Tito (imperatore): differenze tra le versioni

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[[Immagine:battaglia.jpg|right|thumb|250px|La XXXXI legione conquista l'Isola di Man.]]
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Tito nasce e cresce tra i legionari, coccolato dai soldati e palpeggiato dai cappellani militari, che difatti comincerà a odiare diventando ateo e cominciando a bestemmiare. Infatti fin da piccolo mostra le sue grandi doti di combattente e di leader creando in Britannia, all'età di cinque anni, la sua prima legione: la XXXXI Ajax, formata da bambini dai tre ai sei anni e da ausiliari ''batavi'' (olandesi) con la quale occupa l'Isola di Man e perseguita i figli dei tribuni ricchi rubando loro le caramelle al lardo. I Flavi sono infatti di origine contadina e anche da imperatori non riusciranno mai a levarsi di dosso quel caratteristico odore di letame.
Tito nasce e cresce tra i legionari, coccolato dai soldati e palpeggiato dai cappellani militari, che difatti comincerà a odiare diventando ateo e cominciando a bestemmiare. Infatti fin da piccolo mostra le sue grandi doti di combattente e di leader creando in Britannia, all'età di cinque anni, la sua prima legione: la XXXXI [[Ajax]], formata da bambini dai tre ai sei anni e da ausiliari ''batavi'' (olandesi) con la quale occupa l'Isola di Man e perseguita i figli dei tribuni ricchi rubando loro le caramelle al lardo. I Flavi sono infatti di origine contadina e anche da imperatori non riusciranno mai a levarsi di dosso quel caratteristico odore di letame.


== L'età adulta ==
== L'età adulta ==
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== La Rivolta Giudaica ==
== La Rivolta Giudaica ==


Circa nel 66 dopo che Erode ha fatto ammazzare tutti i neonati maschi del Medio oriente tranne uno scoppia nell'allora protettorato di Giudea la rivolta appunto giudaica. Gli ebrei, dopo che i [[romani]] gli avevano fatto il piacere di crocifiggergli un tizio fastidioso che andava in giro dicendo di porgere l'altra guancia, per prevenire l'arrivo di altre checche simili decisero di prendere le armi e disfarsi dei romani una volta per tutte, non potendo più sopportare di vederli lavorare il sabato, magari per una crocifissione, e mangiare San Daniele tutto il giorno. Così Vespasiano è spedito in Palestina, luogo in cui non avrebbe mai passato neanche un week-end.
Circa nel 66 dopo che [[Erode il Grande]] ha fatto ammazzare tutti i neonati maschi del Medio oriente tranne uno scoppia nell'allora protettorato di Giudea la rivolta appunto giudaica. Gli ebrei, dopo che i [[romani]] gli avevano fatto il piacere di crocifiggergli un tizio fastidioso che andava in giro dicendo di porgere l'altra guancia, per prevenire l'arrivo di altre checche simili decisero di prendere le armi e disfarsi dei romani una volta per tutte, non potendo più sopportare di vederli lavorare il sabato, magari per una crocifissione, e mangiare [[San Daniele]] tutto il giorno. Così Vespasiano è spedito in Palestina, luogo in cui non avrebbe mai passato neanche un week-end.


=== Vespasiano e Tito in Palestina ===
=== Vespasiano e Tito in Palestina ===
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{{Cit|I Giudei non finiscono più nei forni a legna, combattono, e picchiano anche duro|Vespasiano a Tito prima di lasciargli il comando.}}
{{Cit|I Giudei non finiscono più nei forni a legna, combattono, e picchiano anche duro|Vespasiano a Tito prima di lasciargli il comando.}}


