Nonquote:Silvio Berlusconi: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Quello non è mio figlio!|Dio|Dio|Silvio Berlusconi}} |
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{{Citazione|Chi non mi venera è un [[coglione|testicolo]]!|Silvio Berlusconi|Silvio Berlusconi|persone che non sono ancora dedite al [[Berlusconesimo]]}} |
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{{Citazione|Berlusconi disse: chi voterà a sinistra è un coglione! E in quel momento ci diede la vittoria: dimenticò che in natura i coglioni sono in rapporto due a uno rispetto alle teste di cazzo!|un professore di lingua italiana|professore di lingua italiana|Berlusconi agli alunni che chiedevano quali altri personaggi storici avessero sbagliato tutto nella vita, oltre dante}} |
{{Citazione|Berlusconi disse: chi voterà a sinistra è un coglione! E in quel momento ci diede la vittoria: dimenticò che in natura i coglioni sono in rapporto due a uno rispetto alle teste di cazzo!|un professore di lingua italiana|professore di lingua italiana|Berlusconi agli alunni che chiedevano quali altri personaggi storici avessero sbagliato tutto nella vita, oltre dante}} |
Versione delle 11:50, 7 apr 2008
Silvio Berlusconi, noto sant'uomo e politico di prim'ordine.
Citazioni
A Silvio
Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale
quando beltà splendea
nei capelli tuoi caduchi e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare
di Palazzo Chigi salivi?
Sonavan gli studi
televisivi, e le Camere del Parlamento,
al tuo perpetuo discorso,
allor che all'opre politiche intento
sedevi, assai contento
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il marzo ododroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in televisione del paterno ostello
porgea gli orecchi al suono della tua voce,
e alla pelata lucente
coperta di nuovi capelli.
Mirava Emilio Fede,
Bruno Vespa e Floris,
e quindi Giuliano Ferrara,e quindi Feltri.
Lingua mortal non dice
quanto c'io rideva.
Che pensieri idioti,
che speranze, che falsità, o Silvio mio!
Quale allor ti apparia
la politica italiana e l'economia!
Quando sovviemmi di cotanta idiozia,
una risata mi preme
divertito e sconsolato,
e tornami a doler mia sventura.
O Silvio, O Silvio,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni gli elettori tuoi?
Tu dopo che l'erbe inaridì il verno
dalla Sinistra unita combattuto e vinto,
perdevi, o pelato. E non governavi
l'Italia negli anni tuoi;
non ti molcea il core
la dolce lode or delle trapiantate chiome,
or delle rughe tirate e spianate;
nè teco gli alleati ai dì festivi
ragionavan di governo.
Anche peria fra poco
la speranza tua grande: agli anni miei
anche negarono i fati
il tuo governo. Ahi come,
come passato sei,
caro pelato dell'età mia nova,
mio grande zimbello!
Questa è quell'elezione? questi
brogli, l'inganno la frode, gli eventi
onde cotanto parlasti invano?
Quale sorte delle destre geni?
All'apparir del vero
tu, misero, perdesti: e con proteste
dei falsi brogli e della Sinistra giusta
parlasti invano