Limone: differenze tra le versioni

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{{Quotecit|Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza...|[[Elio e le storie tese]]}}
 
{{Quotecit|Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte, <br />
 
ti dirò, qualcosa c'è che desidero da te ... <br />
{{Quote|Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte,
Una fetta di limone, una fetta di limone, <br />
ti dirò, qualcosa c'è che desidero da te ...
 
Una fetta di limone, una fetta di limone,
una fetta di limone, una fetta di limone nel tè.|Enzo Jannacci in ''"Una fetta di Limone"''}}
{{Quotecit|All that I can see is just a yellow lemon tree|Lemon Tree}}
{{Cit|"Facciamo sesso?" "No."| Cameriera n°3 ne "Il limone come principale metodo di contraccezione", pag 69}}
 
 
== Origini ==
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La storia didel questo agrume'''Limone''' si perde nelle nebbie del tempo ed affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da [[Eva]], subito dopo la cacciata dal [[Paradiso]] (Para, Traversa… Goal!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando Adamo le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il frutto a nessuno proibito.
 
{{Cit|"Facciamo sesso?" "No."| Cameriera n°3 ne "Il limone come principale metodo di contraccezione", pag 69}}
 
 
La storia di questo agrume si perde nelle nebbie del tempo ed affonda nella legenda, smarrendosi nell’indice, avendo accompagnato il destino dell’umanità dai suoi albumi. Si dice che il nome fu usato la prima volta da [[Eva]], subito dopo la cacciata dal [[Paradiso]] (Para, Traversa… Goal!) in seguito alla sua bizzarra idea di far colazione a base di torta di mele. Quando Adamo le si fece vicino e le chiese di conoscersi in senso biblico (che allora era l’unico senso conosciuto), e le rivolse il fin troppo noto quesito: “Mela dai?”, lei declinò le sue profferte glissando con un elegante “Ti è piaciuta la mela? Ed adesso magnt ‘o limon”. Giusto per evidenziare quanto quello fosse il frutto a nessuno proibito.
 
Un noto favolista raccontava invece di una volpe che, essendo l’uva troppo acerba per lei, preferì optare per il fresco frutto giallo. Beninteso: ben maturo. Così come Eugenio Montale, che scrisse una poesia intitolata I Limoni per sottolineare la sensazione pungente di quei poeti che non riuscivano a inserire nelle loro composizioni parole come “acanti”, “bosso”, “efferato” e “tracotante”, per non parlare di “estemporaneo” e “sinonimico”.
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