Nonsource:Dieci piccoli idioti: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Riga 9:
 
== Trama ==
=== La convention ===
Otto persone, tutte assolutamente incensurate e iscritte al [[Popolo delle Libertà]], ricevono una lettera in cui vengono invitate a soggiornare per l'estate in una splendida villa ad [[Arcore]]. Nonostante nessuno degli invitati conosca il {{citnec|misterioso padrone di casa}}, tutti accettano l'invito: chi per curiosità, chi per ristrettezze economiche, chi nella speranza di ottenreottenere un ministero a forza di [[pompini]] al padrone di casa.<br />Gli otto invitati sono:
 
*[[Renato Brunetta]], commerciante di gondole di plastica e nani da giardino.
Otto persone, tutte assolutamente incensurate e iscritte al [[Popolo delle Libertà]], ricevono una lettera in cui vengono invitate a soggiornare per l'estate in una splendida villa ad [[Arcore]]. Nonostante nessuno degli invitati conosca il {{citnec|misterioso padrone di casa}}, tutti accettano l'invito: chi per curiosità, chi per ristrettezze economiche, chi nella speranza di ottenre un ministero a forza di [[pompini]] al padrone di casa.<br />Gli otto invitati sono:
*[[Mara Carfagna]]
*[[Maurizio Gasparri]]
*[[Giulio Tremonti]]
*[[Ignazio La Russa]]
*[[Daniela Santanchè]]
*[[Angelino Alfano]]
*[[Mariastella Gelmini]]
 
Al loro arrivo nella lussuosa dimora, gli ospiti trovano ad attenderli solamente la servitù composta dallo stalliere [[Vittorio Mangano]] e dal [[maggiordomo]] [[Marcello Dell'Utri]]. Il padrone di casa invece non è presente perché impegnato a firmare un contratto con gli italiani a [[Porta a Porta]].<br />Mentre lo attendono gli invitati hanno modo di visitare la villa: a incuriosirli maggiormente è l'enorme collezione di scarpe con la zeppa nella camera da letto del loro ospite e una macabra filastrocca incorniciata sopra i camini di tutte le camere degli ospiti. La filastrocca recita:
 
<poem>C’è un grande sogno
Al loro arrivo nella lussuosa dimora, gli ospiti trovano ad attenderli solamente la sevitù composta dallo stalliere [[Vittorio Mangano]] e dal [[maggiordomo]] [[Marcello Dell'Utri]].
Che vive in noi
Siamo la gente della libertà,
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è</poem>
 
La poesia, evidentemente composta da un [[Povia]] abbruttito dal vizio della [[piccione|zoofilia]] e imbottito di barbiturici, continua sulla stessa falsariga per altre 245 ributtanti strofe. Evitiamo di trascriverle per non turbare la digestione ai nostri affezionati lettori.
=== I primi segnali ===
=== La catena di delitti e le accuse alla sinistra bolscevica ===
=== Epilogo ===
 
== Accoglienza ==
0

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione