Philip K. Dick: differenze tra le versioni

m
Annullate le merdifiche di 6realize.xyz (rosica), riportata alla versione precedente di Wedhro
m (Annullate le merdifiche di 6realize.xyz (rosica), riportata alla versione precedente di Wedhro)
Etichette: Rimosso rimpallo Rollback
 
(5 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 27:
=== Il procacciatore di escort androidi ===
 
Prosperità economica, l'invidia dei colleghi scrittori, una casa piena di {{s|<del>approfittatori}}</del> amici sballati, l'armadietto dei farmaci strapieno: la vita di Philip andava a gonfie vele.<br />Fu in questa fase di particolare ispirazione (in tutti i sensi) che Dick delineò quelle che poi sarebbero diventati i suoi temi ricorrenti:
 
*L'eterno confronto tra esseri umani e non umani, e tra cittadini e [[parlamentare|parlamentari]].
Riga 33:
[[File:Robot-boys.jpg|thumb|280px|I modernissimi androidi, messi con le spalle al muro da Deckard, hanno reazioni diverse: quello a destra invoca pietà, quello a sinistra emette potenti [[ultrasuoni]].]]
*Il [[pessimismo]] [[teologia|teologico]]. Secondo Philip K. Dick [[Dio]] non esiste, se esiste non si interessa a noi, e se si interessa a noi lo fa solo per trovare nuovi modi di rovinarci la giornata. Altrimenti perché avrebbe creato gli sketch di [[Max & Tux]] e [[Gigi Marzullo]]?
*L'emblematica figura della '''pecora elettrica''', secondo alcuni una sottile [[metafora]] per perorare la causa [[Illuminismo|illuminista]], secondo altri reminiscenza di quella volta che Dick, annoiato e sotto l'effetto di acidi, infilò per burla una [[lampadina]] a incandescenza nel retto di un ovino.
 
Perfetto esempio della visionaria poetica dickiana è ''Il procacciatore di escort androidi''. Il romanzo valse a Dick numerose critiche: la [[Chiesa]] lo definì "vergognoso", la maggioranza lo definì "vergognoso", l'[[opposizione]] lo definì "vergognoso, ma non nel modo che intende la maggioranza".<br />La trama è facilmente riassumibile: [[Milano Due]], [[2009]]. La città è resa invivibile dalle [[pioggia acida|piogge acide]] e dall'invasione di [[locusta|locuste]] che fanno bisboccia nei bar e [[parcheggio in seconda fila|parcheggiano in seconda fila]]. Il protagonista è [[Gianpaolo Tarantini|Gianpaolo Deckard Tarantini]], cacciatore di taglie reinventatosi [[magnaccia]] a causa della fame e di alcune errate speculazioni in [[borsa]]. Un importante e oscuro politicante noto nell’ambiente come il [[Papi]] gli commissiona sei sofisticatissimi [[androide|androidi]] modello [[meretrice]] per un festino privato. Succede però l’imponderabile: le eccezionali capacità amatorie degli androidi sconvolgono la mente dell’attempato Papi, che decide di fare una pazzia d’amore e fuggire coi sei mignottoni.<br />I vertici del partito intergalattico '''L’Universo delle libertà''', temendo che il caso possa venir strumentalizzato dalla frangia estremista [[Anno Zero]] per [[macchina del fango|gettare fango su di loro]], ordinano a Tarantini di recuperare gli androidi e il Papi innamorato. Dopo aver perso tempo seguendo una falsa pista e aver ucciso in uno scontro a fuoco il fastidiosissimo conduttore astrotelevisivo [[Enrico Papi]], il cacciatore rintraccia i fuggitivi, nascosti in una cava mineraria diroccata sul [[palazzo Grazioli|pianeta Grazioli]]. Tarantini riesce a mettere fuori gioco [[Noemi Letizia|Noemi]], [[Patrizia D'Addario|Patrizia]] e le altre robobaldracche con una scarica di raggi [[neutrini]] e la promessa di comparire sul noto [[rotocalco]] Novella 8000. Il Papi è in procinto di arrendersi ma ormai è troppo tardi: i facinorosi ribelli di Anno Zero hanno diffuso nello spazio la notizia che il Papi non solo si intrattiene con androidi dai facili costumi, ma addirittura fa uso di [[Viagra]]. Il romanzo si conclude con un toccante passo finale:
 
