Milano: differenze tra le versioni

Il milanese tipico lo si riconosce in quanto solitamente si vanta parecchio della sua città,. Freud direbbe che i milanesi sonosiano insicuri,; normalmente quandoqualora unouna èpersona fosse insicuroinsicura tendetenderebbe a vantarsi a dismisura, soprattutto quando, come nel caso del milanese, non si haabbia nientenulla di cui vantarsi. Milano, infatti, è una città triste,; il massimo che l'architettura del posto è riuscita a partorire è il [[Pirellone]], ed è tutto dire. C'èIl [[traffico]] è insopportabile 24 ore su 24,<ref>Il che è un contro senso dato che stanno tutti a lavurà...</ref>, e le[[tangenziali]] bloccate a qualsiasi ora bloccate: sulla Pero-Cormano hanno toltorimosso l'orologio e hanno messoaggiunto il calendario in quanto l'unita di misura ore non era adeguata e le persone in coda nelle auto volevano sapere da quanti giorni erano fermi nel traffico. Secondo alcune leggende, in realtà, all'origine delle imprese di [[Marco Polo]] e di [[Cristoforo Colombo]] ci sarebbe stato il pianificatore di percorso del loro [[TomTom]], che entrambi avrebbero utilizzato con destinazione "Milano centro", attivando anche la funzione per evitare automaticamente il traffico.

La politica per risolvere questo annoso problema è una delle più intelligenti al mondo: [[semafori]] non sincronizzati, con il giallo che dura 1/2 secondo e che ti fa la foto.; Inin tal modo l'automobilista non passa neanchenemmeno se è verde. Nelle strade a quattro corsie, poiinoltre, hanno imposto limiti di velocità bassissimi., Inin opposizione ai tedeschi che non ne hanno, perchépoiché loro sono intelligenti. Infine, e in più hanno messoaggiunto un autovelox starato che scatta le foto a due km sotto il limite, come l'autovelox sulla sopraelevata Monteceneri, che mi ha fatto la multa mentre andavo a 74 km/h ove vige il [[limite]] di velocità di 70km/h. Ma è corretto ciò, in quanto i politici si dovranno pagare le medicine per il [[cancro]] che gli verrà ai testicoli quando saranno ancora in giovane età (avete mai visto un politico giovane?).

Il milanese tipico ama moltissimo la propria città e, a dimostrazione di questo suo grande amore, ne scappa il più lontano possibile non appena ha un nanosecondo di tempo libero, così da lasciare la possibilità a ignari turisti stranieri di visitare una città completamente deserta.

Montagne, laghi, mari... niente è troppo lontano per il milanese in vacanza: l'unica e sola necessità che realmente ha durante queste sue trasferte è solo che ci si sposti tutti insieme contemporaneamente così da non dover mai sentire nostalgia del traffico di casa propria. Il tipico "accento da pianerottolo" che contraddistingue tutti i milanesi trova la sua massima celebrazione linguistica nel "eh, va beh...". Tale locuzione dovrebbe servire a esorcizzare tutto: dalle ammaccature sulle portiere alle convalescenze, fino alle morti più atroci ed inimmaginabili.

Milano è considerata la città dei cosiddetti ''Mini-Maranza'', [[Truzzi|ragazzini]] dotati di motorini 50cc o 125cc truccati e rielaborati con i quali vanno in giro a fare i fighi e a compiere bravate. Loro, la futura classe dirigente italiana, in perenne attesa dei 18 anni per potersi fare il [[SUV]].

Ma, vistodato che dove vivono non si riesce mai a superare la velocità media di 12.,7 km/h, non è possibile arrivare ada innestare la seconda marcia e che l'unica salita che incontreranno è quella per uscire dal box, il [[SUV]] non impareranno mai a guidarlo per davvero.

Una particolarità di Milano, sono i così detticosiddetti ''Gay Milanesi'', diversi rispetto a quelli del resto dello stivale in quanto discriminati un po' meno, a causa della mancanza di anziani sul posto, o forse per la troppa nebbia.

I ''Gay Milanesi'' sono perennemente truccati e parlano peggio di una ragazza con una un'aspirapolvere nella vagina,; si riconoscono in quanto vanno in giro sculettando facendosi guardare male pure dalle altre ragazze.

I ''Gay Milanesi'', solitamente, non hanno voglia di lavorare e starannorimarranno con i genitori a vita per poi diventare degli excortescort del centro.

Alcuni di essi, a causa di una mutazione genetica causata dal gene polentinoPolentino Y, potrebbero avere somiglianze maschili; tuttavia, maquesti sono oramai in via di estinzione.

I ''BB'' & ''BG'' sono i nomignoli dati ai ragazzi o alle ragazze milanesi cattivi, i cui ultimi vanno in giro per i negozi a compiere furti e sono originari della periferia,. iI loro vestiti sono solitamente compratiacquistati da rinomati negozi del centro, ma (la maggior parte, rubatiin realtà, perrubati). Per riconoscere uno di questi individui bisogna basarsi su vari fattori:

Sese mettonopubblicano tante foto su [[Instagram]] con frasi in spagnolo o in inglese, dicono sempre ''fra''', urlano pure quando dormono e hanno più di 700 followers (di cui però almeno 358359 comprati), complimenti, ne avete trovato uno!

SolitamenteGeneralmente sisono vedonosoliti vedersi negli autobus con gli amici mentre gridano alla gente e guardano porno, ma non mancano di certo i più rinomati con i motorinetti modificati.

Ne è particolarmente pieno nella zona di Sesto San Giovanni, detta da essi ''SSG'' (aggiungendo peròaggiungendovi emoji da fighi, come quella del diavoletto) e anche di Cinisello Balsamo (chiamata da essitali individui ''Ciny'').

A Milano sono molto diffuse le persone ricche,; la maggior parte di esse sono ragazzini biondi, residenti vicino al centro, che vanno in giro a prendere inper giroil [[culo]] i pocopoc'anzi menzionati prima ''BB'' & ''BG,''. moltiMolti di essi sono mori, ma, essendo una cosa vergognosa l'essere moro per un ricco, se li tingono dalle migliori parrucchiere milanesi.

Se un esemplare maschio di ''Ricchi Biondi'' e un ''Bad Boy'' si incontrassero, probabilmente l'avrebbe vinta il ''Bad Boy'', Ipoiché i ''Ricchi Biondi'' non sono famosicelebri per la loro forza.

Per quanto riguarda le femmine, invece, si limiterebrobelimiterebbero a chiamarsi in modi molto offensivi e a spingersi, per poi dirsi a vicenda FRA''fra' STAIstai FRESCAfresca, CIOÈcioè IOio BASITAbasita'' e andare via.