Marco Valerio Marziale: differenze tra le versioni

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[[File:josie-maran.jpg|right|thumb|175px|Tipico esempio di [[Bella figa|Musa ispiratrice]] di Marziale.]]
==Carriera letteraria==
Figlio di [[Puttana|madre sfortunata]] e padre ignoto, il piccolo Marziale venne affidato dei tutori che, accortisi di avere a che fare con un bambino [[disabile|molto speciale]], lo avviarono a studi tutt’oggi ignoti. <ref>Nonostante gli sforzi analitici compiuti dagli studiosi per rinvenirne le tracce nelle sue poesie.</ref> Inimicatosi il governatore della provincia locale, tal [[Zapatero|Don Chico José Luis Rodríguez Cayetano Lopez y Martinez y Zapatero]], in seguito alla pubblicazione di poesie che ne celebravano l’ardente tradizionalismo e il rispetto del [[Eh?|mos maiorum]], fu da lui costretto ad andare a <s>fanculo</s> [[Roma]] <ref>C’è differenza?</ref>.
 
Una volta giunto nella {{citnec|Città Eterna}}, a dispetto delle proprie origini extracomunitarie fece amicizia col giovane avvocato di simpatie leghiste Decimo Giunio Giovenale e venne da costui introdotto nel circolo spagnolo che faceva capo a [[Seneca]]. <ref>Il fatto che Seneca fosse già morto è indice della grandissima ''vitalità'' di tale circolo.</ref>. In seguito a un’accorta quanto spontanea lettura delle opere filosofiche del Maestro, il giovane Marziale decise di avere un nuovo scopo nella vita: [[Pornografia|tradurne in esametri i preziosi insegnamenti]].
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Scrisse così per un numero imprecisato di anni {{citnec|arguti}} libercoli di poesie che gli fecero ottenere un grandissimo successo nell’Urbe, ma pochissimi soldi in quanto il libraio gli aveva fregato i diritti. Il giovane amico Giovenale si mostrò provvidenziale per salvarlo dell’indigenza, insegnandoli la pratica della ''salutatio'', uno [[sport]] molto praticato nella [[Roma]] del tempo, consistente nel passare di fronte alle ville per sfanculare i [[ricco|ricchi]], recuperando poi gli ortaggi che costoro lanciavano loro dietro e ottenendo così di che sfamarsi per la giornata. Naturalmente, grazie all’incredibile vena poetica Marziale si dimostrò subito un campione in questa disciplina, riportando il primo posto nel ''Campionato rionale della Suburra'' per sedici anni consecutivi e ribaltando per ben tre volte il ''derby'' in favore della Lazio.
 
[[File:Mausoleo romano con spazzatura davanti.jpg|left|thumb|200px|Le dorate periferie della dorata [[Roma]] Imperiale sono l'ambientazione della maggior parte degli epigrammi di Marziale. Qui siamo più verso [[Napoli]], però.]]
Purtroppo, al di là delle soddisfazioni sportive, non riuscì mai a risalire la scala sociale: in seguito alla pubblicazione di un libro di epigrammi di [[Eufemismo|lodi sincere]], ottenne dall’imperatore Domiziano il diritto al sussidio riservato ai padri di tre figli, senza bisogno di bucare il preservativo nemmeno una volta. Insignito di cariche puramente onorifiche quali [[Presidente della Repubblica]], [[Patriarca della chiesa ortodossa]] e ''Aiutovicesegretario della Federazione Italiana Giuoco [[Cosa avrà voluto dire?|Ascholiasmòs]]'', fece una piazzata all’amico di sempre Plinio il Giovane, che si risolse in un pronto ritorno di Marziale al [[Spagna|paese d’origine]].
L’attività di Marziale una volta tornato a Bìlbilis [[A nessuno importa|è poco nota]]. Si sa soltanto che frequentò una [[MILF|ricca vedova]] della quale non riuscì però ad approfittare perché morì prima lui. <ref>Sfigato.</ref>
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