Proboscide ripiena

Versione del 7 ago 2007 alle 21:32 di Laurusnobilis (rosica | curriculum) (Robot: Cosmetic changes)

Template:Donttry Tipica pietanza africana, la proboscide ripiena sta avendo un notevole successo anche in Italia.

Storia

La storia di questo piatto è lunga e travagliata, almeno quanto quella delle macine. Vi basti pensare che il primo ad ideare un prototipo di proboscide ripiena fu un etiope del 3000 Avanti, Cristo Santo! che la fece assaggiare al re, il quale ne rimase estasiato e fece giustiziare l'uomo (erano tempi duri).

Preparazione

Come si prepara una proboscide ripiena?

Semplice. Per prima cosa procurarsi un elefante di circa dieci anni, bello grosso. La tradizione vuole che la proboscide gli venga strappata con un colpo secco, tanto poi gli ricresce. Prendere allora la proboscide e chiuderla all'altezza del naso con un nodo a bocca di lupo o, se siete più modernisti, con la spillatrice. Fatto questo, preparare porzioni di criceti per due-tre persone, e frullarli nell'apposito frulla-criceti (ne vendono di molto buoni a Brindisi). Una volta ottenuta una pasta densa e omogenea, riempire la proboscide usando un imbuto. Successivamente inserire rape e cedri, per addolcire il tutto. Vegezio consiglia nel suo libro De Proboscides Riplena di ficcare dentro anche le zanne dell'elefante, dalle note proprietà afrodisiache.

Ora la proboscide può essere chiusa e servita in tavola.