Nonno Fiorucci: differenze tra le versioni

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* ''sto maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi''.
* ''sto maiale porco avvelenato del signore con tutti i santi''.
Qui siamo di fronte alla massima espressione dell'arte fiorucciana. In primo luogo è facile notare come venga applicata la tecnica del complemento di specificazione. Il vero soggetto è ovviamente il [[Signore]] a cui vengono affibbiati gli aggettivi negativi di ''maiale'', ''porco'' e ''avvelenato''. In tale situazione l'aggettivo ''maiale'' si riferisce probabilmente al simpatico animale da cortile tanto spesso associato alle figure divine, mentre di conseguenza il ''porco'' si riferisce a una devianza sessuale implicita di [[Dio]]. L'aggettivo ''avvelenato'' è quasi una costante del repertorio fiorucciano. Occorre prestare attenzione all'uso che il Nonno fa di tale termine. Dio risulta essere al contempo sia avvelenato che velenoso. Dunque il Maestro qui intende prima farsi cinicamente beffa di un Dio vittima di un avvelenamento (il che implicitamente ne diminuisce drasticamente l'Onnipotenza ed Infallibilità) e successivamente allerta tutti noi che Dio stesso è probabilmente venefico, portatore sano o meno dello stesso [[veleno]] di cui è vittima. È una visione bilaterale molto complessa che ci testimonia la grandezza dell'arte del Nonno.
Qui siamo di fronte alla massima espressione dell'arte fiorucciana. In primo luogo è facile notare come venga applicata la tecnica del complemento di specificazione. Il vero soggetto è ovviamente il [[Signore]] a cui vengono affibbiati gli aggettivi negativi di ''maiale'', ''porco'' e ''avvelenato''. In tale situazione l'aggettivo ''maiale'' si riferisce probabilmente al simpatico animale da cortile tanto spesso associato alle figure divine, mentre di conseguenza il ''porco'' si riferisce a una devianza sessuale implicita di [[Dio]]. L'aggettivo ''avvelenato'' è quasi una costante del repertorio fiorucciano. Occorre prestare attenzione all'uso che il Nonno fa di tale termine. Dio risulta essere al contempo sia avvelenato che velenoso. Dunque il Maestro qui intende prima farsi cinicamente beffa di un Dio vittima di un avvelenamento (il che implicitamente ne diminuisce drasticamente l'Onnipotenza ed Infallibilità) e successivamente allerta tutti noi che Dio stesso è probabilmente venefico, portatore sano o meno dello stesso [[veleno]] di cui è vittima. È una visione bilaterale molto complessa che ci testimonia la grandezza dell'arte del Nonno.
Si noti poi come la parte finale della citazione includa nella diffamazione anche ''tutti'' i santi i quali, a differenza dell'esempio precedente, sono parte integrante delle visione negativa creata, alla stessa stregua di Dio (infatti non sono più santi). C'è inoltre da notare l'iniziale uso del '''Corsivo''sto' che viene adottato dall'Eccelso per sottolineare la vicinanza del bersaglio del infamante [[|Bestemmia|blasfemia]].
Si noti poi come la parte finale della citazione includa nella diffamazione anche ''tutti'' i santi i quali, a differenza dell'esempio precedente, sono parte integrante delle visione negativa creata, alla stessa stregua di Dio (infatti non sono più santi). C'è inoltre da notare l'iniziale uso del 'sto' che viene adottato dall'Eccelso per sottolineare la vicinanza del bersaglio del infamante [[|Bestemmia|blasfemia]].
* ''mannaggia la madonna bestiona della madonna''
* ''mannaggia la madonna bestiona della madonna''
caso degno di nota, in quanto frutto dell'unione di alcune tecniche, quali: maledizione (mannaggia), insulto al grado accrescitivo (bestiona), uso del complemento di specificazione fittizio rafforzato dalla ripetizione del soggetto ("madonna"). facciamo un'analisi più approfondita:
caso degno di nota, in quanto frutto dell'unione di alcune tecniche, quali: maledizione (mannaggia), insulto al grado accrescitivo (bestiona), uso del complemento di specificazione fittizio rafforzato dalla ripetizione del soggetto ("madonna"). facciamo un'analisi più approfondita: