Polentone

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File:Polentone Simpson.jpg
Polentone Simpson

Il polentone (dall’esperanto po, un po’ e lentone, colui che ragiona lentamente) non è un essere mitologico: purtroppo esiste realmente! Abita di preferenza le zone al Nord del Po, di cui è razza indigena, seppure non ne manchino esemplari anche più a Sud.

Caratteristiche

Per chi non lo sapesse, i polentoni si dividono in maschi e femmine.

Le caratteristiche dei primi sono le seguenti:

  • pene di dimensioni immancabilmente minori rispetto a quelle di un terrone;
  • piedi palmati;
  • ritardo mentale molto pronunciato;
  • assenza di barba e peli ascellari e pubici;
  • alto grado di effeminazione;
  • pelle viscida e cadente;
  • assenza di qualsivoglia muscolo;
  • incapacità di ragionamento;
  • altezza non superiore a m 1, 30 metri (che si potrebbe scrivere anche m 1, 3, ma giacché il polentone è idiota, c’è il rischio che con tale scrittura non capisca).

Le femmine hanno, invece, queste caratteristiche generali:

  • ritardo mentale nella norma;
  • spiccata pelosità della zona peristomatica (in pratica hanno la barba!), delle gambe, delle braccia;
  • peli fluorescenti;
  • voce simile al timbro di un corno francese;
  • pelle squamosa;
  • pronunciata muscolosità, soprattutto delle spalle e delle braccia;
  • altezza compresa tra m 3 e 7, 2.

Peculiare caratteristica della specie è la tipica pigmentazione giallo Simpson della pelle, caratteristica sulla quale ancora discutono illustri scienziati del calibro di Dr. House, Rubbia e Bobo Vieri per stabilirne le cause. Tra le teorie formulate, possiamo citare le seguenti come più probabili:

  • alimentazione a base di polenta cinese;
  • polenta a base di cinesi fritti;
  • vizio di pisciare controvento;
  • catarifrazione rinomasto-ortottica della comune nebbia zolfata padana ad alto contenuto di urina.

Altre caratteristiche di minore importanza sono:

  • utilizzo del fonema evve moscia;
  • scatola cranica della tipica forma a "Renato Pozzetto";
  • diffuso odio verso tutto ciò che è più a sud, incluso lo stesso nord, raggiunto circumnavigando il globo verticalmente (questo odio pare sia originato dall'inveterata abitudine delle madri e delle fidanzate dei polentoni di accoppiarsi con il primo terrone o negro che capiti loro a tiro, soprattutto durante le vacanze estive in Terronia);
  • abitudine a ostentare ciò che non si possiede, millantando conoscenze famose e vantando patrimoni illimitati;
  • farsi sottomettere dal primo arrivato e rosikare della propria incapacità di farsi valere.

Tradizioni

Mmmmh che merda!

Il loro appellativo è dovuto al fatto che si cibino esclusivamente di polenta, della quale tuttavia esistono diverse varianti: con uccelli, broccoli di rapa, funghi e tartufi allucinogeni (causa di una persistente e molto evidente deficienza dei soggetti che ne assumano grandi quantità, cioè tutti). Alcune sottospecie utilizzano varianti a base di mais trans-genico o collante per mattonelle Kerabond Mapei. Altro cibo prediletto dal polentone è la cosiddetta “cassöla”, qualora così si scriva tale impronunciabile termine: essa consiste in vari pezzi di maiale (quali orecchie, muso, coda, piedi, unghie, peli) avvolti in foglie o di verza o di marijuana e poi fumate. Anche questa non prelibata pietanza, quindi, può contribuire all’accentuato ritardo mentale del polentone ed alla sua impotenza. Inoltre, non disdegnano gli avanzi delle liposuzioni di Platinette alla cacciatora, di cui non riportiamo i nefasti effetti...

Dal punto di vista enologico, possono vantare vini come il Brulé de cù, Annebbiolo e Piscio caldo, tutti e tre prodotti internazionalmente apprezzati fino al punto da essere citati sulla illustrissima guida Bridgestone.

I polentoni in genere vivono in gruppi di 7 x 10^25 esemplari, non essendo capaci di provvedere al proprio fabbisogno da sé. Cominciano ad essere indipendenti all’età di 50 anni, seppure la loro vita media non superi i 60. Ottengono il primo mezzo di locomozione intorno ai 52 anni, età in cui cominciano anche a lavorare. Di preferenza sono impiegati d’ufficio in società per la spedizione di pacchi su Plutone, ove sono sicuri sia vita extraterrestre, seppure non abbiano mai ricevuto un pacco dagli avidi Plutoniani. Non hanno buone capacità di riproduzione, per via degli organi maschili troppo ridotti: per tale motivo spesso rapiscono dei terroni, focosi e superdotati, per ingravidare le loro donne, le cui gravidanze durano da 8 a 47 anni. Esistono varie leggende, secondo cui, se esposti al sole della Terronia per più di 1 x 10^-57 secondi, si sciolgano senza tuttavia assumere un qualsivoglia colorito (da ciò deriva loro anche l’appellativo di “mozzarelle”).

Gli individui di sesso femminile, notoriamente di facili costumi, sono descritti minuziosamente nei particolari dal sito Arcaton.

Non può non ritenersi curioso il comportamento degli uomini che, pur disponendo in abbondanza di donne dai facili costumi, si intrattengono solo ed esclusivamente con transessuali brasiliani all'opera in zona Fiera, mentre le donne, per l'appunto, provvedono al sostentamento della famiglia affittando i loro orifizi ai terroni immigrati in cambio di generi alimentari.

Nomi Tipici

I nomi tipici sono Ambrogio, Ambrogia, Ambrogino, Ambrogetto, Ambecille (nato dalla fusione di Ambrogio e Achille). I cognomi più diffusi sono invece Meneghini, Meneguzzi, Meneghetti, Menegatti, Menegotti, Brambilla, e tutte le parole italiane di senso incompiuto con le desinenze “-ini”, “-etti”, “-uzzi”, “-otti”.