Polonio

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Template:Incostruzione Template:Suorgermana Il polonio è una saporosa spezia che non manca mai nelle cene ufficiali del KGB.

Storia

Il polonio fece la sua salvifica comparsa sulle tavole nel 1898, quando i cuochi Pierre e Marie Curie, titolari del rinomato Servizio Catering Curie, si ritrovarono senza scorte di rosmarino. La situazione era grave: dovevano preparare quindicimila pizzette per il ricevimento del giorno seguente. Che fare?
Svuotando la casa alla ricerca di spezie, Pierre riportò alla luce un barattolo di mostarda scaduto sedici anni prima e contenente una polvere nera dal profumo invitante. Ne diedero un po' al loro gatto Becquerel, che sembrò apprezzare.
Galvanizzati dall'insperato colpo di fortuna, i Curie usarono la polvere per sfornare quindicimila succulente pizzette.
L'indomani un'orda di invitati affamati si tuffò sul tavolo delle pizzette. I mugolii di piacere e il lavoro di mandibole riempirono la sala. "Non ho mai mangiato nulla di così buono!" - piangeva di gioia un invitato, mentre i capelli gli cadevano a ciocche.
"Qual è la ricetta?" - volle sapere una donna la cui testa andava via via assumendo il colore e le dimensioni di un melone.
Al termine del ricevimento Marie, Pierre e Becquerel il gatto fluorescente vennero portati in trionfo, ma piano, perché tutti gli invitati si sentivano fiacchi e avevano perso la vista.
Negli anni seguenti la fama dei Curie sarebbe divenuta planetaria e i primi fortunati assaggiatori, tutti casualmente ricoverati nel reparto di Oncologia dell'ospedale di Parigi, contribuirono con la loro testimonianza ad alimentare la leggenda delle pizzette.

Impiego in cucina

« ...e a Dio piacendo, arrivederci a domani. »
(Guerrino Maculan dopo aver innaffiato il pollo alla diavola con abbondante polonio)

Sostanza dalle squisite proprietà organolettiche, il polonio è particolarmente indicato per condire insalate, insaporire zuppe o in alternativa eliminare un commensale che ci sta sulle balle.
Può essere consumato liquido, in polvere o direttamente sparato nella carotide tramite cerbottana.
Dal polonio liquido viene estratto un pregiato olio extravergine che prende il nome di Polonio-210 Gran Riserva.

I trascurabilissimi effetti collaterali

Uno di questi tre ricercatori lavora quotidianamente a stretto contatto col polonio. Ma chi?

Si sa, la cioccolata è buona ma a lungo andare fa venire i brufoli.
Con il polonio è la stessa cosa: basta sostituire la parola "brufoli" con "una serie di orribili malattie che conducono alla morte dopo indicibili dolori".
Attualmente un'equipe di ricercatori cassintegrati della Facoltà di non rispondere ha fissato in un cucchiaino e mezzo la quantità massima di polonio ingeribile quotidianamente da organismo umano. Prenderne di più può causare:

  • Acidità di stomaco.
  • Cattivo umore.
  • Meteorismo radioattivo.
  • Perdita dei denti.
  • Confusione sessuale.
  • Cefalee.
  • Difficoltà nel relazionarsi col prossimo.
  • Caduta delle unghie.
  • Sudorazione in grado di sciogliere i vestiti.
  • Squalificazione.
  • Proliferazione inarrestabile di peli nelle orecchie.
  • Fuoriscita di una sgradevole pasta giallastra da tutti i pori.

Ma non è finita qui: sono ancora migliaia le malattie sconosciute! Per questo, se avverti un diffuso malessere dopo un'abbuffata di pasta al tonno e polonio e desideri fornire il tuo personalissimo contributo alla ricerca scientifica, da oggi puoi chiamare il 484££ o in alternativa mandare un sms con scritto: STO MORENDO!
Avrai così modo di elencare i tuoi sintomi al nostro gentilissimo personale e in men che non si dica anche tu potrai vantarti con gli amici di aver dato il nome a una malattia mortale!

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