Saffo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
[[ImmagineFile:N_E_R_D.jpg|right|thumb|150px|'''Saffo''': un'adolescenza difficile...]]
Nata nel cuore della Magna Grecia, la sua giovinezza fu un disastro perché invidiava ai fratelli [[Robert Malone]] e [[Marco Toto]], entrambi coppieri di [[Priapo]], (il dio sporcaccione dell’eros promiscuo, figlio per partenogenesi nato da un testicolo alcolico del defunto demone [[Charles Henry Bukowski|Bukowski]]) la facoltà che avevano di scoparsi tutte le fanciulle affidate alle sue cure.
Così per ''imitatio cum variatio'' provò a fare altrettanto e poiché già somigliava a un uomo, tentò di ricorrere alla chirurgia estetica per completare l’opera. Si rivolse all’''uomo chiamato cavallo'': il centauro Chirone, esperto in Dietologia e Chirurgia Low Cost. Questi con una parte del suo prepuzio, due parti di Polifemo (i coglioni) e cinque di Pigmalione (scultore frocio che riuscì con l’aiuto degli dei a rendere vivo un [[cazzo]] di marmo inventando il primo godemiché), riuscì nell’impresa di fornirgli un pene degno di Zeus. Tuttavia i problemi di rigetto dovuti ai coglioni di Polifemo, che producevano e rigettavano in continuazione, fecero credere alla poetessa depressa di soffrire di scolo, da qui il motto: ''piove sempre sul bagnato''. Solone, storico masturbatore autolesionista di Trani, riporta nelle sue ''Cronache del Crescimmano'' che Saffo descrisse la sua esperienza di virago mancata, in un trattato erroneamente attribuito secoli dopo a [[Federico II di Svevia]]: il [[de arte venandi cum avibus]] (l'arte di cacciare con gli uccelli).
[[ImmagineFile:Wonder_Woman.jpg‎ |left|thumb|190px|'''Wonder Woman''': la Super Lesbica!]]
 
Saffo decise comunque di continuare la sua carriera di educatrice, da cui hanno preso ispirazione tutti gli insegnanti e maestri che abusando della loro posizione superiore (quella del drizzello, la posizione di chi domina col pisello) si sono distinti nell’arte della pedofilia e della coercizione, cominciando a prenderci gusto mediante l’impiego dell’unico membro capace di soddisfare la sua sete di fica giovane: la lingua. Da fonti più o meno certe, pervenuteci sia da Anacreolo, un famoso petomane dell’antichità che da suo fratello Analcreonte eminente storico sodomita, Saffo precipitò ben presto in un delirio letterario-ninfomane simile a quello del cantautore "copincolla" [[Franco Battiato]], solo che la protagonista in questione non copiava dal catalogo [[Adelphi]], ma scriveva poesie originali in cui descriveva le sue sensazioni lesbo-gustative associandole ai sapori del cibo, motivo per cui è attendibile reputarla una pioniera della degustazione e acme di tutti sommelier gay. Sua, la famosa frase antico magnogreca: ''Me sape d'pesce!'' (trad.: il bouquet è marinato, con un retrogusto ricco di effluvi di cozza e alghe)
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