perché essendo un timone non ha mai imparato a leggere e scrivere, non lasciò scritto nulla eccetto un'opera "sui sensi": questa raccontava della funzione dei sensi nei vari esseri viventi dalla A di Ateniese alla Z di Zeus (le più celebri furono la R di Ragno e P di Pirrone sotto la voce M di Matto).

Lo Scetticismo fortunatamente ritornò dal luogo da cui proveniva: L'Accademia di Platone, infatti l'ultimo degli scettici greci, Carneade, era scettico a tal punto che ogni giorno cambiava idea. Celebre l'episodio nell'antichità secondo cui mentre partecipò ad una ambasceria per chiedere la possibilità di tenersi la terra, fece un discorso quel giorno davanti al popolo acclamando la superiorità del popolo romano in confronto agli altri con grande afflato e meravigliosa retorica ottenendo 92 giri di clessidra d'applausi[citazione necessaria], il giorno dopo arrivò nella stessa piazza (che aveva la stessa gente, secondo il racconto di una gallina che passava di lì, ma restiamo scettici all'informazione[1]) e fece il discorso totalmente opposto dicendo che Roma era superiore alle altre quando i romani erano semplici pastori che facevano case di fango e merda e allevavano pecore. Fu così che oltre a guadagnare la terra, tornò in Grecia con un mucchio di pecore.

Ma L'ultimo dei scetticisti fu Sesto Empirico:

Note

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  1. ^ e non siamo certi nemmeno se sia quella vecchia che fa buon brodo