Robinson Crusoe: differenze tra le versioni

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==Trama==
==Trama==
Robinson Crusoe si imbarca clandestinamente su una nave a vela per evitare l'arresto per sodomia, ma la nave prima sbaglia rotta, poi si ferma in mezzo all'oceano per mancanza di benzina, poi incontra una tempesta che la fa naufragare. Sopravvive solo Robinson grazie alla sua [[Culo|fortuna]] dovuta al fatto che è stato sodomizzato da un prete [[ricchione]].
Robinson Crusoe si imbarca clandestinamente su una nave a vela per evitare l'arresto per sodomia, ma la nave prima sbaglia rotta, poi si ferma in mezzo all'oceano per mancanza di benzina, poi incontra una tempesta che la fa naufragare. Sopravvive solo Robinson grazie alla sua [[Culo|fortuna]] dovuta al fatto che è stato sodomizzato da un prete [[ricchione]].
Riesce a raggiungere terra a nuoto e si trova su un'isola deserta, come gli dice il cartello "ISOLA DESERTA" che c'è sulla spiaggia. Ora lui si trova in mutande, infreddolito, morto di fame e senza niente, come un cassintegrato. Ma mentre sta per suicidarsi sbattendosi in testa una noce di cocco, la noce si rompe e lui mangia il cocco rosicchiandolo dalla scorza. Po comincia la raccolta delle ''maruzze'' di mare a fini alimentari e mentre le sta raccogliendo sulla piaggia giunge una barca di selvaggi, che lui riconosce per essere selvaggi perchè somigliano a dei selvaggi, con un prigioniero che loro vogliono cucinarsi alla brace. Stanno per ammazzarlo quando vedono Crusoe che fa così schifo da fargli passare la fame,e così rinunciano lasciando il prigioniero nero e fuggendo in mare. Crusoie gli chiede come si chiama ed ottiene come risposta:"Parla selvaggio, stronzo. Non ho studiato inglese." e allora Crusoe lo chiama Venerdì. "Tu da oggi ti chiami Venerdì." dice Crusoe. "Ma non poteva chiamarmi, che so?, Temistocle, Prosdocimo, Neottolemo? Ma guarda che stronzo!"
Riesce a raggiungere terra a nuoto e si trova su un'isola deserta, come gli dice il cartello "ISOLA DESERTA" che c'è sulla spiaggia. Ora lui si trova in mutande, infreddolito, morto di fame e senza niente, come un cassintegrato. Ma mentre sta per suicidarsi sbattendosi in testa una noce di cocco, la noce si rompe e lui mangia il cocco rosicchiandolo dalla scorza. Po comincia la raccolta delle ''maruzze'' di mare a fini alimentari e mentre le sta raccogliendo sulla piaggia giunge una barca di selvaggi, che lui riconosce per essere selvaggi perchè somigliano a dei selvaggi, con un prigioniero che loro vogliono cucinarsi alla brace. Stanno per ammazzarlo quando vedono Crusoe che fa così schifo da fargli passare la fame,e così rinunciano lasciando il prigioniero nero e fuggendo in mare. Crusoe gli chiede come si chiama ed ottiene come risposta:"Parla selvaggio, stronzo. Non ho studiato inglese." e allora Crusoe lo chiama Venerdì. "Tu da oggi ti chiami Venerdì." dice Crusoe. "Ma non poteva chiamarmi, che so?, Temistocle, Prosdocimo, Alcibiade, Neottolemo? Ma guarda che stronzo!"
Comunque quella notte, mente dormivano, Venerdì sente una cosa calda dietro.
Comunque quella notte, mente dormivano, Venerdì sente una cosa calda dietro."Ma che mi ha messo lo scaldino?" pensa Venerdì "qua siamo ai tropici." Poi si accorge che lo scaldino ha forma tubolare e che lo spinge come una [[Supposta| supposta.]].... (in lavorazione)


==Storia del romanzo di Stevenson==
==Storia del romanzo di Stevenson==

Versione delle 23:43, 18 nov 2009

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Venerdì : Ma badrone tu hai detto che il Venerdì non si mangia carne
Robinson : Non devi mordere: succhia!

