Grover Cleveland: differenze tra le versioni
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[[File:Grover_Cleveland2.jpg|left|thumb|150px|Grover Cleveland dopo aver mangiato la porchetta alla [[festa dell'unità]] di Genova.]]
Stefano Garibbo nasce a [[Genova]] il [[18 marzo]] [[1837]] come quinto di nove figli, da Riccardo Garibbo Doria e Anna Schiappacasse; il padre faceva il [[pastore]] di [[pecore]], mentre la madre vendeva la [[lana]] e i formaggi che ricavavano dal gregge, occupandosi nel contempo dei quattro figli più giovani. Alla morte del padre, avvenuta nel 1854 a causa di un morso di [[agnello]], Stefano dovette pagarsi gli studi da avvocato<ref> Oh, tra i presidenti USA non ce n'era uno che non abbia fatto l'avvocato.</ref> con il sudore della fronte, svolgendo ogni genere di lavoro: [[lustrascarpe]], [[pescivendolo]], [[bambinaia]], misuratore di testicoli equini, segnalatore spartitraffico e dulcis in fundo, quando tornava a casa doveva badare a quelle pesti dei suoi fratelli minori e fare da mangiare a quelli maggiori.
[[File:Grover Cleveland stemma 1.png|
La vita di Stefano non fu dunque rose e fiori, i fratelli più giovani lo facevano dannare, mentre quelli maggiori (che erano dei criminali) lo picchiavano e lo insultavano in continuazione; alla fine esasperato mandò a cagare tutti quanti e scappò di casa giurando vendetta. Solo e senza un tetto sulla testa, andò in cerca di lavoro dalle parti di Marassi, riuscendo a farsi assumere come [[muratore]] a tempo determinato nella costruzione di uno [[stadio]] di calcio; fu proprio qui che il futuro Presidente degli Stati Uniti maturò la sua passione per lo sport, diventando un accanito tifoso della squadra locale: la [[Sampdoria]].
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==Dall'Italia all'America==
▲[[File:Grover Cleveland stemma 1.png|left|thumb|150px|Lo stemma di Grover Cleveland quando era ancora a Genova.]]
Il periodo di strapotere di Stefano "Groviera" Garibbo iniziò a vacillare nel [[1860]], quando Garibaldi sbarcò in [[Sicilia]] aprendo il [[culo]] ai [[Borbone]] e mandando a [[puttane]] gli accordi che aveva siglato con loro. Garibbo sperava ancora nell'aiuto di Roma e del Papa, ma quando Garibaldi nel [[1862]] entrò di prepotenza nella capitale della [[Santa Sede]], il mafioso si sentì il cappio del boia intorno al collo, così saltò sulla prima [[caravella]] che gli capitò a tiro ed emigrò nel paese più lontano conosciuto in quel momento: l'[[America]].
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