Campionato mondiale di calcio 1982: differenze tra le versioni

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Se al momento dell'annuncio delle convocazioni per la rassegna iridata tra la stampa specializzata serpeggiava già un certo [[scetticismo]], dovuto a una seconda metà del girone di qualificazione ampiamente deficitaria in cui l'Italia fu presa a sberle in [[Danimarca]] e uscì per miracolo da [[Belgrado]] con un pari nonostante un [[bombardamento]] jugoslavo verso la porta azzurra che avrebbe fatto impallidire quello di [[Srebrenica]] del decennio dopo, quando la rosa dei 22 fu annunciata i commenti più benevoli verso il CT Bearzot lo invitavano a dedicarsi alla contemplazione dei [[cantiere|cantieri]]. Quelli più perfidi, invece, ne chiedevano la [[muratura]] a vivo nello [[scantinato]] del [[centro di Coverciano]].
 
Tra i nomi eccellenti esclusi dal Mondiale rientravano infatti quelli di [[Roberto Pruzzo]], capocannoniere del campionato in forza alla [[A.S. Roma|Roma]], e del funambolico [[fantasista]] dell'[[Inter]] [[Evaristo Beccalossi]], due tra i giocatori più in vista della [[Serie A]] dell'epoca e ben consci del loro ruolo di [[superstar]], tanto che durante il [[ritiro]] precampionato erano soliti interrompere le sedute di [[allenamento]] più intense mandando i loro [[allenatore|allenatori]] a prendere [[costicine]] e [[Peroni]] per tutti.<br /> Al loro posto Bearzot convocò invece [[Franco Causio]], ormai quarantaseienne, che si era trasferito all'[[Udinese]] per poter stare più vicino alla [[cantina]] che produceva il suo [[pinot grigio]] preferito, e l'[[ala]] del [[Cagliari Calcio|Cagliari]] [[Franco Selvaggi]], talmente sorpreso dalla chiamata in azzurro che fin dal suo arrivo al centro di [[Coverciano]]raduno non smise mai di chiedere [[autografo|autografi]] e [[dedica|dediche]] ai compagni di squadra.
 
Un altro motivo di [[polemica]] era legato alla convocazione di [[Paolo Rossi]], appena rientrato dalla [[squalifica]] di due anni per lo scandalo del [[Totonero]], per di più rimesso in gioco dall'infortunio di [[Roberto Bettega]], che si ruppe [[tibia]] e [[perone]] dopo un contrasto con l'[[Alfetta]] dello stesso Rossi. L'asprezza delle critiche raggiunse nuove vette al termine del deludente girone eliminatorio, quando ai commenti al [[vetriolo]] sulle prestazioni si aggiunsero da più parti subdole insinuazioni sul piano personale:
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