Vespasiano arriva in Palestina deciso a prendere i giudei per la barba e a puciarli nel ''garum'' (liquame di pesce e urina di topo dal sapore simile al percolato di una discarica che i romani usavano come noi usiamo il ketchup) per poi succhiarli durante il banchetto, e in effetti, a colpi di punto e croce disinfesta la Galilea dai ribelli. Senonché, circa nel 69 sempre dopo che Erode... a Roma Nerone è costretto a scappare col suo ragazzo e, prima che lo prendano a colpi di lira in faccia e gli diano fuoco, si fa pugnalare da questo in camporella (?). Sale al trono un vecchio idiota di nome Galba, il quale viene ammazzato senza pietà circa due giorni dopo e sostituito col giovane generale gay Otone, il quale, minacciato dal generale Vitellio di venire separato dal suo amico d'infanzia, preferisce buttarsi di pancia su un gladio conficcato nella terra e morire dissanguato lasciando il trono appunto a Vitellio, detto il Tonnato, perché era appena tornato apposta dalla Germania. Ma il senato chiama in aiuto Vespasiano contro l'usurpatore, così che il Pater Cessae è costretto a lasciare il comando delle operazioni in Palestina, e una lista nera di una lunghezza impressionante, a Tito. Questo evento venne sempre ricordato dai giudei come “Il giorno della merda”.
Vespasiano arriva in Palestina deciso a prendere i giudei per la barba e a puciarli nel ''garum'' (liquame di pesce e urina di topo dal sapore simile al percolato di una discarica che i romani usavano come noi usiamo il ketchup) per poi succhiarli durante il banchetto, e in effetti, a colpi di punto e croce disinfesta la Galilea dai ribelli. Senonché, circa nel 69 sempre dopo che Erode... a Roma Nerone è costretto a [[scappare col suo ragazzo]] e, prima che lo prendano a colpi di lira in faccia e gli diano fuoco, si fa pugnalare da questo in camporella (?). Sale al trono un vecchio idiota di nome Galba, il quale viene ammazzato senza pietà circa due giorni dopo e sostituito col giovane generale gay Otone, il quale, minacciato dal generale Vitellio di venire separato dal suo amico d'infanzia, preferisce buttarsi di pancia su un gladio conficcato nella terra e morire dissanguato lasciando il trono appunto a [[Vitellio]], detto il Tonnato, perché era appena tornato apposta dalla Germania. Ma il senato chiama in aiuto Vespasiano contro l'usurpatore, così che il Pater Cessae è costretto a lasciare il comando delle operazioni in Palestina, e una lista nera di una lunghezza impressionante, a Tito. Questo evento venne sempre ricordato dai giudei come “Il giorno della merda”.


=== Tito comandante ===
=== Tito comandante ===
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Vespasiano se n'era andato lasciando il lavoro a metà, e Tito non aveva nessuna voglia di tirarla troppo per le lunghe, visto che il mese dopo a Roma ci sarebbe stata una festa dove avrebbero trucidato dei prigionieri britanni ricchi e non voleva mancare a nessun costo. Così disse:
Vespasiano se n'era andato lasciando il lavoro a metà, e Tito non aveva nessuna voglia di tirarla troppo per le lunghe, visto che il mese dopo a Roma ci sarebbe stata una festa dove avrebbero trucidato dei prigionieri britanni ricchi e non voleva mancare a nessun costo. Così disse:


{{Cit|Cià, dove cazzo sono questi fottuti giudei che gli spacco la faccia?}}
{{Cit|Cià, dove cazzo sono questi fottuti giudei che gli spacco la faccia?|Tito.}}


=== La conquista di Gerusalemme ===
=== La conquista di Gerusalemme ===
[[Immagine:Intervento in Iraq.png|right|thumb|250px|Le macchine da guerra di Tito.]]
[[Immagine:Intervento in Iraq.png|right|thumb|250px|Le macchine da guerra di Tito.]]


