Tolleranza: differenze tra le versioni

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{{restauro|prenotato dal sottoscritto|--{{Utente:Milo Laerte Bagat/firma}} 11:50, 15 mag 2009 (CEST){{VF|863605}}}}
{{nota disambigua|una casa di tolleranza|Bordello}}
[[ImmagineFile:Bim bum bam.JPG|thumb|290px|Solo una corretta educazione può favorire la tolleranza tra razze diverse.]]
{{Cit2|Guardi, personalmente io contro i... gli uomisessuali non ho niente di personale contro, cioè, per me sono uguali a tutti gli altri e basta che insomma non vanno in giro a dar fastidio non so io, che ma... che comunque il mondo è sempre girato in un altro modo eh... c'è anche da dirlo eh... cioè che g'ho capì la tolleranza, minga la tuleransa, ma anch... un bel momento anche a me vedere il giro tutti gli invertiti non è che mi fa piacere!|[[Elio e le storie tese]] su tolleranza}}
 
{{Cit2|TOLLERANZA ZEROOO!|[[LegaGiancarlo NordGentilini]] su rumeni che rubano, stuprano le donne e mangiano i bambini}}
 
{{Cit2|TOLLERANZA ZEROOO!|Celiaco su glutine}}
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== La tolleranza in filosofia ==
[[File:Zoofilia.jpg|thumb|left|200px|Un chiaro esempio di tolleranza in epoca greca. Anche se crediamo che l'intolleranza sia pure ben accetta dagli animali.]]
Sin dai tempi antichi si è speculato sull'importanza della tolleranza; il concetto di '''tolleranza''' infatti è inteso come accettazione del diverso poiché parte del tutto (non si sa chi sia questo ''tutto'', ma se lo dicono i filosofi), che, sebbene ci stia tremendamente sui [[coglioni]], dobbiamo sopportare con un sorriso sulle labbra e con piena condiscendenza; invitarlo ai banchetti, trattarlo come un ospite, offrire a lui la propria moglie per una notte, porgergli la carta igienica durante un attacco di diarrea, sono graditi esempi di perfetta tolleranza verso chi non è normale come noi come: i cani, gli alieni o gli extra comunitari. Mirabile esempio di tolleranza da parte di un filosofo è riportato nel ''[[Simposio]]'' di [[Platone]], dove [[Socrate]] rivela ai convenuti di aver trombato per una lunga sera con ''Diotima'', una sacerdotessa [[ebreo|ebrea]], negra e per di più brutta come la fame. La stima in lui non poté che crescere e così, prendendo esempio dal suo gesto, cominciò a diffondersi la [[zoofilia]] per tutta la Grecia, in modo che anche gli animali potessero beneficiare di cotanta dilagante [[sesso|tolleranza]].<br /> La filosofa e scrittrice di libri di cucina [[Hanna Arendt]] ci dice che tolleranza è: ''"Mangiare una zuppa troppo salata senza lamentarsi, accettare il fatto che l'amico Mario ti ha appena ciulato la moglie, condividere lo stesso tetto con la propria suocera... Massimo esempio di tolleranza sarà poi sopportare il manicomio senza urlare."''
 
Sin dai tempi antichi si è speculato sull'importanza della tolleranza; il concetto di '''tolleranza''' infatti è inteso come accettazione del diverso poiché parte del tutto (non si sa chi sia questo ''tutto'', ma se lo dicono i filosofi...), e che, sebbene ci stia tremendamente sui [[coglioni]], dobbiamo sopportare con un sorriso sulle labbra e con piena condiscendenza; invitarlo ai banchetti, trattarlo come un ospite, offrire a lui la propria moglie per una notte, porgergli la carta igienica durante un attacco di diarrea, sono graditi esempi di perfetta tolleranza verso chi non è normale come noi come: i cani, gli alieni o gli extra comunitari. Mirabile esempio di tolleranza da parte di un filosofo è riportato nel ''[[Simposio]]'' di [[Platone]], dove [[Socrate]] rivela ai convenuti di aver trombato per una lunga sera con ''Diotima'', una sacerdotessa [[ebreo|ebrea]], negra e per di più brutta come la fame. La stima in lui non poté che crescere e così, prendendo esempio dal suo gesto, cominciò a diffondersi la [[zoofilia]] per tutta la Grecia, in modo che anche gli animali potessero beneficiare di cotanta dilagante [[sesso|tolleranza]].<br />Il Lafatto filosofapoi eche scrittriceil dibuon libriSocrate difosse cucinastato [[Hannagiustiziato Arendt]]con ciun dicesorso chedi tolleranza[[cicuta]] è:perché ''"Mangiareandasse unacon zuppale troppodonnine salatanere, senzaebree lamentarsi,e accettareogni iltanto fattoanche checon l'amicole Mariopoveracce, tinon ha appenanulla ciulatoa lache moglie, condividere lo stesso tettovedere con la propria suocera..tolleranza. MassimoFu esempiosolo diper tolleranzamotivi saràpolitici.<br poi sopportare il manicomio senza urlare."''/>
Nella dottrina cristiana si fa largo la filosofia di [[Sant'Agostino]] in merito alla tolleranza. Agostino poneva al centro di tutto l'Amore Divino, mentre tutto intorno lo schifo. Preferibilmente a distanza. Ma non per qualcosa di male, bensì per aiutare il diverso dall'Amore Divino a rendersi conto di rappresentare lo schifo e aiutarlo pian piano a prendere coscienza dell'unica possibilità di raggiungere l'Amore Divino. Credere nell'Aldilà.<br />
Nell'Ottocento uno dei più grandi pensatori sulla tolleranza fu, senza ombra di dubbio, [[Friedrich Nietzsche]], il primo a sostenere che il modo migliore per tollerare l'altro sia ritenerlo morto. Un modo particolare per dimostrare il proprio affetto. [[Adolf Hitler]], ispirato da tali concetti di profonda tolleranza si inventò l'Olocausto, per dimostrare il proprio amore nei confronti di chi non apparteneva alla razza Ariana. Comprese le pecore Angora. Affinché negri, ebrei, zingari, omosessuali - egli preferiva definirli "gli altri" per farli sentire un insieme, tutti una cosa - si sentissero a loro agio fece erigere divertenti parchi a tema in cui "gli altri" potessero divertirsi e nel contempo rendersi utili per lo stato Ariano, facendone tante pratiche e pucciose saponette da bagno.<br />
Infine ricordiamo quanto scrive la filosofa e scrittrice di libri di cucina [[Hanna Arendt]] in merito alla tolleranza e cioè: ''"Mangiare una zuppa troppo salata senza lamentarsi, accettare il fatto che l'amico Mario ti ha appena ciulato la moglie, condividere lo stesso tetto con la propria suocera... Massimo esempio di tolleranza sarà poi sopportare il manicomio senza urlare."''
 
