Utente:Bananaround/Sandbox

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« Questa è la mia Sandbox... o forse no!Beh comunque da adesso in poi è mia »
(BananaMan su Bananround)








Fight Club (Film)

Tyler non è in casa.
Tyler Durden non c'è. Ora vattene di qui e, qualcunque cosa accada, non fare mai il mio nome.
Oppure questi ragazzi ti taglieranno le palle. Sappiamo chi sei. Sappiamo dove abiti.


Non fare lo stronzo con noi.
Bene.
Non leggerai questo articolo, alzerai i tacchi da questa pagina e andrai a vederti il film in questione due volte di seguito.
Oppure questi ragazzi ti taglieranno le palle. Sappiamo chi sei. Sappiamo dove abiti.


Non fare lo stronzo con noi.
« Smettila di picchiarti! Smettila di picchiarti! »
(Tyler Durden mentre bullizza Tyler Durden.)
« Ci saremmo risparmiati tutto questo casino se mi avessero detto fin da subito che mi stavo picchiando da solo. »
(Edward Norton in un'intervista.)
« Quarta regola del Fight Club: si combatte solo UNO per volta. »

Fight Club è un film del 1999 tratto da... E tu chi diamine saresti?

- Tyler Durden: “Amico, cosa dice la prima regola?”
- Autore di questa pagina: “Non parlare mai del Fight Club.”
- Tyler Durden: “E la seconda?”
- Autore di questa pagina: “Non parlare mai del Fight Club, ma...”
- Tyler Durden: “Ma tu ne stai parlando.”
- Autore di questa pagina: “Sì, ma devo scriverci un'articolo. Insomma come farei altrimenti, senza nominare mai...”
- Tyler Durden: “Mi sa che dovrò tagliarti le palle.”
- Autore di questo articolo: “Dai, aspetta un momento! Parliamone! Ma che fai con quello!? Nooooooo..."”
*Zàcchete!*
- Tyler Durden: “Il ragazzo si è sentito poco bene, se non vi dispiace continuo io la narrazione.”

Trama

« Tyler. Mi chiamo Tyler Durden. »
« Maddai! Anch'io mi chiamo Tyler Durden. »
(Comincia a sospettare di avere un amico immaginario.)
« Ehi, amico! Perché ti stai picchiando da solo? »
(Ecco cos'avrebbe detto una persona persona normale, e Tyler si sarebbe accorto di avere un amico immaginario.)
« Perché ti comporti da schizofrenico? »
(Ecco cos'avrebbe dovuto dire Marla, e Tyler si sarebbe accorto di avere un amico immaginario.)
« Avete visto Tyler? »
« Sei tu Tyler »
(Questo avrebbero dovuto dire gli altri membri del fight club, e Tyler si sarebbe accorto di avere un amico immaginario)

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Ora vi spiegherò in breve chi è Tyler Durden. Tyler è il surrogato della società moderna, sconvolto dai jet lag, dai jet set e da qualunque altro tipo di jet, compresi i Jet che suonano Are you gonna be my girl?. Fa una vita da completo disadattato, non dorme la notte, dorme mentre mangia, mangia mente beve e passa la prima meta del film a pubblicizzare la Starbucks. Insomma, il tipico manichino del ceto medio-basso. Allora lui che fa? Comincia a frequentare dei gruppi di sostegno per malati gravi, così tanto per vedere se trova qualcuno che sta peggio di lui. Indovinate? Lo trova, o meglio, la trova. Lei si chiama Marla Singer ed è schizzata come Tyler, è una di quei tipi che fuma e non si lava mai i capelli, per quello dovrete aspettare la fine del film. Il problema è che Tyler non è ancora contento e decide di inventarsi un amico immaginario il quale, sorpresa, sono io. Scusate tanto, vi ho appena rovinato il finale. Così imparate a leggere le trame dei film prima di guardarli. Insomma immedesimandosi in questo suo nuovo amichetto riesce a fare tutto quello che non ha mai avuto il coraggio di fare prima: pisciare nella zuppa dei ricchi, produrre e vendere sapone, creare un club dove la gente si prende a botte e fondare un'organizzazione terroristica. La solita routine. Il fatto è che Tyler non si accorge di essere pazzo e pensa che sia io a fare tutto. Forse avrebbe dovuto capirlo da alcuni segnale, ma a momenti non voleva crederci nemmeno quando gliel'ho detto in faccia. Siamo la stessa persona! Sveglia! E lui mi spara. Bell'amico del cazzo.