Grazie al giudeo-ex rivoltoso-traditore-infame-pezzo di merda-storico-adottato da Vespasiano [[Flavio Giuseppe]] o Giuseppe Flavio, a seconda della parte in cui stava al momento, Tito seppe dove andare a scopare e come fare per conquistare [[Gerusalemme]], dove i ribelli ancora vivi si erano rinchiusi. Era circa il 70 dopo, Tito fece portare dagli elefanti le macchine da guerra più pesanti che si fossero viste dai tempi di Sargon I di Sumeria e con queste cominciò a tirare giù uno per volta tutti i muri che aveva davanti. Dopo aver consuistato la fortezza - a quel punto i morti giudei erano già quattordicimila - occupò cubito a cubito la città bassa - altri ventiseimila morti - quindi, trovatosi all'improvviso di fronte al gigantesco muro del tempio, che da allora venne chiamato Muro del pianto, non si sa perché, tirò giù anche quello - tremila morti - entrò nello spiazzo del tempio - circa ottomilacinquecento morti - uccise senza nemmeno scendere da cavallo un paio di venditori ambulanti mauretani, tre meretrici siriane e duemilasettecento sacerdoti giudei, entrò nel tempio '''SACRILEGIO!''' a cavallo - millequattrocentocinquanta morti - chiese: “Perché questi diavolo di giudei non hanno messo neanche una cazzo di statua in questa cazzo di chiesa?”, e mentre gli stava rispondendo uccise l'ultimo sacerdote sadduceo, quindi si mise a correre col cavallo lungo le navate e le cappelle laterali, tagliando candele con la spada, pisciando negli angoli - pure il cavallo - e ammazzando gli ultimi quattromila ribelli annidati nei confessionali. Poi uscì e, prima di ordinare la distruzione del tempio tramite appiccamento di fuoco, disse ancora:
Grazie al giudeo-ex rivoltoso-traditore-infame-pezzo di merda-storico-adottato da Vespasiano [[Flavio Giuseppe]] o Giuseppe Flavio, a seconda della parte in cui stava al momento, Tito seppe dove andare a scopare e come fare per conquistare [[Gerusalemme]], dove i ribelli ancora vivi si erano rinchiusi. Era circa il 70 dopo, Tito fece portare dagli elefanti le macchine da guerra più pesanti che si fossero viste dai tempi di [[Sargon I]] di Sumeria e con queste cominciò a tirare giù uno per volta tutti i muri che aveva davanti. Dopo aver conquistato la fortezza - a quel punto i morti giudei erano già quattordicimila - occupò cubito a cubito la città bassa - altri ventiseimila morti - quindi, trovatosi all'improvviso di fronte al gigantesco muro del tempio, che da allora venne chiamato [[Muro del pianto]], non si sa perché, tirò giù anche quello - tremila morti - entrò nello spiazzo del tempio - circa ottomilacinquecento morti - uccise senza nemmeno scendere da cavallo un paio di venditori ambulanti mauretani, tre meretrici siriane e duemilasettecento sacerdoti giudei, entrò nel tempio '''SACRILEGIO!''' a cavallo - millequattrocentocinquanta morti - chiese: “Perché questi diavolo di giudei non hanno messo neanche una cazzo di statua in questa cazzo di chiesa?”, e mentre gli stava rispondendo uccise l'ultimo sacerdote sadduceo, quindi si mise a correre col cavallo lungo le navate e le cappelle laterali, tagliando candele con la spada, pisciando negli angoli - pure il cavallo - e ammazzando gli ultimi quattromila ribelli annidati nei confessionali. Poi uscì e, prima di ordinare la distruzione del tempio tramite appiccamento di fuoco, disse ancora:


“Non lasciate più niente di vivo.”
“Non lasciate più niente di vivo.”
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[[Immagine:Statua cesare.jpg|right|thumb|180px|Domiziano durante lo spettacolo a Cesarea.]]
[[Immagine:Statua cesare.jpg|right|thumb|180px|Domiziano durante lo spettacolo a Cesarea.]]


