Autovelox: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Mi ci sono fatto l'album di famiglia|Fabrizio Corona|Fabrizio Corona|autovelox}}
{{Citazione|Come sarebbe a dire che non l'ha visto? È proprio qua, sepolto sotto il cespuglio dietro la casa davanti alla macelleria del paese vicino|Carabinieri|Carabiniere|
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Tentò quindi di guadagnare facile senza sporcarsi le mani entrando nel settore delle [[truffa|truffe]], ma anche in questo ebbe scarso successo: aveva infatti cominciato a vendere occhiali per [[cieco|ciechi]] sprovvisti di lenti, ma anche stavolta gli affari cominciarono ad andar male dopo che [[qualcuno]] sparse la voce che si trattava solo di una montatura. Provò anche a fondare con [[Wanna Marchi]] una società per esportare prodotti per il dimagrimento, ma appena qualche anno dopo si accorse che l’[[Etiopia]] non era il più proficuo dei mercati. Analogo insuccesso lo ebbe poi con la vendita dei [[preservativo|preservativi]] approvati ufficialmente dal [[Vaticano]], del tutto uguali a quelli standard tranne per il buco sulla punta e per il costo 5 volte maggiore.
Ma dopo tante batoste, il brillante Stefanuccio maturò l’idea che gli avrebbe spalancato [[galera|nuovi orizzonti]]. Infatti una sera, mentre viaggiava con la sua Talbot Horizon sulla [[via Aurelia]] in un tratto col limite di 50 km/h, fu incredibilmente fermato a 97 all’ora in retromarcia contromano a fari spenti, [[ubriaco]], senza una [[ruota]] e con la marmitta che scintillava sull’asfalto. Cercò di convincere i [[carabinieri]] dell'adeguatezza della sua marcia, mostrando loro la lancetta del tachimetro che segnava [[Renato Zero|zero]], ma proprio per questo motivo venne multato per divieto di sosta. Convinto di aver subito un'ingiustizia, s'ingegnò quindi a creare un mezzo in grado di stabilire con certezza la velocità di marcia.
Da accanito telespettatore di [[Art Attack]] realizzò dunque il nuovo strumento grazie ai preziosi consigli del [[Giovanni Muciaccia|Maestro Muciaccia]], adoperando una fotocellula per porte scorrevoli frutto di una proficua rapina alla [[Pam]], tre bidoni di [[colla vinilica]], sette [[foglio bristol A3|fogli bristol A3]], [[quintordici]] rotoli di [[carta igienica]], due fili di [[tungsteno]] bruciati, una [[cipolla]] e una grondaia da 6 metri, indispensabile per rendere l’artefatto facile da celare e da trasportare.
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==Diffusione==
La prima applicazione del nuovo dispositivo ebbe luogo quando il [[stronzo|brillante inventore]] di questo dispositivo per testarne il funzionamento ne posizionò due in un rettilineo di 12 km
Con l’applicazione e l’esperienza, e dopo un attento studio del [[Codice della strada]], riuscì tuttavia a ottenere in breve tempo i soldi che gli servivano grazie soprattutto all’autovelox installato dietro un segnale indicante il limite di 20 all’ora sull’autostrada [[Milano]]-[[Cagliari]].
Dopo aver ottenuto grazie a quell’unico dispositivo i [[666]] [[centiliardo|centiliardi]] necessari all’acquisizione di cui sopra in [[diciassei]] ore, il furbetto Stefano tenne fede alla sua reputazione vendendo il brevetto sulla sua invenzione alla [[Polizia Stradale]] in cambio di un rimorchio di [[M&M's]] scaduti, dieci figurine di [[Andrea Caracciolo]] e la concessione edilizia in esclusiva per la costruzione di una metropolitana sottomarina ad [[Ascoli Piceno]]
==La guerra tra i conducenti e l'infame strumento==
Dopo che la malefica arma entrò in possesso della sbirraglia, la vita dell'automobilista non fu più la stessa. Acquisita la sciagurata invenzione di Ricucci, la tacita alleanza tra [[comune|comuni]] e Polstrada portò conseguenze nefaste per i conducenti dei veicoli a motore,
==Dove si trovano gli autovelox==
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gli ultimi tre sono i luoghi dov'è più comune trovare un autovelox già adeguatamante vandalizzato.
==Come nascondere un autovelox==
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