Nonnotizie:Diritti bruciati: differenze tra le versioni

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Documenti alla mano, l’ingegner Vacadio ha rivelato come il brevetto del fuoco sia stato registrato da suo nonno Gualtiero nel '''1761 a.c.''', a fronte del pagamento di una tassa comunale di 143mila lire.
 
“Nei registri della parrocchia di Santa Rosalia in Luterano”, ha argomentato l’incalzante Vacadio, “risulta che mio nonno è l’unico titolare dei '''diritti di sfruttamento del fuoco''' e di tutte le sue applicazioni pratiche. Le carte mi danno ragione”, ha poi ribadito sbattendo il pugno sul tavolo e bestemmiando.
 
L’ingegnere veneto si è poi confidato con noi de ''Il Resto del Quartino'', rivelando il dramma che sottende a quest’aspra battaglia legale. “Sono povero in canna,” ci ha detto, “e vedere calpestati i miei diritti di erede a godere delle royalties del fuoco mi ha fatto molto male. Soprattutto economicamente, ma anche moralmente. Ma anche analmente”.
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