Di lì a poco venne a trovarlo suo fratello Domiziano, e Tito, visto che era il suo compleanno, volle fare le cose in grande e come regalo gli offrì uno spettacolo all'anfiteatro di Cesarea - trecentocinquantamila giudei morti, sbranati dai mastini napoletani e dalle iene.
Di lì a poco venne a trovarlo suo fratello Domiziano, e Tito, visto che era il suo compleanno, volle fare le cose in grande e come regalo gli offrì uno spettacolo all'anfiteatro di Cesarea - trecentocinquantamila giudei morti, sbranati dai [[mastini napoletani]] e dalle iene.


=== Berenice ===
=== Berenice ===
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=== Masada ===
=== Masada ===


Tito era già tornato a Roma per il trionfo, con tutto il bottino del tempio, alcune migliaia di schiavi ebrei e suo fratello, ma in Giudea la guerra continuava. Vennero conquistate tutte le fortezze rimaste in mano ai ribelli - almeno sessantamila morti - e alla fine, dopo sei mesi di fastidioso assedio, la fortezza di Masada, ultima roccaforte di libertà giudaica - circa mille morti, suicidati.
Tito era già tornato a Roma per il trionfo, con tutto il bottino del tempio, alcune migliaia di schiavi ebrei e suo fratello, ma in Giudea la guerra continuava. Vennero conquistate tutte le fortezze rimaste in mano ai ribelli - almeno sessantamila morti - e alla fine, dopo sei mesi di fastidioso assedio, la fortezza di [[Masada]], ultima roccaforte di libertà giudaica - circa mille morti, suicidati.


== Nel regno del padre ==
== Nel regno del padre ==
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* un incendio spaventoso che in confronto quello di Nerone era il fuocherello di un bambino scemo che gioca con i fiammiferi;
* un incendio spaventoso che in confronto quello di Nerone era il fuocherello di un bambino scemo che gioca con i fiammiferi;
* l'eruzione del Vesuvio che distrusse un sacco di roba e di gente inutile;
* l'eruzione del Vesuvio che distrusse un sacco di roba e di gente inutile;
* la rivolta di un certo Massimo Terenzio che voleva fottergli il trono e che dovette essere preso a calci fino in Iraq;
* la rivolta di un certo Massimo Terenzio che voleva fottergli il trono e che dovette essere preso a calci fino in ''Iraq'';
* uno sbarco in massa di clandestini mauretani al lido di Ostia;
* uno sbarco in massa di clandestini mauretani al lido di Ostia;
* la Roma che perde lo scudetto all'ultima giornata;
* la Roma che perde lo scudetto all'ultima giornata;
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Tutto ciò accadde più o meno nell'arco di un anno e mezzo, e, pur essendosi adoperato quasi come non fosse un romano nell'alleviare il dolore delle vittime, fu troppo anche per un tipo duro come Tito. Se poi si aggiunge che quel bastardo di Domiziano voleva che morisse al più presto per poter incominciare a fare come cazzo voleva, e quindi gli stava sempre minacciosamente attorno, si capisce che Tito alla fine si ammalò.
Tutto ciò accadde più o meno nell'arco di un anno e mezzo, e, pur essendosi adoperato quasi come non fosse un romano nell'alleviare il dolore delle vittime, fu troppo anche per un tipo duro come Tito. Se poi si aggiunge che quel bastardo di Domiziano voleva che morisse al più presto per poter incominciare a fare come cazzo voleva, e quindi gli stava sempre minacciosamente attorno, si capisce che Tito alla fine si ammalò.
Era comunque ancora vivo quando finalmente venne inaugurato l'anfiteatro Flavio, occasione che Tito colse al volo per sterminare tre milioni e settecentotrentasettemila animali, essendo finiti i giudei. Festeggiamenti che durarono quasi quanto il suo regno e che gli valsero l'appellativo di “Amore e delizia del genere umano” datogli da Svetonio. I giudei invece, non facendo parte del genere umano, per i romani, lo appellavano semplicemenete “Croce e delizia”, “Delizia” per Berenice e “Croce” per tutti gli altri.
Era comunque ancora vivo quando finalmente venne inaugurato l'anfiteatro Flavio, occasione che Tito colse al volo per sterminare tre milioni e settecentotrentasettemila animali, essendo finiti i giudei. Festeggiamenti che durarono quasi quanto il suo regno e che gli valsero l'appellativo di “Amore e delizia del genere umano” datogli da [[Svetonio]]. I giudei invece, non facendo parte del genere umano, per i romani, lo appellavano semplicemenete “Croce e delizia”, “Delizia” per Berenice e “Croce” per tutti gli altri.


