Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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Conclusione a sorpresa in cui si sente la moglie del nonno pronunciare un simpaticissimo: fatte sentì, come a dimostrare l’originalità del maestro anche di fronte ai suoi contemporanei.
In conclusione possiamo affermare con sicurezza che quest’opera appare come un ottimo sunto di buona parte delle teorie fiorucciane che vengono con maestria messe in pratica.
 
===La miscela===
altro passo della predicazione fiorucciana dallo scorrimento molto lineare e di comprensione piuttosto semplice, almeno per quanto riguarda la sezione bestemmiatoria, mentre le sezioni parlate sono abbastanza compromesse dall'audio un po' scadente e dalla lontananza dell'obiettivo che riprende la scena.
il quadro sembra il seguente, da quanto si riesce ad evincere: il nipote Lorè sta insistendo (già da un po', visto che il Maestro sembra già visibilmente contrariato) per avere le chiavi di un qualche mezzo di locomozione (motorino o ape, probabilmente) per andare a mettere la miscela. Il Nonno è decisamente restio ad esaudire tale richiesta, per il motivo che potremmo facilmente immaginare: ha probabilmente paura che il nipote sia poco pratico della guida del mezzo, e che rischi di arrecare danni: dopo alcune frasi scambiate tra i due, difficilmente comprensibili, il Sommo prorompe nel proemio dell'opera: ''"dio cane, allora!!"'' e segue subitaneo, alla successiva insistenza da parte del nipote, un ''"ma.. mannaggia la madonna!!"''. Lorenzo passa alle vie di fatto, e tenta di spettinare il Nonno, che reagisce con un doppio ''"smettela!!"'' seguito da un chiaro, limpido, sebbene digrignato ''"mannaggia la madonna 'sta puttana!"'', maledizione generica e insulto che si compenetrano magistralmente.
immediata è la presa di coscienza della situazione, da parte del Nonno: il nipote non demorderà mai, conscio della bonarietà di fondo del suo avo, che si sfoga così: ''"ma è possibile?!? io dico che nn'è possibile!... che acciaccate i coglioni de' 'sto modo!... dio porco, allora!!"'' e mentre quest'ultima frase chiude l'opera, il Maestro rovista nelle tasche, e tira fuori, scaraventandolo sul tavolo, quello che presumibilmente è il mazzo di chiavi dell'agognato mezzo, di cui Lorenzo si impadronisce al volo, lasciando il Sommo a smaltire l'arrabbiatura.
 
===Unghio Incarnito===
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