Pechino
Posizione geografica | |
Anno di fondazione | |
Abitanti | 21 trilioni ab. |
Etnia principale | truzzi |
Lingua | |
Sistema di governo | Teocrazia guidata dal Partito Galattico del Popolo (PGP) |
Moneta | |
Attività principale |
Pechino (他妈的关闭) è un comune in provincia di Siracusa, oltre che capitale della Cina. Nei dossier di Human Rights Watch e Amnesty International figura sotto la dicitura Città proibita (故宮), dove tre cose ti ammazzano: la mafia, il governo e lo smog.
Breve storia
Abitata dall'alba dei tempi, si dice che Confucio (Kǒng Fūzǐ, 551-479 prima della morte di Han Aidi, un imperatore cinese) ci dormì una notte. Il giorno dopo partì di cattivo umore, annotando da qualche parte le seguenti parole oscure:
La città fu costruita col nome Yanjing dall'imperatore Qin Shi Huang (260-210 prima della morte di Han Aidi) e fu pensato come labirinto in cui si entra da una porta e si finisce al centro. Quando arrivi al centro, trovi una stanza con delle tigri bianche, le porte ti si chiudono alle spalle e tu finisci divorato. Dato che ormai al centro c'è già la calca da qualche secolo, il labirinto è andato riempiendosi sempre più negli ultimi cinquant'anni, fino a creare un'estensione di esso all'esterno. Oggi la periferia di Pechino è già l'inizio della Mongolia.
Nel 1215 quell'idiota a cui sanguinano le gengive in TV, Gengiz Khan (1162-1227), raggiunse il fiume Chaobai, diede un'occhiata alla città assieme al suo temibile luogotenente Sabotai. I due tacquero a lungo, scrutando l'orizzonte, mentre i loro cavalli dissero:
- Cavallo di Gengiz: “Che te ne pare?”
- Cavallo di Sabotai: “È stupenda!”
- Cavallo di Gengiz: “E allora radiamola al suolo!”
- Cavalli della cavalleria mongola: “Sìììì!!!”