Ricardo Quaresma

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« Ma come cazzo ho fatto? »
(Quaresma dopo un ennesimo gol sbagliato davanti alla porta)
« Non andrò ai mondiali? Che mi interessa! »
(Quaresma mentre tenta il suicidio)
« Quaresma? E chi è? »
(L'allenatore del Porto ai tempi in cui ci giocava Quaresma)



Origini

Quaresma nasce dall'unione di uno zingaro e una portoghese. Fin da piccolo vive con il problema dei piedi storti e callosi che gli impediscono di giocare decentemente a calcio. Viene assunto da una squadra di diciassettesima categoria portoghese come raccattapalle fin quando un giorno un suo compagno muore inspiegabilmente e così il nostro Mustang (soprannome inventato dal suo allenatore per sottolineare la sua stupidità) comincia a giocare. Un giorno camminando per Lisbona viene visto da un dirigente dello Sporting che scambiandolo per un altro lo invita a giocare con la squadra. Questo è l'inizio della fine.

La fuga in Spagna

Dopo un periodo di partite giocate così male che i portoghesi sono costretti ad inventarsi un premio che solo lui può meritarsi, lo Sporting Lisbona capisce l'errore e lo spedisce al Barcellona, che ignara di tutto (chi lo guarda il campionato portoghese? Nemmeno gli arbitri portoghesi) lo fa giocare. In quel periodo al Barcellona si suicidano ben 15 allenatori in 15 giorni dopo aver visto giocare Quaresma che grazie al suo piede storto riesce a tirare fuori duecento volte in una partita. I dirigenti del Barcellona sotto le pressioni dei tifosi non più disposti a cambiare allenatore una volta al giorno tentano di rispedire quell'uomo-banana allo Sporting che ormai, avendo cambiato nome in "Società dei sacri cazzi finti in fondo al deretano martoriato da un'infezione batterica di virus sconosciuti", non è costretta dal tribunale dell'Aia al rimborso per truffa aggravata e frode sportiva. si dice che la carta decisiva della difesa del club portoghese sia stata l'aver fatto notare al giudice che grazie a loro era stato debellato il tifo in Spagna.

Il ritorno in Portogallo

Il giorno dopo Quaresma viene acquistato dagli isotopi di Springfield, famosa squadra portoghese, come mascotte. Qui integrato in mezzo a tutti questi scarsi giocatori Quaresma finalmente riesce ad emergere per quello che è: un giocatore scarso che in mezzo ad altri scarsi sembra forte. Gli viene concesso l'onore di giocare la Champions League contro squadre ucraine e turche e lì riesce a segnare addirittura un gol. In campionato impara nuove tecniche per disorientare l'avversario e illudere tutti gli spettatori dato che dopo aver saltato tutta la difesa sbaglia a porta vuota.

L'operazione al piede

Alla fine di quella stagione l'allenatore lo costringe a operarsi al piede in modo che riesca a compiere passaggi a distanza di venti centimetri dal compagno. L'esito dell'operazione è disastroso (infatti il ragazzo non migliora, ma anzi impara un novo colpo completamente inutile chiamato "trivela").

L'ultima fuga

A questo punto anche il Porto capisce l'inutilità di questo giocatore e furbamente riesce a rifilarlo all'Inter per la piccola cifra (per Moratti) di ventordici milioni di euro. Qui anche l'allenatore Mourinho che non è mica un pirla, capisce quanto è scarso questo giocatore e gli fa giocare le partite più inutili. Quaresma in Italia si impegna soprattutto nel farsi insegnare da Materazzi come coprire completamente il corpo di tatuaggi, riuscendo brillantemente nel suo intento. Oggi Quaresma - ma anche i tifosi interisti - prega prima di ogni partita di non scendere in campo.


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