Manowar: differenze tra le versioni

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[[Immagine: Vignetta.gif‎ |left|thumb|150px|Mignolo e Prof, eterni antagonisti dei Manowar.]]
Il gruppo nacque all'alba dei tempi, insieme a Mignolo e Prof, eterni antagonisti, tuttavia [[Joey DeMaio]] (bassista), Ross the Boss (chitarrista) e compagni avevano un'arma in più: I mutandoni di Pelle! Cominciarono così ad indossarli convertendo al loro credo alcune popolazioni barbare dell'antichità, ottennero grandi benefici da questi incontri: [[Conan il Barbaro]] (il [[batterista]]) e alcune armi.
 
Il gruppo non si sentiva a proprio agio nel regno di Odino, quindi scesero tra i comuni mortali per divulgare il verbo. Si trasferirono inizialmente nella pianura padana presso la popolazione dei Longobardi da cui appresero l'arte terrena del rutto che fecero propria anche per comporre canzoni. Ma i Longobardi non vedevano di buon occhio quel gruppo di infoiati omosessuali. A peggiorare le cose, s'insinuò il sospetto più tremendo per la colta Longobardia: i Manowar erano terroni! Infatti non si spiegava il perchè continuassero a pronunciare le stesse parole nelle loro canzoni e che le stesse non parlassero mai di sesso, calcio, sesso, merda, sesso, birra, sesso, Berlusconi, sesso, rutti sesso, argomenti cari alla popolazione barbara.
Decisero allora di metterli alla prova. Confidando nel fatto che le loro facoltà mentali erano direttamente proporzionali all'ampiezza del loro vocabolario, decisero di mandarli nell'antica Napoli in avanscoperta per poi tornare (cosa cui nessuno voleva sperare) e riferire le usanze della popolazione. Arrivati nella capitale della Terronia vennero derubati di tutto, compresi i mutandoni di lana Merinos e Joey DeMaio decise di vendere il culo per rifarsi: venne ribattezzata 'Gioia la maiala'. Ricomprati gli strumenti i nostri eroi si accorsero che erano fatti di marzapane. Gioia si mise a piangere e, grazie alla potenza vocale e al buco del culo spanato, cominciò a urlare e scorreggiare come un Emo davanti a un compito di matematica. La strega Partenope scese dal Vesuvio per placare la furibonda disperazione del giovane e per farsi perdonare della goliardia dei suoi paesani regalò al gruppo un basso, una Fetenz Struttocaster, un batteria di pentole, 36 mutande in acciaio inox 18/10 e 4 Harley-Davidson. I Manowar, che nel frattempo erano stati ribattezzati i "Nuovi Village People", decisero di ricambiare organizzando un concerto sul Vesuvio. Davanti ad una folla composta da 4 gay, 9 trans, 7 pedofili, 44 gatti in fila per 6 col resto di due, un elefante, una farfalla, Apicella e Berlusconi (altro personaggio che stava sui Maroni ai Longobardi, i quali lo spedirono per controllare l'emergenza rifiuti) i Manowar suonarono una nota... a 24.000.000.000.000.000.000,6 di decibel che fecero bestemmiare gli astanti tanto da far incazzare Dio, Buddha, Allah, Odino, Sbirulino, Paperoga e Melchiorre Gioia che si rivoltarono contro i blasfemi spettatori facendo eruttare il Vesuvio che, però, seppellì tutta la popolazione tranne coloro che si trovarono al concerto.
Al ritorno in Longobardia i Manowar, che arrivarono a cavallo delle loro Harley con al seguito i 44 gatti in fila per 6 col resto di due, eletti come "True Cats of the sword of the metal of the power of the kings of the Gandalf of Steel", furono accolti con ovazione. Ancora oggi nella discarica comunale di Pavia vi è un monumento dedicato ai Manowar.
 
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