Nonsource:Giornata tipo in un ipermercato: differenze tra le versioni

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[[File:Supermercato1.jpg|200px|thumb|right|Iniziano i saldi!!!]]
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L' Ipermercato, detto anche [[Auschwitz]]; è quel posto per cui ogni singola persona viene addestrata fin dalla propria nascita ad apprezzare il suicidio, dove non si è mai troppo alti per raggiungere il detersivo scontato del 20% in cima allo scaffale, dove la velocità e l' istinto di sopravvivenza prendono il sopravvento, ma soprattutto è il peggiore posto esistente su questo pianeta dopo il parlamento italiano, ovviamente.
L' Ipermercato, detto anche [[Auschwitz]]; è quel posto per cui ogni singola persona viene addestrata fin dalla propria nascita ad apprezzare il suicidio, dove non si è mai troppo alti per raggiungere il detersivo scontato del 20% in cima allo scaffale, dove la velocità e l' istinto di sopravvivenza prendono il sopravvento, ma soprattutto è il peggiore posto esistente su questo pianeta dopo il parlamento italiano, ovviamente. Questa è la sede più adatta per ambientare una giornata di orribili torture degne di [[Saw|sadici giocattolai pazzi]].


== L' inizio ==
== L' inizio ==

Versione delle 19:15, 7 set 2009


Quest'articolo necessita urgentemente di un restauro!

Non vedi che qui va tutto a pezzi? Cosa aspetti, datti da fare e metti a posto questa pagina qua!
dettagli aggiuntivi: da completare

firma/data: --Maestro venerabile 16:57, 31 ago 2009 (CEST)
« Ragazzi, oggi si va all'Ipermercato! »
(Padre sadico rivolgendosi alla propria famiglia.)
« Ora ricordo perché ho programmato l'Apocalisse! »
(Dio su Ipermercato.)
File:Supermercato1.jpg
Iniziano i saldi!!!

L' Ipermercato, detto anche Auschwitz; è quel posto per cui ogni singola persona viene addestrata fin dalla propria nascita ad apprezzare il suicidio, dove non si è mai troppo alti per raggiungere il detersivo scontato del 20% in cima allo scaffale, dove la velocità e l' istinto di sopravvivenza prendono il sopravvento, ma soprattutto è il peggiore posto esistente su questo pianeta dopo il parlamento italiano, ovviamente. Questa è la sede più adatta per ambientare una giornata di orribili torture degne di sadici giocattolai pazzi.

L' inizio

File:Guyonfire.jpg
Non riuscirai ad evitere l'ipermercato così facilmente...

Tutto ha inizio o può averne (dipende sempre dalla scaltrezza) in un comune fine-settimana, quando il silenzio regna nel salotto di casa; quando né tu né nessuno dei tuoi amici ha programmato qualche cosa; il tuo telefono potrebbe squillare, ma tu evita per qualsiasi ragione di rispondere a quella chiamata, l' hai fatto? Troppo tardi, io ti avevo avvertito. Complimenti: tua madre ti ha ufficialmente invitato ad accompagnarla verso l' inferno il più vicino Ipermercato presente, non potrai sottrartici, anche perché tua madre ti rifilerebbe la solita solfa della responsabilità sui vecchi e ormai affaticati genitori. E in fondo... ti ha dato la vita, no? Che pretendi?

Il Viaggio

Partenza prevista verso le 11:00, o in qualsiasi altro orario ci sia finalmente qualcosa di decente in televisione, appena giungerai sotto casa dei tuoi famigliari, ti accorgerai che sulla tua auto nuova sta salendo pure una flebo e degli omogenizzati alla prugna, in quel preciso istante capirai che tua nonna (se non è già morta) verrà con voi... fatti il segno della croce o, qualora tu fossi ateo, datti una bella grattata ai cosiddetti!
Guarda caso il più vicino Iper si trova a 60km dalla tua postazione attuale ed è inutile tentare di gettare il GPS fuori dal finestrino: tua madre conosce la strada nei minimi particolari, se la nonna non avrà già preso le proprie droghe ansiolitiche, ti dovrai subire 2 ore della seconda guerra mondiale con i relativi scabrosi dettagli, come quella volta che tua nonna cercò di sedurre Mussolini.
Dopo un massimo di 1 ora e ¾ tua nonna starà sbavando sui tuoi sedili in pelle chiara, tua madre ti starà parlando di un argomento che non hai intenzione di ascoltare, mentre tuo padre starà di nuovo parlando di Berlusconi e di quanto sia un fallito.
Finalmente dopo 10 min. (tempo relativo) scorgerai la cupola di cristallo (simbolo comune ad ogni Ipermercato, quasi un "faro" che segnala pericolo alle navi o la "lampada blu" che attira le falene per ucciderle) e ti sentirai finalmente sollevato. Tuttavia questa sorta di estasi mistica durerà poco, il tempo necessario - appena tre secondi - affinché il tuo sguardo volga alla coda chilometrica che ti separerà dai parcheggi; dopo altre 2 ore e ½ passate nella propria vettura a 40°; con il climatizzatore spento "perché la benzina costa troppo, e poi non lo sai che tua nonna soffre di reumatismi?", potrai girovagare senza meta in cerca di un parcheggio libero. Immagina il gioco delle sedie, con la differenza che gli altri hanno il SUV e riescono ad essere abbastanza minacciosi da convincerti a lasciargli il posto in cui stavi per lasciare la tua umile Golf grigio topo, ringraziandolo di non averti distrutto la macchina prima...