Tutto ciò che non va nel film=

  • Delle persone normali avrebbero chiesto a Gino perchè si stesse picchiando da solo, invece nel film si uniscono al combattimento.
  • Tyler Durden perde i capelli e si mette una pelliccia.
  • Jared Leto
  • Bob muore per un colpo di pistola alla testa ma il suo cranio esplode come se fosse stato colpito da un remington.
  • Il capo di Gino non si decide mai a licenziarlo.
  • Stanno cercando di trovare l'organizzazione criminale e nessuno si chiede perché in una casa abbandonata affluiscano decine di persone ogni giorno
  • Perché in una casa abbandonata da anni c'è ancora il gas e la corrente?

Bambolotto per bimbe aspiranti madri che piscia e si caga addosso

« Io a mia figlia non glielo compro »
(Genitore sano di mente)

Il Bambolotto per bimbe aspiranti madri che piscia e si caga addosso fu creato dopo aver constatato che quella che sbava non faceva già abbastanza schifo.

Perché?

Per prevenire la formazione di donne ambiziose, che poi va a finire che ce le ritroviamo a fare le dottoresse, le archeologhe o le astronaute. Con questi stimoli capiranno che il massimo a cui possono aspirare è pulire merda, così non rimarranno deluse quando si ritroveranno a passare la loro vita da adulte a cambiare pannolini, prima ai figli neonati, poi al marito incontinente. Insieme alla Nouvelle Cuisine e al Mocio giocattolo, questo bambolotto fa parte di quella categoria di regali che faresti a tua figlia per abituarla ad un futuro mediocre e privo di sogni. Ma dove lo mettiamo il sogno di essere madre? Quale donna non vorrebbe un figlio in prima elementare? È per questo che iniziano a prendere i cazzi a tredici anni, vogliono solo diventare mamme. A quanto pare team di psicologi pedagogisti con i controcazzi sono giunti alla conclusione che la femmina si diverta effettivamente un mondo a pulire umori maschili in tenera età. Gli adulti, dal canto loro, si divertano altrettanto a vedere mutande sgommate e bambini che si lavano di saliva negli spot pubblicitari trasmessi regolarmente a ora di pranzo.

Descrizione e funzionamento

Il giocattolo va nutrito per via orale con una sostanza apposita e dopo qualche minuto te la smolla lì. I più educati avvertono prima, alcuni se la fanno sotto a sorpresa, altri ancora fanno uso del vasino dimenticandosi di avere il pannolino ancora addosso e tu, bambina del ventunesimo secolo, ti diverti così, guardando cacchette diluite color del tuorlo d'uovo. Dopo aver pulito con cura e aver appurato che la roba uscita da dietro è la stessa che gli dai da mangiare, rimetti tutto nella ciotola della pappa e inizia a maturare in te l'idea che forse dovresti mangiare le tue feci. Uno spasso.

Pensate a tutto l'impegno necessario per creare dei giocattoli con l'apparato digerente più spastico dello scoiattolo de "La gang del bosco", alcuni addirittura parlano, dicono «Gnevo hare pupù» con quella voce da finto infante registrata da Tonino Accolla con una molletta al naso, poi muovono gli occhi e per rendere la defecazione più realistica contraggono la faccia come nemmeno Goku nell'atto di diventare Super Sayan farebbe. Roba che se ci mettessero la stessa voglia e la stessa tecnologia nella ricerca alla cura per il cancro si sarebbero risparmiate un sacco di vite. Proprio questo abbiamo chiesto ai dirigenti della Giochi Preziosi e la risposta è stata: «Una madre crea la vita, il cancro la distrugge.»... Va beh. Non replichiamo nulla a questa affermazione volutamente non attinente alla domanda e volgiamo l'attenzione ad un personaggio il quale, seppur morto, ha un cervello che funziona meglio: Sigmund Freud. Egli ci spiega infatti che durante la "fase anale" l'infante prova piacere nell'espellere i propri escrementi, non nel pulire quelli di altri. Se state ancora ridendo perché c'è scritto "anale", allora siete dei perversi.

I prototipi scartati

  • Arturo Cagaduro
  • Vanda Stracciamutanda
  • Elisabetta la Bolletta
  • Isabella Sciacquerella
  • Martino l'imbianchino
  • Andrea con la diarrea
  • Simone Marrone
  • Cicciobello Tarzanello
  • Fiorella Stracciatella
  • Fabiano Allegro Ano
  • Napoleone Indigestione
  • Giovanni Smerdapanni
  • Eulero Sfintero

Note