Renato Brunetta

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Renato Brunetta è un politico, cabarettista, psiconano ad honorem e discreto campione di trasformismo[1]

Biografia

Nato dallo sversamento di uranio sulla casa dei sette nani, venne adottato da un venditore di gondole veneziano, e mostrò la sua profonda anormalità studiando greco di nascosto pur di far parte di un liceo classico della zona.[2]

Da secchione di merda diligente studente che era, si diede alla carriera accademica. Purtroppo non ci restò e prese parte ad una categoria ancora peggiore di quella dei professori universitari, quella dei giornalisti.

La carriera politica

Coi socialisti

Per quanto sia più noto per il suo sodalizio con il Berlusca, fece una fondamentale gavetta con cui acquisì le abilità di cui fece grande uso dopo

Piccoli passi lo separavano dal successo politico, in realtà l’occasione si presentò con i governi Craxi; da tempo infatti era morto di stenti il consigliere economico del PSI. Si presume causa disperato grido di coscienza, avrebbe liquidato Craxy con “magrebino di merda, tornatene in Tunisia!” A 35, ma col cuore di un bambino, trovato in un parco giochi; entra nella storica commissione sul lavoro di Gianni De Michelis, non avendo capito che il suddetto avrebbe chiesto un semplice lavoro su commissione.

Dal 1983 vive ininterrottamente sotto scorta, perché basso e sopra non ci arrivava; per avere espletato le sue opinioni all’allora Ministro del lavoro: “Sti giovani comunisti li metterei ai lavori forzati, catramare aiuole pubbliche in pieno agosto! Per altro, mese di Augusto, noto fascista, ma nel giusto.” Ricevette 2 pallottole, antrace e l’intera pistola, persa per sbaglio con le impronte, in una lettera delle Brigate Rosse.

Dal 1985 al 1989, anno di chiusura per restaurare quel che rimaneva della dicitura URSS dalle stanze e bagni non condivisi; dirige l’OCSE, in seguito alla scomparsa dei comunisti dalla faccia della terra, sentitosi sicuro, fonderà l’European Association of Labour Economist. Associazione di categoria che sputtana gli economisti a lui rivali. Seguitando un peto, si sarebbe smarrito nell’ufficio del direttore generale, il quale, scambiandolo per uno gnomo, lo avrebbe messo nel giardino della portineria. Ancora oggi è solito intrattenersi con un certo pisolo, prossimo dirigente PA.

Con Berlu

L'avvicinamento al cavaliere
Evvai! Sono eurodeputato!

Nel 1999 venne eletto, in seguito a compravendita di gnocca, eurodeputato per Forza Italia, questo perché nella sua biografia, “posto fisso e quando perderlo”; avrebbe espletato che i seggi a Montecitorio sono più alti. Più volte farà sentire la sua voce! E ancora più volte verrà ripreso mentre intento a cercare euro nelle macchinette del caffè del parlamento europeo, com’era avanti! (Sempre nelle fotografie ufficiali).

Sviluppi recenti


La fannulosa bambocciona PA

Note

  1. ^ vedasi Governo Draghi
  2. ^ paradossalmente,qui c'è del vero