Totò Cuffaro: differenze tra le versioni
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______<br /><br />
<div style="font-size:25px; font-family: Times New Roman;">HISTORIA PUFFORUM HOMINIS</div>
''<span style="font-family: Times New Roman;">Stampato nelle Officine Del Sinai nell'Anno Domini 2008</span>''
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<!-- Fine copertina libro -->
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[[File:Hassan Nasrallah a una conferenza.jpg|center|thumb|300px|Eccolo lui, in una conferenza stampa.]]
<!-- gli sono le indentazioni per il paragrafo, vedi en.wikipedia.org/wiki/template:indent--> Il testo racconta che in un villaggio vicino Puffopolis, il cui nome sembra essere Puffadeli, fosse nato un puffetto dalle fattezze tanto tonde da destar stupore a chiunque lo mirasse. Il puffetto, che di nome faceva Totò e di cognome Puffaro, probabilmente a causa di carenze d'affetto materno, si dimostrò sin dalla fanciullezza amichevole e affettuoso anche col malvivente più carognoso, tanto che "Vasa Vasa"<ref>"Bacia Bacia" nell'antico idioma puffesco.</ref> fu il nomignolo con cui compagni e amici solevano chiamarlo. Era puffo tanto buono e caro, sempre rispettoso dei più grandi e cristiano di grande fede.<br />
Per questo motivo, amici, in tanti accorsero con un fazzoletto bianco sventolante tra le mani e occhi lacrimanti quando Totò, poco più che adolescente, lasciò Puffadeli per metter su casa, chiesa e famiglia a Puffopolis, la grande città...
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[[File:cuffaro.jpg|center|thumb|300px|''"Chiù lavoro ppì tutti!"'' solea dir.]]
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''Ciuri, ciuri, ciuri di tuttu l'annu l'amuri ca mi dasti ti lu tornu.''<br />
''La, la, la, la, la, la, la, la, la, la, la. Lu sabutu si sapi allegra cori, beatu cu avi bedda la mugghieri,<br />
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Trovò allora un campo coltivato e ben tenuto di piante a lui estranee e dalle caratteristiche alquanto esotiche: avevan fusti di quasi 3 metri, foglie verdi con sette punte ed emanavano un odore tanto fresco e rigenerante che Totò non ebbe dubbi sul da farsi. In meno di venti minuti divorò, come fosse un parassita, 10 ettari di coltivazioni di quelle superbe piante.<br />
Era così sazio e soddisfatto! Quella colossale abbuffata sembrò aver riabilitato e, soprattutto, reso tanto felice il nostro eroe! Proseguì il cammino senza sostar di ridere e sorridere finché vide avvicinarsi, lentamente e con fare sospetto, una vecchia [[capra]] con 2 corna tanto lunghe da permetterle di dondolarcisi sopra, che, prodigio della natura, iniziò a cantar, accompagnandosi col banjo, di fronte l'instupidito Totò:
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''Ventisette anni or sono un incantesimo mi colpì''
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''Questa è la fine! Cavalca il Puffo Gigante!''
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