Ancona: differenze tra le versioni
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Da che mondo e mondo poi i poveri anconetani hanno tutti, nessuno escluso, un terribile difetto di pronuncia : non riescono a pronunciare le consonanti doppie. Il risultato di questo difetto è disastroso e produce espressioni del tipo : ''Ahò monelì, vame a pià el carèlo !''. La scuola di dizione e pronuncia di [[Macerata]] da anni organizza una manifestazione di raccolta fondi, ''Trenta ore per le doppie'', con lo scopo di salvare i corregionali del capoluogo dal cosiddetto ''scacarellaménto consonantico'', cioè la completa dispersione delle consonanti.
Cosa fondamentale per l'ancunetano è il non finire o non iniziare come Dio comanda le parole
Un altro grosso difetto dell'anconetano medio è quello di utilizzare il plurale molto raramente, questo porta a esempi come: ''Cuscì è finiti tutti n'ti scoji'' oppure ''È schioppàti per aria sà l'api de Falcunara''.
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b) ridondanza +
c) rassegnazione
Lo stoccafisso è avanzato (caso strano..) per cui il giorno dopo padroni di casa ve lo serviranno stampando sorrisi su ogni tentativo di spacciarvelo per una deliziosa pietanza. Si creerà così una triangolo esoterico fra il vostro stomaco l'anima dello stoccafisso e l'ineluttabilità della sorte. La sorte dispone che lo stoccafisso DOVRA' essere terminato dai commensali, lo stomaco degli stessi si rassegna al triste evento,
[[Immagine:Cozza.jpg|thumb|220px|right|Il mòsciolo in tutta la sua mosciolosità]]
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