Robinson Crusoe di Robert Louis Stevenson è il primo romanzo gay della storia della letteratura.

Trama

Robinson Crusoe si imbarca clandestinamente su una nave a vela per evitare l'arresto per sodomia, ma la nave prima sbaglia rotta, poi si ferma in mezzo all'oceano per mancanza di benzina, poi incontra una tempesta che la fa naufragare. Sopravvive solo Robinson grazie alla sua fortuna dovuta al fatto che è stato sodomizzato da un prete ricchione. Riesce a raggiungere terra a nuoto e si trova su un'isola deserta, come gli dice il cartello "ISOLA DESERTA" che c'è sulla spiaggia. Ora lui si trova in mutande, infreddolito, morto di fame e senza niente, come un cassintegrato. Ma mentre sta per suicidarsi sbattendosi in testa una noce di cocco, la noce si rompe e lui mangia il cocco rosicchiandolo dalla scorza. Po comincia la raccolta delle maruzze di mare a fini alimentari e mentre le sta raccogliendo sulla piaggia giunge una barca di selvaggi, che lui riconosce per essere selvaggi perchè somigliano a dei selvaggi, con un prigioniero che loro vogliono cucinarsi alla brace. Stanno per ammazzarlo quando vedono Crusoe che fa così schifo da fargli passare la fame,e così rinunciano lasciando il prigioniero nero e fuggendo in mare. Crusoe gli chiede come si chiama ed ottiene come risposta:"Parla selvaggio, stronzo. Non ho studiato inglese." e allora Crusoe lo chiama Venerdì. "Tu da oggi ti chiami Venerdì." dice Crusoe. "Ma non poteva chiamarmi, che so?, Temistocle, Prosdocimo, Alcibiade, Neottolemo? Ma guarda che stronzo!" Comunque quella notte, mente dormivano, Venerdì sente una cosa calda dietro."Ma che mi ha messo lo scaldino?" pensa Venerdì "qua siamo ai tropici." Poi si accorge che lo scaldino ha forma tubolare e che lo spinge come una supposta..... (in lavorazione)

Storia del romanzo di Stevenson

Il filosofo Raffaele Quagliulo sul personaggio di Venerdì

Al Prof.Raffaele Quagliulo, autore del trattato Eros ad tergum, abbiamo chiesto di delucidarci sull'importanza filosofica del personaggio di Venerdì.

- Domanda: “Professore, che può dirci di Venerdì?”
- Risposta: “Te lo dico fra tre giorni...oggi è martedì”
- Domanda: “Ma no, Professore! mi riferivo al personaggio di Stevenson.”
- Risposta: “Stevenson? Giocava con la Lazio?”
- Domanda: “Ma no, il romanzo...”
- Risposta: “ Ah! così questo Stevenson ha scritto un romanzo sulla Lazio?”
- Domanda: “No, no, ma quale Lazio, il romanzo Robinson Crusoe, quello del naufrago sull'isola deserta..”
- Risposta: “ Ah, si? E che ha fatto?”
- Domanda: “Robison sbarca sull'isola e trova un negro e lo chiama Venerdì, ricorda?”
- Risposta: “Si, si. Ho capito...ma a quel che ne sono fra i due....sai...l'sola è deserta...la donna manca...eeee...”
- Domanda: “Ma l'importanza filosofica di Venerdì?”
- Risposta: “..dimostra che o lo prendi o lo dai. Venerdì, il nero, era inculprendente. E' l'espressione del dualismo frocico. Ma sei sicuro che Stevenson non giocava con la Lazio? oppure era Bucchinson? Sai, quel "son" alla fine del cognome vuol dire "figlio di..". Stevenson significa figlio di Steven, Robinson figlio di Robin, e Bucchinson...”

La censura dell'epoca vittoriana contro il romanzo