Il parcheggio

Dopo un' altro spreco di tempo (qui è inversamente proporzionale alla tua pazienza: non si sa come più ti incazzi meno posto trovi, fino a farti incazzare di più e trovare meno posto, che ti fa incazzare... che al mercato mio padre comprò), parcheggerai in tripla fila ostruendo un marciapiede, ciò nonostante la tua arzillissima nonnina picchierà accidentalmente la portiera, riverniciata dopo il suo ultimo incontro, colpendo in pieno l' unico palo della luce nel giro di 200m.
Una volta spenta la tua golf grigio topo, scenderai e lascerai cadere un gomitolo di lana dietro a te, in modo da poter ritrovare il punto in cui hai lasciato la macchina una volta che sarai uscito, ammesso che ti riesca; dopo che le convulsioni (dovute al susseguirsi dei colori rosso, verde, giallo e blu) saranno svanite, potrai finalmente entrare nel tempio dedicato al potentissimo Dio denaro.

Il carrello

Ecco la tragica fine della caccia al carrello
Ti avevo detto di stare attento al carrello!

Una volta dentro la tua vista verrà abbagliata da tutte quelle magiche luci per le quali tua nonna avrà di nuovo il suo ennesimo malore, quindi preparati perché ti toccherà rianimarla ancora una volta con un goccetto di grappa. Ma questo non debba distrarti dalla missione. Appena dentro l' ingresso ti sarà imposta una prova ardua che dovrai affrontare: La scelta del carrello.
Dopo che tua madre - rovistando per mezz'ora nelle proprie tasche - troverà il gettone, affiderà a te il compito della scelta giusta, osserverai minuziosamente ogni ruota del carrello, misurerai con cura l'apertura dell'asse, pondererai con attenzione il grado di usura del manico, finendo per scegliere, come è tuo solito, lo stesso carrello da 3 anni, quello con le ruote anteriori inclinate a sinistra, quelle posteriori a destra e con il ruotino davanti sempre bloccato.

Dentro la bolgia

Successivamente al negozio di intimi femminili, che scruterai con un certo interesse, senza rendertene conto supererai la soglia che divide l' Ipermercato libero, dall'Ipermercato oscuro: entrerai nel vero Ipermercato. Giunto all'entrata di questo ultimo, la cassiera ed il prete vi forniranno l' estrema unzione (a tua nonna no, perché sarebbe la 5° volta ormai), una volta presa la mappa per l' orientamento, inizierà la tua avventura di sopravvivenza.

E qui ha inizio l' avventura...

Una volta che sei dentro ricorda: chi un tempo era un amico fidato, adesso è il tuo peggiore nemico.
Il primo reparto che dovrai superare sarà il reparto pentole e piatti per mancini, qui dovrai schivare con abili mosse i numerosi scaffali su cui poggiano innumerevoli bicchieri realizzati con una sostanza molto fragile, che se cade, si trasforma magicamente in polvere. Qui consigliamo di tenere il carrello il più lontano possibile da quegli scaffali.
Solo dopo che tua madre avrà analizzato piatto per piatto, vaso per vaso e avrà catalogato nella sua mente tutti i tipi di ceramiche presenti e i relativi prezzi potrai passare al reparto successivo, non farlo mai prima o rischieresti di ritornare a casa con 2 tonnellate di piattini da tè.

Reparto detergenti vari

« Nel mezzo del cammin di nostra spesa,

mi accorsi da quell'intenso profumo,
che la vista mia era smarrita,
ah, che brucior scoprir ch'era ammoniaca

e non cola al limone... »
(Dante su reparto detergenti vari...)
Lui era come te prima di entrare in questo reparto!

Il reparto detergenti vari o comunemente "camera a gas" è forse la maggiore fonte di tumori al mondo, capirai che ti trovi al suo interno in seguito ad un improvviso arrossamento della pelle, tua madre aveva tentato di spiegarti durante il viaggio che sei altamente allergico ad ogni tipo di detersivo e di ricordarti di essere prudente, ma tu eri intento a non ascoltarla. Tra l' altro, qui dovrai passare la maggiore parte della spesa; perché sempre tua madre dovrà confrontare ogni marca e ogni singolo ingrediente per essere sicura di acquistare il detergente più conveniente e, risparmiare così 2 centesimi a costo della tua vita.

Reparto farina e derivati...

Si passa prima per il settore dedicato alle farine di tutto il mondo: "00", integrali, di kamut, d'angelo... Qui il solo pensiero di quale pane prendere ti terrorizza: c'è chi vuole quello integrale, chi quello coi semi, chi quello di Altavilla, chi quello il cui nome è del tutto impronunciabile. Ci si sta almeno mezz'ora a pensare a quali gusti soddisfare e si finisce poi per prendere il solito mezzo chilo di panini bianchi, di quelli che già appena si apre la confezione induriscono al contatto con l'aria (un po' come succede alle mummie, a pensarci bene...), che al solito non mangia mai nessuno, ma li si comprano perché sono quelli che costano meno. Ma il bello è vedere con quanta classe e aria da esperto sommelier tuo padre avvicina al banco del pane, analizza la forma, ne tasta la fragranza e ne osserva ogni minimo dettaglio fino a quando tua madre si decide e, presi quattro panini si avvia al prossimo settore con l'aria di chi sta per dire "Tanto, tutto una fine fa!".