Silvio Pellico: differenze tra le versioni

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Gli anni del [[collegio]] non fanno altro che rafforzare la sua fede. Dal fitto carteggio con l'amico immaginario [[Thomas Turbato]] apprendiamo che il suo desiderio iniziale era quello di prendere i voti, anche se poi i consigli paterni e la sua natura schiva lo indirizzano verso una più discreta carriera da contabile della [[mafia]].<br />Nel [[1809]] si reca in [[Francia]], a [[Lione]], per fare pratica nel settore commerciale con uno zio, ma è costretto a un mesto ritorno a casa perché lo zio si rifiuta di aprirgli la porta. Tornato in patria, aderisce all'[[ACR]], all'[[Opus Dei]] e al consiglio pastorale di [[Vergate Sul Membro]]. Pellico è ormai un [[cattolico]] così fervente che a volte recita il [[rosario]] anche mentre va a [[trans]].<br />Di pari passo coltiva la passione per la [[letteratura]]: entusiasta della poesia [[neoclassicismo|neoclassica]], inizia a frequentare le case di [[Vincenzo Monti]] e [[Ugo Foscolo]] fino a che una sentenza del Tribunale di [[Torino]] non gli impone di tenersi ad almeno 500 metri di distanza da costoro. Si dedica allora alla scrittura di [[tragedia|tragedie]] in versi di impianto classico, come ''Laodamia'', ''Eufemio di Messina'' e ''Osteria numero mille''.
Gli anni del [[collegio]] non fanno altro che rafforzare la sua fede. Dal fitto carteggio con l'amico immaginario [[Thomas Turbato]] apprendiamo che il suo desiderio iniziale era quello di prendere i voti, anche se poi i consigli paterni e la sua natura schiva lo indirizzano verso una più discreta carriera da contabile della [[mafia]].<br />Nel [[1809]] si reca in [[Francia]], a [[Lione]], per fare pratica nel settore commerciale con uno zio, ma è costretto a un mesto ritorno a casa perché lo zio si rifiuta di aprirgli la porta. Tornato in patria, aderisce all'[[ACR]], all'[[Opus Dei]] e al consiglio pastorale di [[Vergate Sul Membro]]. Pellico è ormai un [[cattolico]] così fervente che a volte recita il [[rosario]] anche mentre va a [[trans]].<br />Di pari passo coltiva la passione per la [[letteratura]]: entusiasta della poesia [[neoclassicismo|neoclassica]], inizia a frequentare le case di [[Vincenzo Monti]] e [[Ugo Foscolo]] fino a che una sentenza del Tribunale di [[Torino]] non gli impone di tenersi ad almeno 500 metri di distanza da costoro. Si dedica allora alla scrittura di [[tragedia|tragedie]] in versi di impianto classico, come ''Laodamia'', ''Eufemio di Messina'' e ''Osteria numero mille''.


Nello stesso periodo è precettore del piccolo Odoardo Briche, il quale si suicida nel [[1817]] con una fucilata. È davvero inspiegabile che un ragazzino di nome Odoardo Briche, con Silvio Pellico come precettore, possa scegliere il [[suicidio]].
Nello stesso periodo è precettore del piccolo Odoardo Briche, il quale si [[suicidio|suicida]] nel [[1817]] con una fucilata. È davvero inspiegabile che un ragazzino di nome Odoardo Briche, con Silvio Pellico come precettore, possa scegliere di togliersi la vita.


== Pellico spara, l'[[Austria]] sta a guardare ==
== Pellico spara, l'[[Austria]] sta a guardare ==