== La tolleranza in politica ==
{{vedianche|ManualiNonbooks:Diventare un parlamentare leghista}}
[[ImmagineFile:Pulcini.jpg|right|thumb|250px200px|Ammirabile esempio di tolleranza.]]
 
Il saper dimostrarsi tolleranti e aperti al dialogo, sia con gli stranieri che con gli opposti schieramenti, è uno dei requisiti fondamentali per chi aspira a posare i propri glutei su una poltona politica. A meno che non si faccia parte della Lega.<br />La tolleranza è del resto un marchio di fabbrica dei progrediti stati occidentali come l'[[Italia]], nonché una garanzia delle libertà di pensiero, di parola, di opinione, di stampa.<br />In questi giorni di tensioni razziali, in cui è fin troppo facile bollare tutti gli stranieri come stupratori, ladri e spacciatori, dobbiamo quindi essere grati alla sapiente manovra politica dei [[Cosimo Mele|tanti deputati e ministri]] che hanno saputo scongiurare il pericolo di una xenofobia immotivata lasciandosi immortalare in compagnia di [[Puttana|disinibite donzelle]] dei paesi balcanici.
La storia ci tramanda grandi esempi di tolleranza in campo politico. Come ad esempio la tolleranza nei confronti dei barbari da parte dei [[Romani]], che tolleravano il fatto che pagassero le tasse in giovani donzelle quando mancavano i soldi e in crocifissioni quando mancavano le donzelle. O la grande tolleranza che ebbero i sovrani Normanni in Sicilia nei confronti dei [[Mussulmani]], lasciando loro la possibilità di lavorare ai semafori. O infine la estrema tolleranza dimostrata nei confronti dei neri da parte dei coloni in [[Sudafrica]], i quali permisero ai primi di dotarsi di un corpo di leggi ben strutturato e chiaro a tutti, le leggi sull'[[Apartheid]], che prevedevano posti sugli autobus privilegiati per neri, scuole privilegiate per neri e persino bar privilegiati per neri.
<br />Ai giorni odierni la tolleranza è un tema politico molto acceso. Un po' come i roghi alle streghe del Seicento se vogliamo, o agli omosessuali e ai neri da parte del [[Ku Klux Klan]], se vogliamo. Il saper dimostrarsi tolleranti e aperti al dialogo, sia con gli stranieri che con gli opposti schieramenti, è infatti uno dei requisiti fondamentali per chi aspira a posare i propri glutei su una poltonapoltrona politica. A meno che non si faccia parte della [[Lega Nord|Lega]].<br />La tolleranza è del resto un marchio di fabbrica dei progrediti stati occidentali come l'[[Italia]], nonché una garanzia delle libertà di pensiero, di parola, di opinione, di stampa. Esiste pertanto questa sorta di tolleranza nei confronti di chi è diverso dal prototipo dell'italiano medio che induce a ritenere gli altri dei polemici che non approvano la tolleranza e si oppongono al dialogo. Sporchi comunisti!<br />Il massimo grado di tolleranza nella politica italiana si è avuto con l'accettare come parlamentare una personalità di dubbia moralità, ambiguo sessualmente e caratterizzata da un look piuttosto discutibile: [[Roberto Calderoli]]. In questiquesta giorniepoca di tensioni razziali infine, in cui è fin troppo facile bollare tutti gli stranieri come stupratori, ladri e spacciatori, dobbiamo quindi essere grati alla sapiente manovra politica dei [[Cosimo Mele|tanti deputati e ministri]] che hanno saputo scongiurare il pericolo di una xenofobia immotivata lasciandosi immortalare in compagnia di [[Puttana|disinibite donzelle]] dei paesi balcanici.
 
