Nonsource:Divina Commedia
« Papè Satàn, papé Satàn aleppe. »
(Dante Alighieri)
« Ciò che move il sole e l'altre stelle / e che sovente fa indurir le palle. »
(Dante Alighieri)
«
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Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai nel culo una matita,
meschino surrogar di me meschino,
che nel cul desiava un cazzo equino
(Dante Alighieri)
« Li porta tutti lui con quel gommone!/ Ma non avea forato? »
(Dante Alighieri)
«
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l'oscuro Regno onde sempre risuona
la musica infernal che non perdona,
che non ha tregua, che non tiene stallo,
di Mariottide e del drudo Billy Ballo
(Dante Alighieri)
« E il Vate mio volle che io vedessi/ l'infinita sequenza di quei cessi »
(Dante Alighieri)
«
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Giunto che fui del Paradiso al centro
nei cessi trovai scritto "Fate dentro"
e assiso al trono torcendosi i coglioni
iroso bestemmiava il gran Mosconi
(Dante Alighieri)
«
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L'angelico certame tutto in coro
cantava laudi a Dio cinto d'alloro
e condotta da Arcangelo Gabriele
cantava a Lui "A uallera e' zi Rafele"
(Dante Alighieri)
«
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E Satana, torcendosi le coglie
ai dèmoni atterriti: "Voi, canaglie!
che ammetteste all'Inferno sta' munnezza!
Ma chi me l'ha mandata sta schifezza?"
(Dante Alighieri)