== La fine ==
== La fine ==
[[Immagine:Legionario.jpg|right|thumb|150px|Tito con la febbre al Colosseo.]]
[[Immagine:Legionario.jpg|right|thumb|150px|Tito con la febbre al Colosseo.]]


Tito purtroppo si ammalò gravemente, e il raffreddore divenne una febbre equina. Sempre Svetonio disse che si trattò di malaria, non si sa se contratta visitando gli ammalati in ospedale o semplicemente visitando il lido di Ostia. Altri, come accennato, puntavano il dito contro il topo di fogna di Domiziano. Ma se qualcuno va a prendere un secondo il Talmud, che ogni essere umano dovrebbe avere nella libreria, legge qualcosa di diverso.
Tito purtroppo si ammalò gravemente, e il raffreddore divenne una febbre equina. Sempre Svetonio disse che si trattò di malaria, non si sa se contratta visitando gli ammalati in ospedale o semplicemente visitando il lido di Ostia. Altri, come accennato, puntavano il dito contro il topo di fogna di Domiziano. Ma se qualcuno va a prendere un secondo il [[Talmud]], che ogni essere umano dovrebbe avere nella libreria, legge qualcosa di diverso.


Tradotto, trascritto, parafrasato e interpretato dall'ebraico scritto in caratteri quadrati aramaici del I secolo, si legge che a Tito, nel momento di partire dal porto di Cesarea e lasciare per sempre la Giudea, circa nel 70, sarebbe entrato in un occhio un moscerino. Lì per lì nessuno ci fece caso, nemmeno lui, in fondo era solo uno stupido moscerino.
Tradotto, trascritto, parafrasato e interpretato dall'ebraico scritto in caratteri quadrati aramaici del I secolo, si legge che a Tito, nel momento di partire dal porto di Cesarea e lasciare per sempre la Giudea, circa nel 70, sarebbe entrato in un occhio un moscerino. Lì per lì nessuno ci fece caso, nemmeno lui, in fondo era solo uno stupido moscerino.


Arrivato a Roma, incominciò ad avere uno strano mal di testa, tanto che, quando doveva rinunciare a qualche massacro al Colosseo, si giustificava dicendo che aveva le sue cose. Ma col passare del tempo le emicranie diventarono sempre più forti, tanto che non riusciva più a divertirsi nemmeno vedendo il fratello aggredire e decapitare i gatti di casa. Quindi, dopo la cefalea e un mal di gola gli arrivò il raffreddore citato, di qui l'influenza e una febbre che si disse malarica, e che alla fine se lo portò via tra atroci mal di testa.
Arrivato a Roma, incominciò ad avere uno strano mal di testa, tanto che, quando doveva rinunciare a qualche massacro al [[Colosseo]], si giustificava dicendo che aveva le sue cose. Ma col passare del tempo le emicranie diventarono sempre più forti, tanto che non riusciva più a divertirsi nemmeno vedendo il fratello aggredire e decapitare i gatti di casa. Quindi, dopo la cefalea e un mal di gola gli arrivò il raffreddore citato, di qui l'influenza e una febbre che si disse malarica, e che alla fine se lo portò via tra atroci mal di testa.
[[Immagine:Trono di augusto.jpg|left|thumb|150px|Domiziano fuori di casa in attesa che Tito tiri le cuoia.]]
[[Immagine:Trono di augusto.jpg|left|thumb|150px|Domiziano fuori di casa in attesa che Tito tiri le cuoia.]]