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{{cit2|Collaborano con Di Cola i signori Calabassi e Sancricca. Come è noto, solo i [[guardalinee]] riescono ad avere certi nomi.|Tipica ironia di Sandro Ciotti.}}
{{cit2|Collaborano con Di Cola i signori Calabassi e Sancricca. Come è noto, solo i [[guardalinee]] riescono ad avere certi nomi.|Tipica ironia di Sandro Ciotti.}}
Il suo "marchio di fabbrica" era la peculiare [[Raucedine|voce roca]], che lo ha reso per anni il commentatore più riconoscibile dai [[Cane|canidi]], dai [[koala]] e da tutti gli ascoltatori che riuscivano ad udire le frequenze sotto i 55 Hz.
Il suo "marchio di fabbrica" era la peculiare [[Raucedine|voce roca]], che lo ha reso per anni il commentatore più riconoscibile dai [[Cane|canidi]], dai [[koala]] e da tutti gli ascoltatori che riuscivano ad udire le frequenze sotto i 55 Hz.
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<br />A destra: al termine della partita ''Nazionale Attori Anziani - Nazionale Cronisti Afoni'', Ciotti stringe la mano al [[Raimondo Vianello|marito di Sbirulino]].]]
Sandro Ciotti nasce a Roma, durante le celebrazioni per la ''[[4 novembre|Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate]]'', il suo primo vagito è coperto dal tradizionale colpo di cannone del Gianicolo e, probabilmente scioccato da questo, è l'ultima volta che alzerà la voce in vita sua. È figlio del giornalista Gino Ciotti e sua madre, vincolata da un [[contratto]] capestro firmato dal marito, lo partorisce nella [[Fontana di Trevi]] davanti alle cineprese dell'[[Istituto Luce]]. Il documentario, voluto fortemente dal [[Benito Mussolini|Duce]], dal titolo "I figli della Lupa vanno subito a dorso", è la sua prima apparizione sullo schermo. Questa notorietà, e una buona mancia, gli garantiscono come padrino di [[battesimo]] il poeta [[Trilussa]].
Sandro Ciotti nasce a Roma, durante le celebrazioni per la ''[[4 novembre|Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate]]'', il suo primo vagito è coperto dal tradizionale colpo di cannone del Gianicolo e, probabilmente scioccato da questo, è l'ultima volta che alzerà la voce in vita sua. È figlio del giornalista Gino Ciotti e sua madre, vincolata da un [[contratto]] capestro firmato dal marito, lo partorisce nella [[Fontana di Trevi]] davanti alle cineprese dell'[[Istituto Luce]]. Il documentario, voluto fortemente dal [[Benito Mussolini|Duce]], dal titolo "I figli della Lupa vanno subito a dorso", è la sua prima apparizione sullo schermo. Questa notorietà, e una buona mancia, gli garantiscono come padrino di [[battesimo]] il poeta [[Trilussa]].


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[[Davide Moscardelli|'''to be continued...''']]</option>
[[Davide Moscardelli|'''to be continued...''']]</option>
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[[File:Superga.JPG|right|200px|link=]]

La '''Tragedia di Superga''' fu un incidente [[energia nucleare|nucleare]] causato da uno stock di [[scarpe]] radioattive. Nel disastro, avvenuto nel [[1949]] nello spogliatoio del [[Torino FC|Torino]], persero la vita tutti i giocatori della squadra, a eccezione di quelli in tribuna: Oguro, Bjelanovic e Nicola Ventola. Che culo.<br />
Il Torino di quei tempi era una squadra imbattibile: in cinque anni fu capace di vincere sette [[scudetto|scudetti]], tre [[Coppa Italia|Coppe Italia]] e una [[Coppa del Nonno]]. In campo internazionale restano memorabili le vittorie per 4-0 contro il [[Real Madrid]], 7-1 contro il [[Manchester United]] e 120-56 contro i [[Chicago Bulls]] di [[Michael Jordan]].<br />Nel [[1946]], pur non essendo una Nazionale, il Torino partecipò con successo ai [[Mondiali]] di scena in [[Polosvacchia]] e sconfisse il [[Brasile]] in un'infuocata battaglia di [[capoeira]].

La stella della squadra era [[Valentino Mazzola]], padre di [[Sandro Mazzola]], Ferruccio Mazzola e di tutti gli altri Mazzola presenti nell'elenco telefonico del [[Piemonte]].

[[Tragedia di Superga|'''to be continued...''']]</option>
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[[File:Morenosbalordito.jpg|right|200px|link=]]
L''''arbitro''' è un animale mansueto, dal verso stridulo definito fischio e dalle maestose [[corna]] che gli permette dal distinguersi dal suo simile: il [[tifoso]] (anche se spesso le ha anche lui). È sprovvisto di coscienza. Ufficialmente risiede in [[Svizzera]], conosciuta più comunemente come Formaggiolandia, ma in realtà "va dove lo porta il rolex".
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Il significato principale di Arbitro è "uomo corruttibile solo a suon di quattrini e rolex d'oro". Conosciuto fino a qualche [[anno]] fa come adepto di [[Luciano Moggi]], ora vaga per il limbo del [[calcio]] senza un punto di riferimento preciso (fondamentalmente ormai non lo paga [[nessuno]]). Generalmente si presenta ogni domenica pomeriggio (salvo eccezioni in settimana o di sabato pomeriggio) ai campi di calcio. Passa il suo pomeriggio a fischiare pressoché cazzate, facendo infuriare milioni di persone in tutta [[Italia]].

[[Arbitro|'''to be continued...''']]
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<option>[[File:Sandro Pertini e Enzo Bearzot.jpg|right|200px|link=]]
'''Enzo Bearzot''' (Mattatoio del Friuli, [[26 settembre]] [[1927]] – guardando Italia-Slovacchia, [[24 giugno]] [[2010]]) fu l'[[allenatore]] che guidò la [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] alla vittoria dei [[Mondiali di calcio Spagna 1982|Mondiali di Spagna del 1982]], contro tutti i pronostici e contro i suoi stessi giocatori, che erano sbarcati in [[Spagna]] con l'intenzione di farsi eliminare e passare il resto del torneo a [[Ibiza]].<br />Da [[calciatore]] ebbe una carriera avara di successi. Racconterà che la sua più grande soddisfazione fu quella di non aver mai subìto un tunnel da [[Omar Sivori]] (che, dal canto suo, si accontentava di ciulargli la moglie).<br />Soprannominato ''Il Vecio'' perché si pisciava addosso.

[[Enzo Bearzot|'''to be continued...''']]
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Versione attuale delle 01:59, 20 set 2014

Il guardalinee è una figura fondamentale nel giuoco del calcio: il suo compito è infatti, come si può dedurre dal nome stesso, quello di guardare le linee, ossia controllare che le strisce bianche presenti sul campo seguano le norme previste dalle direttive FIFA. Questi in particolare i suoi compiti:

  • guardare che le linee siano perfettamente parallele o perpendicolari tra loro,
  • guardare che le linee abbiano lo spessore giusto in ogni punto del campo,
  • guardare che le linee siano bianco gesso e non bianco latte,
  • controllare che il dischetto del rigore abbia il diametro corretto.

In caso di errori, egli sventola una bandierina durante la partita per poi cancellare la linea usando una gomma gigante e correggere gli errori usando un gessetto gigante. Tale operazione richiede alcuni minuti e ci sono spesso polemiche nel mondo del calcio per abolire questa inutile regola che farebbe perdere solo del tempo.

to be continued...