== La tolleranza nella religione cattolica ==
{{vedianche|Relativismo}}
[[File:Donnie D'Arco.jpg|thumb|left|200px|L'esempio più alto della '''Tolleranza dogmatica''': [[Giovanna d'Arco|la pulzella d'Orleans]], che la Chiesa Inglese tollerò con grande ardore.]]
Il cristianesimo cattolico, in quanto religione rivelata, non ammette '''Tolleranza dogmatica''', ossia libertà di sostenere verità di fede discordanti dalle definizioni dei conciliiconcili, anche se è doveroso per i cristiani essere benevoli verso gli erranti (ma non verso l'errore) sia per carità, sia per rispetto alla libera ricerca delle proprie convinzioni, sia a causa dello stucchevole perbenismo che è insito nella morale cristiana.<br />L'atteggiamento della Chiesa è mite sia per pudenza che per temperanza: non dimentichiamo che l'[[Inquisizione]] è stata ahimè abolita e che quindi l'opinione pubblica non vede più di buon occhio i roghi, le torture e tutti gli altri sani rimedi di una volta.<br />Si deve inoltre tenere presente che l'accettazione della fede cattolica non deve mai essere ottenuta con la '''coazione''': l'adulto deve essere battezzato ''sciens et volens''.
 
L'atteggiamento della Chiesa è mite sia per prudenza che per temperanza: non dimentichiamo che l'[[Inquisizione]] è stata ahimè abolita e che quindi l'opinione pubblica non vede più di buon occhio i roghi, le torture e tutti gli altri sani rimedi di una volta.<br />
A poco a poco si fece strada in epoca moderna il concetto della libertà religiosa, formulata nel Concilio Vaticano II.
Si deve inoltre tenere presente che l'accettazione della fede cattolica non deve mai essere ottenuta con la '''coazione''': l'adulto deve essere battezzato ''sciens et volens''. Ovviamente qualora non lo si facesse si sarebbe nel [[peccato]] con conseguente scomunica e invio di fatture e maledizioni.
 
Ma le inquisizioni e la caccia alla strega sono roba da [[Medioevo]] (anche se storicamente appartengono all'epoca rinascimentale... mah!), periodo buio per il mondo e per la Chiesa che predicava umiltà, povertà e amore verso il prossimo per colpa di loschi figuri quali [[San Francesco d'Assisi|San Francesco]] e [[Sant'Antonio|S. Antonio da Padova]]. Fortunatamente a poco a poco si fece strada in epoca moderna il concetto della libertà religiosa, formulata nel Concilio Vaticano II. Il primo passo fu la lotta alle eresie protestanti.<br />
== La tolleranza su Nonciclopedia ==
Sì, perché i [[Protestantesimo|protestanti]] volevano si ritornasse al battesimo degli adulti, traducevano le Bibbie in [[Lingua tedesca|tedesco]], praticavano il matrimonio dei chierici e si ribellavano al concetto di [[indulgenza plenaria]]. Se questi non sono atteggiamenti da intolleranti! Ovviamente la reazione ''dovette'' essere dura. Non per mancanza di tolleranza, ma per ovvia manifestazione del volere popolare. Un po' come quando il popolo scelse [[Barabba]], per dire. Si passò al concetto di ''Cuius regio eius religio'', che in latino non significa nulla, ma lo citiamo perché "fa serio". Secondo tale concetto qualsiasi religione abbia il re altrettanta dovrà essere per '''tutto''' il suo Stato. Bello. Comodo. Specialmente se consideriamo che all'epoca i re, per ottenere la corona, dovevano essere benedetti dal [[papa]] che, a sua volta, incoronava solamente i re cattolici. Poi venne il secolo dei ''lumi'', detto così perché si usava seguire il ''lume'' della ragione anziché la superstizione religiosa, e questo condusse l'Uomo a seguire la ragione e decapitare i re. Il periodo dei lumi pertanto è quello in cui la '''Tolleranza dogmatica''' inizia a perdere valore, in quanto se non c'è più un re che detti la religione al proprio popolo, il popolo non ha più una religione (da qui il celebre detto popolare) e non essendoci più religione non vi è più necessità di '''Tolleranza dogmatica'''.<br />
Di recente tuttavia, grazie all'opera casta e degna di papa [[Benedetto XVI]], si stanno cercando di riesumare quelle sane abitudini di un tempo, quali la scomunica, la caccia alle streghe, l'inquisizione e le [[Guerra Santa|guerre sante]] contro l'infedele che, tanto per cambiare, è [[Islam|mussulmano]]. In modo che possa finalmente tornare la '''Tolleranza dogmatica''': se non c'è un diverso represso, come si fa a praticarla?
 
== Voci tollerate ==