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PURGATORIO
E il Vate mio volle che io vedessi
l'infinita sequenza di quei cessi:
si levava dal luogo ov'io era
la terribile puzza di cachera,
finché dal peccator l'anima surga
per effetto esplosivo della purga.
BOLGIA DEI CARNEFICI
TOMMASO PADOA SCHIOPPA
"Sapessi, o tu sapessi quant'è duro
spenger la sete con il pisciaturo.
Sempre affamato, sempre a dire preci,
e banchettar di sera a merda e feci.
E la domenica, variando il desinare,
per allietarmi con pietanze rare,
a fine pasto i carcerieri dammi
un stronzo di cinque kilogrammi.
Devo mangiarlo tutto che altrimenti
te ne fanno ingoiare dieci o venti.
Così son castigati i miei peccati
di avere gli Italiani dissanguati;
è amaro dover bere in questa coppa!"
Dissemi con dolore il Padoa Schioppa.
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Giulio Tremonti
E nei recessi dei cessi più profondi
v'era il tristo Ministro, era Tremonti,
gerarca del Berlusca ed economista
a cazzate e minchiate. E bene in vista
stava il demone ch'io vedea di spalle
strizzargli con tenaglie pene e palle.
"Invece della merda, vien spremuto,
come agrume dal demone cornuto
sì come fece col popolo italiano."
"Maestro - diss'io - mi pare strano.
Ma in Purgatorio non si dovea cacare?"
"Vedi, Alighieri, lui è qui ad aspettare
che il Berlusconi torni nel Governo.
Son belli cazzi! Aspetterà in eterno!
Avrà tenaglie pel tempo che gli resta
e cacherà solo nei dì di festa!"
Commiato da Virgilio
E quindi uscimmo a riveder le stelle,
ma di merda anche a noi puzzò la pelle.
Allor che uscimmo dal cacatorio Regno,
Virgilio a me: "Qui finisce il mio impegno.
Oltre ti guida una stella del mattino
che si dice molto esperta del bucchino:
Beatrice di Firenze, ti conosce,
se ha tempo per richiudere le cosce.
Addio Alighieri, e non farti più vedere,
prosegui il viaggio, ed attento al sedere.