<blockquote>(...) La lucida pelata del Papi mandava riflessi bizzarri nella penombra della miniera. “È finita! È finita!” ripeteva a bassa voce l’ometto. Sulle labbra aveva il solito sorriso a sessantaquattro denti, ma piegato in una smorfia amara a lui innaturale, come chi ha appena succhiato un protolimone ultra acidulo del pianeta Agrumix. <br />”Non faccia pazzie, Altezza!” – si allarmò Deckard Tarantini notando solo allora che il Papi stava indietreggiando fino a raggiungere la polveriera piena di vecchio tritolo - “Lo sa meglio di me che questo è il classico scandalo che dura una settimana. Le basterà minacciare querele, dire una barzelletta e nessuno se ne ricorderà più! Ha superato Tentacoli Puliti, supererà anche questa!” <br />Il Papi sospirò, per un attimo parve illudersi che le parole del suo interlocutore fossero qualcosa più di vuota retorica di facciata. Con un ultimo rigurgito di vanità si incipriò il naso, poi guardò Deckard con gli occhi lucidi - “No, stavolta è troppo grossa. Ormai la mia immagine è compromessa. Gli elettori ti perdonano tutto, ma non l’uso del Viagra.” Estrasse uno zippo dal doppiopetto in kevlar. “No!” – urlò Tarantini.<br />Il Papi avvicinò lo zippo a una miccia, poi continuò -”Io ho fatto cose che voi umani non potete neanche immaginare. Ho smazzettato giudici e magistrati, ho vinto cinque Coppe Campioni della Via Lattea, ho convertito comunisti, ho proposto [[Martin Schulz|parlamentari tedeschi per la parte del kapò]] in film sul nazismo, ho il monopolio televisivo da qui fino ai bastioni di Orione! E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia per colpa delle solite toghe rosse, cribbio!” <br />La miccia prese fuoco con un sibilo. Tarantini fece appena in tempo a buttarsi al riparo dietro a una scrivania, mentre attorno a lui il magazzino si gonfiava ed esplodeva in mille lingue di fiamma. (...)</blockquote>
Riga 48:
 
=== Trilogia di Walter ===
[[File:Lupin3rjLupin, Goemon e Jigen ridono.gif|220px|thumb|[[Isaac Asimov]], [[Ray Bradbury]] e [[Fredric Brown]] deridono la cronica sfortuna editoriale del loro collega Dick.]]
Il flop commerciale di Palmer Eldritch, dovuto di certo all'aver infastidito i poteri forti, fece riprecipitare Dick nel baratro della depressione e lo spinse a gesti sconsiderati: litigò con Rudy, rischiò un'[[overdose]] di [[anticoncezionali]], fuggì in [[Canada]] e aprì una fabbrica di pneumatici, si sposò e divorziò per quattro volte. Il tutto in una settimana.<br />Il suo [[spacciatore]], preoccupato per le condizioni del suo cliente migliore, lo fece internare in una clinica. Nella calma della sua stanzetta bianca Dick ebbe il modo di riconquistare una parvenza di equilibrio e ricominciò a scrivere. Il suo stile era tuttavia mutato, la sua prosa si era fatta meno affilata e i temi erano scaduti nella commedia d'intrattenimento.<br />A questo periodo appartengono ''[[cubo di Rubik|Rubik]]'', storia di un uomo che viene contaminato in un [[attentato]] batteriologico e si ritrova la faccia divisa in nove quadrati arancioni, e ''Cronache del dopopasto'', tratto dalla vera storia di un camionista che si fermò in una bettola vesuviana e si vide servire un pranzo a base di rocce e sabbia, tra l'altro cucinati malissimo. Anch'essi furono un fallimento. Dick reagì bene: si convinse che Dio lo stava mettendo alla prova e si autoproclamò novello [[Gesù]]. Gli infermieri lo bloccarono mentre si bucava le mani con le [[graffetta|graffette]] per fingere le [[stigmate]].
 
Riga 75:
 
{{scrittori}}
{{Squallidità|giorno=18|mese=03|anno=2012|votifavorevoli=8|votitotali=11|argomento=letteratura}}
 
[[Categoria:Pazzi]]
[[Categoria:Scrittori]]