*Se cerchi per mare altre terre [[Dio]] ti maledirà e ti cadranno i coglioni nel sonno. Occhio.
'''[[Amerigo Vespucci|Leggi la voce...]]'''
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I giorni dell'infanzia trascorsero felici nella nativa [[Genova]], dove il bambino giocava con i suoi coetanei ma, appena iniziò la [[scuola]], per il piccolo cominciarono anche i problemi. Infatti, nella sua [[città]] [[natale]] ([[Ajaccio]]), le scuole si attenevano ancora ai programmi stilati nel [[1929|'29]] dal [[ministro]] [[Gentile]] ed il giovane, di chiare e {{s|fresche e dolci acque}} larghe vedute entrò in rotta di collisione con i suoi [[Professore|insegnati]]. Infatti, dopo una botta in [[testa]] per essere caduto da [[cavallo]] durante una [[partita]] di [[pallacanestro]], si convinse che la [[Terra]] fosse rotonda, con leggero ritardo rispetto ai [[grecia|greci]] che lo avevano capito [[duemila]] anni prima. Questo gli valse la [[fama]] di [[pirla|mentecatto]] nella sua amata [[Nizza]] e lo costrinse ad abbandonare il borgo [[natale]] di [[Barcellona]] all'[[età]] di [[17]] anni, appena conseguito il [[diploma]].
'''[[Cristoforo Colombo|Leggi la voce...]]'''
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Versione delle 18:14, 26 giu 2014
Amerigo Bellofigo Vespucci (Firenze, 1454 – Siviglia, 1992) è stato un navigatore, esploratore, conquistatore, radioamatore e ciclomotore italiano. Fu inoltre uno dei cinque principali navigatori italiani dell'epoca dei cinque principali navigatori italiani. Figlio di Lisanna Federigo e di Sergio Endrigo, Amerigo viveva diviso tra le boiate imparate all’Università e l’ottusa ignoranza del padre, che vendeva enciclopedie vaticane porta a porta. Queste enciclopedie, divulgate dallo Stato della Chiesa erano lunghe 27 pagine, così riassumibili: